Perugia. Intensa esecuzione della Johannes Passion di Bach

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Johann Sebastian Bach. ritratto

La Basilica di San Pietro è stata l'incantevole cornice della esecuzione della Johannes Passion BWV 245 di Johann Sebastian Bach con l'Orchestra barocca InCanto, la Corale Amerina e il Coro da camera Canticum Novum con la direzione di Fabio Maestri, una interpretazione intensa che ha riscosso il caloroso consenso del folto pubblico presente. Il concerto, a ingresso libero, è nato nell'ambito della collaborazione tra la Stagione Amici della Musica di Perugia con Gli appuntamenti musicali a cura della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli.

Lo stesso concerto era stato eseguito a Roma il lunedì precedente nella chiesa di S. Agnese in Agone, a cura di Roma Sinfonietta, a ingresso libero come è consuetudine nell'Urbe, e il giorno dopo Perugia c'è stata una replica a Foligno per gli Amici della Musica, a pagamento. Venendo alla Passione gli ordinamenti liturgici a Lipsia avevano permesso dal 1666 di intonare il testo della Passione secondo Matteo nella Domenica delle Palme e quello della Passione secondo Giovanni il Venerdì Santo alla Nikolaikirche, la chiesa principale della città. Il modo in cui veniva intonato era il “choraliter”, uno stile di canto derivato dal declamato "gregoriano" secondo la tradizione luterana di Johann Walter (1496-1570), che però aveva previsto brevi interventi della turba in stile polifonico. Dal venerdì santo del 1717 nella Neue Kirche, terza chiesa per importanza nella città, si cominciò a eseguire una Passione in stile polifonico o concertante (figuraliter) durante i Vespri senza l'obbligo di seguire solo il testo di Giovanni. L'nnovazione incontrò il favore della popolazione, il permesso di esecuzione fu esteso dal 1721 alla Thomaskirche e poi nel 1724 alla Nikolaikirche, con l'obbligo di alternanza per le due chiese, di eseguire una Passionsmusik sempre al Venerdì Santo, cosa che durò fino al 1766.

L'esecuzione era affidata al Thomaskantor, in questo ruolo Bach si occupò di eseguire ventisei Passionsmusik, sue composizioni o di altri (come Keiser, Telemann, Graun e Händel). Ci furono quattro esecuzioni della Johannes-Passion BWV 245 con diversi cambiamenti, in questo caso è stata scelta la prima versione, che fu seguita nel 1724 alla Nikolaikirche. Si tratta di una Passione oratoriale che presenta  oltre al testo del Vangelo anche testi liberi “madrigalistici" e Kirchenlieder (corali), veniva eseguita all'interno di una celebrazione liturgica divisa in due parti prima e dopo la predica. La Johannes passion ha quaranta sezioni, comincia un prologo  di grandiosa drammaticità “Herr unser Herrscher”  e ha un epilogo slegati dal testo del Vangelo, mentre per il resto segue la narrazione di Giovanni: Gesù nelle mani dell'autorità giudaica, la prima parte, Gesù davanti a Pilato e Crocifissione, morte e sepoltura, la seconda. All'Evangelista, tenore, è affidata la narrazione in recitativo secco, ci sono dei melismi solo nell'episodio della negazione di Pietro (12c) e nel momento in cui al canto del gallo Pietro si pente, brani in cui vengono usati i versetti dal Vangelo di Matteo. Il Vangelo di Matteo ritorna dopo la morte di Cristo nella descrizione del terremoto (33) e così i melismi dell'Evangelista accompagnati dai tremoli del basso continuo. La difficoltà dell'Evangelista è nella lunghezza della parte, ma ancora più complessa è l'espressività richiesta nella narrazione dei diversi brani, Carlo Putelli si è dimpegnato con eleganza partecipe in questo arduo  ruolo.

