Paris Opéra Garnier. Cerchio concentrico sulla danza

Articolo di: 
Livia Bidoli
Herman Schmerman

Nello splendido Palais Garnier con il plafond di Marc Chagall si agitano nuove acque per il balletto: ben tre premières in un Trittico tutto americano, da Merce Cunningham a William Forsythe – quest'ultimo lo si celebra in particolare dedicandogli la maggior programmazione e divenendo “Artista della stagione 2016-17” per il balletto all'Opéra National de Paris. Walkaround Time, Trio ed Herman Schmerman hanno avuto la loro prima sotto Pasqua il 15 aprile ma saranno in programmazione fino al 13 maggio di quest'anno nella Ville Lumière.

Tre spettacoli sulla danza e sul come fare danza: un trittico metacoreografico che comincia da lontano, nel 1968, che però essendo completamente postmoderno è perfettamente attuale. Merce Cunningham (Centralia, 16 aprile 1919 – New York, 26 luglio 2009) ha creato questa coreografia con  Jasper Johns ai costumi e Marcel Duchamp grande ispiratore con Le Grand Verre (Il grande vetro), intitolato anche La Mariée mise a nu par ses célibataires (La sposa messa a nudo dai suoi scapoli), realizzata dall'artista franco-americano proprio a New York tra 1915 e 1923.
Tra ready-made, dada e surrealismo, Duchamp aveva anche il tempo di fare una partita a scacchi con Man Ray nel film Entr'acte di René Clair nel 1924 ed il suo Grand Verre fu d'ispirazione per Jasper Johns che lavorava con Cunningham e con John Cage, fino a divenire l'allestimento per Walkaround time, mentre i “rumori” di Cage diedero impulso alla creazione di David Behrman (classe 1937) cui Cunningham aveva affidato la musica.

La creazione della Merce Cunningham Dance Companyper il College di Buffalo a New York è costruita sun  un'ossatura che non c'è in quanto tutti gli elementi sono indipendenti – questo nell'intenzione del coreografo – gli uni dagli altri, a partire dai ballerini. Così come i pezzi del Grand Verre – che si era effettivamente rotto durante un transito da un museo ad un altro – sono sparsi in teche di plastica trasparente sospese, così i danzatori sembrano autonomamente esercitarsi per una coreografia che sembra non avere mai inizio, nonostante i due tempi distinguibili fra una sorta di prima e dopo le prove. Un cambio di luci e di costumi che mostrano i ballerini composti nelle loro tute nel “prima”; mentre più rilassati e dispersivi anche nel tracciare il territorio del palco e nei costumi “borghesi” su un fondo di luce azzurrina.
Il gioco poi è a tutto tondo e coinvolge i due “registi” nella buca per l'orchestra (la musica è registrata) che inviano la voce che cita il titolo dell'opera di Duchamp ripetendolo come in un cerchio concentrico che diviene ironicamente partecipe del palco.

Perfettamente danzano sia coryphées che quadrilles - termini che designano nel primo caso una ballerina cui si affida un ruolo solista di tanto in tanto; la seconda, il quinto gradino della gerarchia del balletto all'Opéra de Paris, cui si accede dopo un anno di stage alla scuola di danza, - tra le scatole trasparenti del surrealista Duchamp, di cui ironicamente si ode la voce registrata in un'altra opera, intitolata La Boîte verte (anch'essa sottotitolata La mariée mise à nu par ses célibataires, del
1934) che ripete il titolo ed il riferimento a questi “méanismes érotiques” che ricostituiranno Le Grande Verre alla fine.

Il Trio (1996) di Forsythe che apre la seconda parte della serata si presenta con dei costumi vivacemente colorati da Stephen Galloway ed una gestualità che mette in risalto i corpi come agenti di significato per i loro segni – tatuaggi (anche invisibili) compresi – e la loro articolazione, mostrandoli uno per uno come in una separazione. Il tessuto musicale invece, è armonico e classico allo stesso tempo, una rottura con l'atmosfera postmoderna pure questa e lo stesso “allenamento” dei ballerini: il Quartetto n. 15 in la minore di Ludwig Van Beethoven “ricompone” in unità il trio di ballerini formato dall'étoile Ludmila Pagliero e dai due sujet Fabien Revillion e Simon Valastro. Qui come in Herman Schmerman (1992) che segue, il tema è la danza nel suo comporsi continuo, tra ritmo e velocità: come afferma Forsythe, questa coreografia evidenzia la precisione e la capacità dei danzatori di non perdere le battute nel sincopato, difficilissimo, che ne costruisce la propulsione.

Il quintetto in nero delle tre ballerine Hannah O'Neill, Roxane Stojanov, Caroline Osmont e dei due ballerini, Vincent Chaillet e Pablo Legasa avvolti dalla raffinatezza rigorosa dei costumi di Gianni Versace – il corpetto nero delle danzatrici è di una voluttuosità unica – prende avvio dalle note musicali di un allegro di Thom Willems (1955), che ha “dettato il numero degli interpreti ed il tono dell'opera”, rivela Forsythe. Il pas de deux aggiunto poi è stato ispirato dalle potenzailità dei due primi ballerini che lo hanno danzato al Balletto di Francoforte dove c'è stata la sua prima assoluta. La moglie di Forsythe, Tracey-Kay Maier e Marc Spradling, sono stati prodigiosi e la loro performance è usata da Forsythe per ricalcare le nuove prove: il duo dell'Opéra de Paris formato dal'étoile Amandine Albisson e dal primo ballerino Audric Bezard è di altrettanta leggerezza e precisione che ad un certo punto si vena d'ironia, ripresentandosi sul palco indossando due gonnelline gialle canarino.

Spettacolo applauditissimo soprattutto per la seconda parte, aggiunge al repertorio un notevole numero di coreografie di primissima categoria pienamente appartenenti al XX° secolo con uno sguardo acuto sulle nuove dimensioni – geometriche e di corresponsione con le arti figurative – verso cui veleggia la danza contemporanea.

Pubblicato in: 
GN25 Anno IX 21 aprile 2017
Scheda
Titolo completo: 

Opéra National de Paris
Merce Cunningham/William Forsythe
Palais Garnier – dal 14 aprile al 13 maggio 2017
Première 15 aprile

Walkaround Time
Première
Musique David Behrman
Chorégraphie Merce Cunningham
Décors d'après Marcel Duchamp, Le Grand Verre
Costumes d'après Jasper Johns
Lumières Beverly Emmons

Cast
Danseuses
Lucie Fenwick
Laurence Laffon
Sophie Mayoux
Sofia Parcen
Ninon Raux

Danseurs
Julien Cozette
Grégory Gaillard
Simon Le Borgne
Julien Meyzindi

Trio
Première
Musique
Ludwig van Beethoven Quatuor n° 15 en la mineur, op. 132
Chorégraphie William Forsythe
Scénographie William Forsythe
Costumes Stephen Galloway
Lumières William Forsythe

Cast
Femme
Ludmila Pagliero

Hommes
Fabien Revillion
Simon Valastro

Herman Schmerman
Première
Chorégraphie William Forsythe
Musique Thom Willems
Lumières William Forsythe
Costumes Gianni Versace/William Forsythe

Cast
Duo- femme
Amandine Albisson

Duo-homme
Audric Bezard

Quintet - Francesca
Hannah O'Neill

Quintet - Vicky
Roxane Stojanov

Quintet - Helen
Caroline Osmont

Quintet - Tony
Vincent Chaillet

Quintet - Maurice
Pablo Legasa


Les Étoiles, les Premiers Danseurs et le Corps de Ballet