The Paris Opera. La Grande Francia del Palais Garnier

Articolo di: 
Livia Bidoli
Opéra de Paris

Al cinema solo per due giorni, il 13 e 14 novembre prossimi, sarà presentato il nuovo il film-documentario di Jean-Stéphan Bron intitolato The Paris Opera. Con  I Wonder Stories l'Opéra de Paris viene presentata attraverso le sue due sedi odierne, ovvero la magnificenza del Palais Garnier vicino alle famose Galéries La Fayette e ed il palazzo ultramoderno e mastondontico della Bastille, con il terzo spazio incentrato sullo sperimentalismo della 3e Scène, nonché con il famoso toro vivo di Romeo Castellucci, sul palco per la prima di Mosé und Aron di Schönberg. Il nuovo Sovrintendente all'Opéra, Stéphane Lissner si trova tra le corna di un ruminante piuttosto grosso e quelle di un direttore del Corpo di Ballo ormai lanciato al New York City Ballet.

Entrare dietro le quinte del Palais Garnier è inoltrarsi in un mondo inaugurato il 15 gennaio 1875 e costruito sul progetto di Charles Garnier da cui prende il nome. In stile monumentale secondo impero, si arricchì un secolo dopo del soffitto della sua sala principale dipinto da Marc Chagall. Il foyer magnifico, le grand éscalier, e tutti gli altri spazi sono testimoni di un'opulenza caratteristica della grandeur francese turbata purtroppo, proprio nel 2015, dalla tragedia degli attentati terroristici.
I suoi spazi dedicati al Corpo di Ballo, uno dei più acclamati dopo il Bolshoi ed il Marinskij, dove i Ballets Russes del primo Novecento hanno sconvolto le orecchie e la vista del mondo intero, sono testimoni di una tradizione che da Roland Petit è giunto a Sylvie Guillem e a Benjamin Millepied, che tanto ha dato da fare a Lissner.

L'Opéra è poi composta di nuove leve, come il 21 enne russo Mikhail Timoshenko, con un talento tale nella voce da basso-baritono da essere introdotto in sede fissa per due anni nel tempio francese della musica, cantando in ruoli secondari in opere come Wozzeck e Rigoletto già nella scorsa stagione, mentre nella prossima sarà nel Boris Godunov.

Naturalmente insieme a Timoshenko vedremo Jonas Kaufman, protagonista del prossimo Don Carlo, come Philippe Jordan alla direzione d'orchestra; osserveremo cosa accade dietro le quinte dei Meistersinger (I Maestri cantori di Norimberga di Wagner) con il cambio del cantante principale ad interpretare Hans Sachs; osserveremo come nell'auricolare sarà aiutato dalla cabina di regia per la parte e anche come lo sciopero del coro - insoddisfatto dai termini del contratto -, ed in sincronia con quello nazionale, possa minacciare di bloccare la prima di un'opera.

Entreremo in contatto quindi con un ambiente fra i più ricercati, fra i più chic ed elitari – che Lissner cerca di mitigare ed aprire il più possibile con una nuova politica dei prezzi – della Ville Lumière, e che offre un nuovo catalizzatore per le luci di Francia, in gran sincronia con nuovi balletti, nuove produzioni, con l'avanguardia di un paese che ha affrontato con grande coraggio un attacco forte alla sua matrice culturale fortemente europea aumentando il numero di spettacoli per il pubblico e dichiarando apertamente l'invincibile cammino in avanti di una nazione fiera di sé stessa.

Pubblicato in: 
GN2 Anno X 10 novembre 2017
Scheda
Titolo completo: 

The Paris Opera
il 13 e 14 novembre al cinema

GENERE: Documentario
ANNO: 2017
REGIA: Jean-Stéphane Bron
PAESE: Svizzera, Francia
DURATA: 110 Min
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures

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