Perugia. Jurowski e Argerich in un viaggio "Scozzese"

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Martha Argerich

Giovedì scorso il Teatro Morlacchi di Perugia, esaurito in ogni ordine di posti, è stata la perfetta cornice dell'entusiasmante concerto che ha visto un pubblico estasiato tributare una standing ovation ai protagonisti, Martha Argerich e la Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen diretta da Vladimir Jurowski.

La Sinfonia n. 32 K. 318 di Mozart ha aperto il programma del concerto che si è svolto nell'ambito della 72° Stagione dei Concerti degli Amici della Musica di Perugia. La sinfonia nella prima metà del '700, prima che Haydn le desse la nota struttura strumentale dialettica, articolata e complessa per cui è universalmente nota, seguiva il modello della Sinfonia o Ouverture all'italiana derivata dall'opera buffa, unitaria ma in tre tempi distinti Veloce - Lento – Veloce. Secondo alcuni la Sinfonia in sol maggiore K. 318, composta nel 1779 a Salisburgo, sarebbe stata utilizzata per il Singspiel Zaide composto contemporaneamente. L'inizio brillante è infatti nello stile di una Ouverture e dopo un Andante cantabile con l'intervento di flauti, oboi e corni la transizione porta alla scintillante conclusione.

Poi c'è stato il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op.54 di Robert Schumann, che fu scritto tra il 1841 e il 1845 per la moglie Clara Wieck, grande pianista, che ne fu la prima interprete a Lipsia nel 1846 sotto la direzione d'orchestra di Mendelssohn. La composizione è pervasa da un ardente e ispirato sentimento romantico, è un brano in cui non c'è il predominio del pianoforte sull'orchestra. La partitura si sviluppa abbandonando la contrapposizione dialettica beethoveniana con un grande equilibrio fra il solista e gli altri strumenti in un dialogo elegiaco che esalta la cantabilità dei temi. Nel 1841 Schumann scrisse l'Allegro per pianoforte e orchestra con il titolo di Fantasia, che divenne poi il primo movimento, Allegro affettuoso, proprio l'intenso intrecciarsi della melodia tra pianoforte e orchestra affascinò la giovane Clara che spinse il compositore a comporre l’intero concerto. Schumann creò l'Intermezzo - Andantino grazioso –  un Lied breve ma intensamente cantabile che sfocia in un finale il trascinante Allegro vivace.

È un'ardua impresa trovare parole per descrivere la sublime interpretazione di Martha Argerich, è strabiliante la sua capacità di trasmettere all'ascoltatore tutta la passione dell'esaltazione romantica e insieme la dolcezza elegiaca delle melodie di Schumann. Le mani scorrono sul pianoforte con grazia unita al vigore, una leggiadra danza eseguita mentre il movimento sommesso delle labbra fa intuire un canto interiore, un richiamare alla memoria le note scritte sullo spartito. L'accordo con il direttore è stato magistrale e il dialogo con l'Orchestra si è armoniosamente dipanato. Le vibranti acclamazioni hanno convinto Martha Argerich a concedere un bis: la Toccata in re minore K.141 di Domenico Scarlatti, un vorticoso, esemplare saggio di virtuosismo, veloce scioltezza unita alla nitidezza cristallinadel suono.

Un'altra sublime composizione di intenso lirismo romantico ha concluso il concerto, la Sinfonia n. 3 in la minore "Scozzese" di Mendelssohn, in cui il compositore riversò le impressioni del suo viaggio in Scozia, compiuto nel 1829 in compagnia dell'amico di famiglia Carl Klingemann, scrittore e librettista. Il musicista ammirava il teatro di Schiller e così visitò i luoghi storici legati a Maria Stuarda, fra cui le rovine della cappella dove era stata incoronata e così scrisse ai suoi familiari: "Oggi, in questa antica cappella, credo di avere trovato l'inizio della "Sinfonia scozzese". Durante il suo soggiorno romano del 1831 quasi contemporaneamente allo schizzo della Sinfonia "Italiana” il compositore scrisse un abbozzo, ma solo nel 1841, lo riprese e portò a termine nel gennaio 1842, la "Scozzese" che fu dedicata alla regina Vittoria ed eseguita in estate presso la Società Filarmonica di Londra, sotto la sua direzione.

La sinfonia non è descrittiva in senso pittorico bensì delinea le impressioni, le intense emozioni e le atmosfere, che gli aspri paesaggi e le rovine storiche gli ispirarono. L' Andante con moto cupo, solenne e drammatico che apre la sinfonia trae ispirazione dalla visita alla cappella dell'incoronazione di Maria Stuarda e si sviluppa in una complessa elaborazione dei temi in un clima di grande tensione. Mendelssohn inverte il consueto ordine dei due tempi centrali, premettendo lo Scherzo al tempo lento. il Vivace non troppo, in forma sonata che descrive una atmosfera incantata diafana e insieme luminosa, caratterizzata dal motivo pentatonico del clarinetto, all'inizio, come anche la conclusione in pianissimo. Il successivo Adagio è in forma di Lied, una melodia intensa e vibrante mentre il finale, Allegro vivacissimo, è un movimento di intensa forza drammatica, pervaso da una straordinaria energia ritmica, che nella conclusione diviene Allegro maestoso con una melodia in maggiore in una chiusa di grande effetto.

La Deutsche Kammerphilharmonie Bremen è un'orchestra solida, di ottimo livello in tutte le sezioni, capace di esibire una superba tavolozza timbrica e dinamica e con eccellenti prime parti, ricordiamo la bravura del primo clarinetto Matthew Hunt . Vladimir Jurowski si è dimostrato un interprete ideale nel cogliere ogni sfumatura di queste intense pagine romantiche, drammatiche e liriche, pensose e scintillanti, diafane e incantate, l'orchestra splendido strumento, duttile e sensibile sotto la sua direzione ha interpretato magnificamente le intenzioni del direttore. Il pubblico ha tributato lunghi applausi e vere e proprie ovazioni a Jurowski e alla Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen che hanno offerto come bis il Notturno dalle musiche di scena del Sogno di una notte di mezza estate sempre di Mendelssohn.

Pubblicato in: 
GN4 Anno X 24 novembre 2017
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Morlacchi Perugia
Giovedì 16 Novembre 2017, ore 20:30
Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen
Vladimir Jurowski, direttore
Martha Argerich , pianoforte
Perugia, Teatro Morlacchi
(In co-produzione con la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli)

W.A.Mozart: Sinfonia n. 32 K. 318
R.Schumann: Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op.54
F.Mendelssohn: Sinfonia n. 3 in la minore Scozzese

Bis: Domenico Scarlatti Toccata in Re minore K.141
Felix Mendelssohn Notturno dal Sogno di una notte di mezza estate

Vedi anche: 

Martha Argerich esegue la Toccata in re minore K.141 di Domenico Scarlatti nel 2008, la stessa velocità, sicurezza e limpidezza.