Il coro è un grande protagonista di questa Passione, ci sono i Corali liturgici che fanno da transizione tra la narrazione e i brani di libera invenzione poetica per cori, arie, ariosi e recitativi accompagnati, oltre agli undici tratti dal Gesagbücher, di cui uno (32) interno all'Aria del basso ce ne è uno (22) tratto da una Passione secondo Giovanni di Christian Heinrich Postel (1658-1705). Ci sono anche brevi interventi polifonici come “turba” nella narrazione dell'evangelista, i tredici cori a libera invenzione, che sono tratti dal testo della Passione di Barthold Heinrich Brockes (1680-1747) e anche una fuga (27b) significativamente a 4 voci perché narra dei i quattro soldati che si dividono le vesti di Cristo. La resa della parte corale è stata eccellente grazie alla bravura della Corale Amerina, guidata da Gabriele Catalucci, che ha suonato all'organo, e del Coro da camera Canticum Novum guidato da Fabio Ciofini, che ha suonato al clavicembalo. Le due formazioni sono formate da dilettanti nel senso più nobile del termine, persone che si dilettano ma il cui costante impegno porta a risultati di eccellente pregio artistico. Le corali dilettanti sono molto diffuse in molti paesi, ma meno in Italia, per questo ne sottolineiamo l'esistenza come un segnale positivo di speranza per il futuro, nel panorama di sconfortante disinteresse per le varie attività artistiche, a parte pochi “eventi” spettacolari strombazzati dai “media” non sempre di livello.

La voce di Jesus, è assolta dal  basso, i suoi interventi  brevi e asciutti sono intonati nello stesso modo dell'Evangelista e degli altri personaggi che intervengono brevemente. Dario Ciotoli ha seguito la tradizione di una intonazione stentorea e ha anche cantato l'Arioso su testo di Brockes. Un buon quartetto ha completato il cast vocale interpretando anche i vari personaggi, Patrizia Polia, soprano, ha una voce soave ed espressiva, che ha brillato con doloroso pathos in particolare nell'interpretazione dell'aria su testo di Brockes della seconda parte. Elisabetta Pallucchi, come contralto, con la sua voce morbida è stata una convincente interprete delle arie a lei affidate, anche il tenore Roberto Mattioni dotato di una emissione limpida si è ben calato nella parte. Avevamo già ascoltato Federico Benetti come Enrico VIII nell'opera di Donizetti, Anna Bolena, e abbiamo notato notevoli progressi la voce si è irrobustita e si impone nell'interpretazione con un timbro cheè diventato più vellutato e caldo. L'interpretazione data da Fabio Maestri è stata convincente e di coinvolgente drammaticità, nella dinamica, nella cantabilità e nei timbri ottenuti dall'orchesta e dagli interpreti vocali, in questo è stato sostenuto dall'Orchestra barocca InCanto, che ha assecondato con grande bravura le sue intenzioni. Ricordiamo tra gli eccellenti musicisti, intervenuti anche come obbligati nell'accompagnamento delle arie, Laura Pontecorvo e Fabio Ceccarelli ai flauti traversi, agli oboi e oboi d'amore, Fabio D'onofrio e Stefano Vezzani, anche come oboe da caccia, Andrea Lattarulo al violoncello e viola da gamba e Stefano Maiorana all'arciliuto. Lunghi e scroscianti applausi hanno salutato la fine del'esecuzione.

Pubblicato in: 
GN22 Anno IX 29 aprile 2019
Scheda
Titolo completo: 

Perugia, Basilica di San Pietro
Mercoledì 17 aprile 2019, ore 20:00
J.S. Bach: Johannes Passion-Passione secondo Giovanni BWV 245

Dario Ciotoli Jesus
Carlo Putelli Evangelista

Patrizia Polia soprano
Elisabetta Pallucchi contralto
Roberto Mattioni tenore
Federico Benetti basso

Corale Amerina
Gabriele Catalucci maestro del Coro

Coro da camera Canticum Novum
Fabio Ciofini maestro del Coro

Orchestra barocca In Canto
Fabio Maestri direttore

Vedi anche: 

Alberto Basso. Frau Musika. La vita e le opere di J.S.Bach
in 2 volumi
EDT editore