Pentatone. Il Requiem di Salieri diretto da Foster

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Pentatone Salieri Requiem

Bisogna confessarlo: facendo cadere l'occhio sul CD Pentatone, che mette in evidenza uno dei brani contenuti, l'associazione di idee è automatica. Il titolo del CD è infatti Salieri – Requiem. Altre due interessantissime composizioni sono presenti, Meeresstille und Glückliche Fahrt op. 112 di Ludwig van Beethoven ed Intende voci D963 per tenore e coro di Franz Schubert. Esecutori l'Orchestra e Coro Gulbenkian diretti da Lawrence Foster.

È doveroso fin da subito precisare che si tratta di un ottimo CD, ben realizzato e che offre l'opportunità di ascoltare composizioni, per lo meno in Italia, pressoché sconosciute ma di grande bellezza. Qualcuno ha detto che se Salieri non ha ucciso Mozart, Puskin con il suo microdramma Mozart e Salieri ha ucciso Salieri. In effetti è sorprendente come a causa del testo di Puskin prima e per la pièce teatrale di Sfhaffer ed il film di Forman poi, nell'immaginario collettivo Salieri abbia assunto una luce strana, e potrebbe pertanto apparire curioso per qualcuno che anche Salieri abbia scritto un Requiem, per di più posteriore a quello mozartiano. Sgombrando la mente da qualsiasi inutile pregiudizio e paragone (il Requiem mozartiano non è semplicemente paragonabile con nessun altro), Salieri, con questa composizione, è invece entrato in ottima compagnia nella ristretta cerchia di autori che hanno affrontato questo genere: Zelenka, Haydn, Bruckner, Verdi, Brahms, Fauré...

Scritto nel 1804 per essere eseguito alla sua morte, come in effetti avvenne una ventina d'anni dopo con Schubert come direttore, è ben fatto, articolato e di piacevole ascolto. In questa registrazione l'abilità di Salieri nel trattamento delle linee vocali e nella strumentazione emerge con chiarezza, campi nei quali del resto aveva ben poco da imparare. Una caratteristica che si può notare è in ogni caso uno spirito di serena e dignitosa compostezza nelle varie sezioni in cui è diviso, con un'atmosfera più germanica che latina. Pochi minuti dopo l'inizio nella sezione del testo con la frase “ad te omnis caro venie” la progressione armonica ha un certo sapore mozartiano nell'orchestrazione, ma è solo un attimo...Il trionfale Sanctus è un omaggio al linguaggio barocco, e le altre sezioni sono eseguite con corrette proporzioni e dialogo fra coro, solisti e massa orchestrale.

Come già detto non è questo l'unico brano presente. Meeresstille und Glückliche Fahrt op. 112 di Beethoven (Bonaccia e viaggio felice) è un breve ma interessante brano per coro misto ed orchestra su testo di Goethe, che Beethoven aveva conosciuto nel 1811, qualche anno precedente alla composizione del brano, del 1815, ed al quale aveva dedicato la composizione. Senza averne in realtà molta soddisfazione, non rispondendo Goethe alla lettera che accompagnava un'edizione a stampa con dedica autografa. Non è il caso di sottolineare l'abilità beethoveniana nel trattare le masse vocali, trattandosi per di più di una composizione della maturità. Da rilevare però come in questa registrazione coro ed orchestra, sotto la direzione di Foster, creino nella sezione iniziale un'atmosfera ed un sapore timbrico che ricordano ed anticipano analoghe composizioni mahleriane, mentre nella seconda parte la tumultuosa e gioiosa concatenazione di voci non può che far ricordare quello che con la nona sinfonia rappresenterà il capolavoro assoluto dell'autore nella fusione fra massa vocale ed orchestrale.

Ultimo brano “Intende voci” D963 per tenore e coro di Schubert. Come sempre accade con Schubert, abbiamo avuto modo di farlo notare in altre occasioni, l'ascolto suscita sorpresa e stupore. Sorpresa per la bellezza, stupore per come, ogni volta, l'autore dimostri quanto fosse geniale e “diverso” in fondo da qualsiasi altro contemporaneo. Anche in questo caso, in questa bella esecuzione,  emergono e non sono ignorate le innovazioni e le idee mozartiane o beethoveniane nella scrittura, ma il linguaggio rimane sempre in ogni caso personale, con guizzi di diversità nel trattamento della forma, dell'armonia, dell'orchestrazione. Decisamente un bel CD.

Pubblicato in: 
GN20 Anno IV 26 marzo 2012
Scheda
Titolo completo: 

PENTATONE

Antonio Salieri (1750-1825)
Requiem in do minore (1804)

Ludwig van Beethoven
Meere Stille und Glückliche Fahrt op.112
Franz Schubert
Intende voci (Offertorium) in Si b D963
Aria con coro
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Arianna Zukerman, Simona Ivas
Adam Zdunikowski, Luis Rodrigues
Coro e Orchestra della Fondazione Gulbenkian

Lawrence Foster, direttore
SACD PTC 359