Quirino. Il grottesco respiro del sogno

Articolo di: 
Livia Bidoli
Quirino Doppio sogno

Da una tradizione come quella stabilita da Arthur Schnitzler (1862-1931), dalle cui opere sono stati tratti altrettante pièces teatrali quanto film, la Fräulein Else di Paul Czinner del 1929, fino al più conosciuto Eyes Wide Shut da Doppio sogno, 1926 il libro, 1999 il film di Kubrick uscito postumo, è difficile allontanarsi con agilità per darne una originale rilettura alla luce della contemporaneità. La Compagnia Molière di Giancarlo Marinelli la espone al Teatro Quirino di Roma dal 7 al 19 aprile 2015.

Tutta la decadenza viennese del primo Novecento può ben riassumersi in questa Traumnovelle (la Novella del sogno), questo il titolo originale di Doppio sogno di Schnitzler, che voleva rapportarsi ed omaggiare il Traumdeutung di Freud (Die Traumdeutung, L'interpretazione dei sogni del 1899), evidente capostipite di quella libera associazione di idee con un tracotante inconscio che la padroneggiava consapevolmente ed inconsapevolmente, per creare quelle che sarebbero state poi le scomposizioni in tutte le arti, dalla Sezession al cubismo al surrealismo e così via. L'arte degenerata, chiamata così da Hitler faceva capolino tra quelle frustrazioni di un artistucolo divenuto un inflessibile dittatore e macellaio. E fra i disordini della coppia che si racconta i propri sogni, che sono desideri in fondo, rammentando che non vi si sfugge in nessun terreno, tantomeno quello dove il cavallo o la cavalla (la “mara” ci ricorda in Psicoanalisi dell'Incubo Ernest Jones, allievo di Freud, la giumenta capostipite di tanti brutti sogni, nightmare, cauchemar, la radice “mara”, linguisticamente assertoria, è la stessa) corrono al trotto senza briglie, incontrando coloro che appunto li potrebbero soddisfare. Quel che accade ad Albertine, qui nella riduzione teatrale di Marinelli si chiama Nicole – sempre Fridolin come nell'originale schnitzleriano per il cognome -, che si ricorda di come uno di questi desideri non sia stato soddisfatto per un divieto di coppia: quell'adulterio che avrebbe affranto non solo loro due ma anche la figlioletta, che ora ha nove anni ed è vezzeggiata dal papà, come nella norma ma con qualche assunto misterioso sullo sfondo.

Quel che non ricordiamo invece e la memoria può fare brutti scherzi di “rimozione” anche e soprattutto in senso freudiano, è la madre, qui interpretata da Ivana Monti e che svolge una parte che più “italica” non si può, di coacerva suocera insensatamente alla ricerca della distruzione della coppia, e ovvia nemica della nuora.

Tra misteriosi pupazzetti che ricordiamo essere i tre pedofili amanti della figlia del negoziante di maschere, molto ben ritratti nel film di Kubrick e anche qui falsamente finti innocenti, possiamo rilevare un tono a metà tra il grottesco ed il tragicomico che viene alleggerito dalla On the Nature of Daylight di Max Richter oppure appesantito dalla Musica Ricercata II [Mesto, Rigido E Cerimoniale] di Ligeti, presente quest'ultima nella colonna sonora. Bravi gli attori Ruben Rigillo nella parte di Daniel Fridolin; Caterina Murino come Nicole (che riprende chiaramente il nome di Nicole Kidman che interpretò lo stesso ruolo nel film) e Naktigal, il pianista amico di Fridolin che qui è interpetato da Rosario Coppolino. Sostanzialmente differente dal libro e dal film, con un'aperta rilettura nella chiave della parafilia contemporanea più odiosa tra tutte, rimane con un'enigma nel finale che non ha un vero e proprio scioglimento lasciando col respiro sospeso sul sogno.

Pubblicato in: 
GN21 Anno VII 16 aprile 2015
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Quirino - Vittorio Gassman - Roma
07 Aprile 2015 / 19 Aprile 2015

IVANA MONTI
CATERINA MURINO
RUBEN RIGILLO
ROSARIO COPPOLINO

DOPPIO SOGNO (eyes wide shut)

di Giancarlo Marinelli
tratto dall'omonimo racconto di Arthur Schnitzler
con Andrea Cavatorta   Francesco Maria Cordella
Serena Marinelli   Simone Vaio   Carlotta Maria Rondana
scene Andrea Bianchi
costumi Adelia Apostolico
musiche Roberto Fia
light designer Mirko Oteri
regia Giancarlo Marinelli

orari
martedì/sabato ore 20.45
domenica ore 16.45
giovedì 9 ore 16.45
sabato 11 ore 16.45 e ore 20.45
mercoledì 15 ore 16.45