La ragazza indossava Dior. Una graphic novel sulla moda

Articolo di: 
Elena Romanello
Dior

Nel sentire comune i fumetti raccontano storie al di fuori della realtà: questo è stato ed è vero in molti casi, ma negli ultimi anni si sono moltiplicate le storie che usano le nuvole parlanti come un mezzo per raccontare anche cose diverse da supereroi e simili, che pure continuano ad avere giustamente i loro estimatori. Qualcuno chiama queste nuove storie disegnate graphic novels, ma se si vuole capire che cosa può essere anche un fumetto, si può cominciare con effettuare una lettura di uno dei titoli della Bao Publishing di questi mesi, La ragazza indossava Dior di Annie Goetzinger, all’apparenza meno impegnato di altre opere uscite per vari editori negli anni che hanno sfatato l’idea del fumetto come pura evasione.

Un’altra cosa che si pensava fino a non molto tempo fa è che le donne fossero estranee ai fumetti se non come pin up ad uso di qualche maschietto brufoloso; per fortuna negli anni sono emerse autrici e altre protagoniste, ma un argomento come la moda sembrava lontanissimo dall’universo fumettistico, come qualcosa di incompatibile: l’impegno sociale sì, le tematiche scomode anche, ma parlare di moda e lusso, no, questo sembrava davvero troppo.

Annie Goetzinger,
classe 1951, un passato come fumettista militante con opere femministe e impegnate in temi sociali, sceglie di descrivere il dopoguerra francese, dove tutto è ancora razionato, per raccontare l’ascesa della Maison Dior, con i suoi abiti da fiaba che attrassero principesse e dive, creando un mondo quasi fuori dalla realtà ma che influenzò profondamente l’economia, la cultura, la moda d’oltralpe e non solo, creando anche critiche, per un lusso ostentato troppo a ridosso di una guerra distruttiva, che in realtà aiutò a risollevare la nazione.

Clara, figlia di una sarta con l’ambizione di diventare giornalista di moda, con tratti che ricordano quelli di un’icona di stile come Audrey Hepburn, porta il lettore nel mondo di Dior: il suo non è un personaggio realmente esistito, ma è basato su tante giovani donne come lei che rimasero affascinate dall’epopea di un sarto, che morì appena dieci anni dopo aver sconvolto il mondo con i suoi abiti da sogno, lasciando un segno indelebile.

Nelle pagine della graphic novel, rivive un momento unico della storia della moda e delle donne, restituito in colori pastello, con ispirazione alle foto d’epoca, una vicenda solo all’apparenza frivola, ma in realtà testimone di un momento di svolta, oltre che delle storie di vari personaggi i cui nomi oggi sono citati senza ricordare chi fossero.

La ragazza indossava Dior è un’opera interessante ovviamente per chi è giovane e vuole scoprire qualcosa in più su un passato di cui si parla poco, ma può anche essere un titolo utile per far capire cosa possono essere i fumetti e che storie possono raccontare a chi li snobba, considerandoli a torto di basso livello e incapaci di parlare e essere arte. Un titolo per unire le generazioni, presentato in un’edizione di alta qualità, che non a caso ha fatto parlare anche chi di solito di fumetti non parla. Ma non sarebbe ora di superare certi ghetti? Opere come questa, solo all’apparenza più leggera delle altre della Goetzinger, ne offrono la possibilità.

 

Pubblicato in: 
GN5 Anno VII 4 dicembre 2014
Scheda
Autore: 
Annie Goetzinger
Titolo completo: 

La ragazza indossava Dior, Novara, Bao Publishing, 2014, 19 euro.