Royal Opera House. Coppelia secondo Ninette de Valois

Articolo di: 
Grazia Di Stefano
Coppelia

Applausi a scena aperta per Marianela Nuñez il 10 dicembre scorso durante tutto lo spettacolo per la sua perfomance brillante, ironica, perfetta e scelta vincente per il Covent Garden di Londra che quest’anno per Natale fa riposare Lo Schiaccianoci e preferisce puntare su Coppelia eseguita l’ultima volta ben 13 anni fa.

Coppelia è un tripudio di colori per le scene e i vestiti, è una favola che cattura il pubblico inglese per la coreografia tecnicamente complessa (nella versione di Ninette de Valois, fondatrice del Royal Ballet) e per la vivacità dei personaggi bravissimi nella mimica.

Swanilda (Marianela Nuñez) è il personaggio più importante in tutto il balletto anche rispetto a Franz (Vadim Muntagirov) protagonista maschile che ha mostrato un insospettabile stile comico. Ella porta un nuovo modo di ballare rispetto alla tradizione romantica: è mimo, è danza, anche danza mimica come all’inizio del balletto nella scena del valzer quando instaura una conversazione muta con la bambola immobile alla finestra.

Anche nel secondo atto quando dà vita alla bambola meccanica, Swanilda crea una serie di danze prima un po’ rozze e via via sempre più virtuosistiche e complesse (il bolero, la giga) che sembrano interrompere il flusso del racconto, come avviene nelle arie delle opere liriche.

Coppelia è una geniale invenzione coreografica di fine Ottocento: contrappone una ballerina in carne e ossa a una bambola meccanica e fonde le due figure in un solo personaggio. Così, per la prima volta dopo le immagini angelicate e spirituali de La Silfide e di Giselle, sul palcoscenico ottocentesco si sorride con la mimica ironica e divertente di un manichino dagli occhi di smalto (come recita il titolo) che crea malintesi e gelosie che si risolvono in “e vissero tutti felici e contenti”.

È una storia travagliata quella della nascita di Coppelia o La ragazza dagli occhi di smalto: Charles Nuitter si riferisce a un racconto di Hoffmann, Der Sandmann (L’uomo della sabbia) di cui però resta ben poco a partire dal titolo, e impiega quasi tre anni per realizzarlo cambiando spesso titolo (La poupée de Nournberg, La fille aux yeux d’émail) e anche nome alla protagonista (Olympia, Antonia, Nani fino ad arrivare alla definitiva Swanilda). Così la fiaba diventa una divertente commedia degli equivoci che si presta a virtuosismi interpretativi e tecnici in cui la Nuñez eccelle diventando il vero spettacolo della serata con piroettes senza sbavature e attenzione ai particolari. 

Ma Coppelia è anche un banco di prova per mostrare le sfaccettature della personalità e dunque Swanilda-Nuñez è civettuola e dolce, ironica e caparbia, innocente, spensierata. E poi c’è quella punta di crudele indifferenza con cui alla fine della storia i due amanti festeggiano il lieto fine insieme agli abitanti del villaggio tra canti e danze, incuranti del vecchio Dr. Coppelius (Gary Avis), scontroso ed eccentrico, che non fa compassione a nessuno se non al pubblico che fino a quel momento aveva riso e sorriso con lui.

Nel balletto tutto questo porta a un repertorio accademico che sfoggia sin dall’inizio giri, salti e passi a due complessi. Ci sono danze e variazioni difficili e sofisticate, con un movimento velocissimo di punte e gambe il cui solo pretesto è la bellezza della musica, ovvero la partitura di Delibes che crea un insieme ricco e brillante dove non c’è un solo tema dominante ma tanti e diversi, tutti coinvolgenti e briosi.

E dunque il successo della serata è scontato sin dall’inizio per la perfezione e la compiuta congiuntura di tutti gli elementi: le scene create da Osbert Lancaster con case incastonate tra il cielo blu intenso e gli alberi frondosi, costumi colorati e raffinati, un’atmosfera bucolica con le luci calde del villaggio e quelle più fredde e scure del laboratorio del Dr. Coppelius e, non ultima, l’accuratezza del corpo di ballo attento ai dettagli e preciso nei movimenti di insieme.

Pubblicato in: 
GN8 Anno XII 19 dicembre 2019
Scheda
Titolo completo: 

Royal Opera House
Bow Street, Covent Garden, London
Dal 28 novembre 2019 al 7 gennaio 2020

Coppelia
Balletto in due atti e tre scene

Coreografia: Ninette de Valois
Coreografia originale: Lev Ivanov e Enrico Cecchetti
Musica di Léo Delibes
Libretto di Charles Nuitter e Arthur Saint – Léon dall’originale di E.T.A. Hoffmann
Illuminotecnica di John B. Read

Marianela Nuñez, Swanilda
Vadim Muntagirov, Franz
Gary Avis, Dr. Coppelius

Direttore d’orchestra Barry Wordsworth
Orchestra Royal Opera House