Santa Cecilia. Nostalgie slave con Lisiecki, Chailly e la Filarmonia della Scala

Articolo di: 
Livia Bidoli
Filarmonia della Scala con Chailly

Un'unica serata per la Filarmonica della Scala con il Maestro Riccardo Chailly ed il giovanissimo virtuoso Jan Lisiecki al piano per il Concerto per piano ed orchestra di Grieg che lo ha visto solista. Il programma, tutto slavo, ha annoverato la composizione d'impeto nazionalista Finlandia di Jan Sibelius e i celebri Quadri da un'esposizione di Modest Mussorgskij, ispirati dai quadri dell'amico Victor Hartmann, nell'orchestrazione meravigliosa a firma di Maurice Ravel. Il 24 febbraio la sala dell'Accademia di Santa Cecilia si è illuminata con i musicisti scaligeri ed il pianista canadese di origini polacche.

Finlandia di Jan Sibelius è un poema sinfonico in tre movimenti: Andante sostenuto, Allegro moderato e Allegro finale. Il quadro che Sibelius traccia della natura circostante, gli scorci nei boschi e nei laghi e nel mare della sua amatissima patria allora sotto il giogo russo, è melanconico, misterico e coinvolgente: e lui infatti divenne popolare con il mitico Kullervo, dai canti popolari del 1892. Nella trama stessa del nome della composizione, all'inizio un patriottico Sorgi, Finlandia! poi mutato in quello descrittivo della nazione, si delinea quel forte trasporto per un'autonomia che solo con nell'anno della Rivoluzione d'Ottobre ottenne l'indipendenza. Nel 1948 incorporò quelle parole scritte dal poeta Veikko Antero Koshenniemi che Sibelius stesso arrangerà per coro misto, dando voce al suo cuore piu' maestoso e coraggioso tutto volto verso la madrepatria.
Le trame squillanti degli ottoni finalmente risorgeranno su quegli stessi accordi lugubri dell'inizio, dando piena e generosa ampiezza ai gesti sontuosi, raffinati, larghi del Maestro Chailly, che conduce la Filarmonica scaligera fondata da Claudio Abbado nel 1982, con estrema maestria e condivisione.

Schumanniano per antonomasia, per ispirazione, struttura e calibrazione: Il Concerto per piano di Edvard Grieg ha fatto brillare Lisecki non solo per le trasparenze cristalline, vieppiu' per quelle pause significative in piena calibrazione con l'Orchestra che è stata diretta da Chailly in completa simbiosi. Lisiecki è intimamente connesso non solo con il piano, ma con il Maestro Chailly, che detta le pause in modo sincronico, come a far rimembrare piu' intensamente l'alito lirico infuso dalle mani che si muovono come sassolini sull'acqua, in suoni trasparenti ed inusitatamente perlacei: le riprese della danza Hailing, tipica norvegese, non fanno che infondere maggiore eco ad un affondamento nei temi di intimo clamore. Un bis accorato ha circonfuso ancora il pubblico festante con una dolcissima l’Arietta sempre di Grieg (dai Pezzi lirici op. 12, n. 1), salutando delicatamente la sala.

A chiosa del concerto, la celebre trascrizione per orchestra di Maurice Ravel dei Quadri da un’esposizione di Modest Musorgskij concludono in sinestesia con gli ispiratori quadri di Hartmann la soirée musicale. Costruiti intorno ad una visita di Modest Musorgskij all’esposizione di quadri dell’amico Victor Alexandrovich Hartmann (1834-1873) morto a 39 anni, i Quadri di un'esposizione sono una composizione scritta per due pianoforti nel 1874 e che ha orchestrato per la prima volta Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov con profondo disappunto di Musorgskij, e di cui non si trova la trascrizione in circolazione, forse proprio per l’anatema di Musorgskij (sic!). L’orchestrazione di Maurice Ravel invece, composta nel 1922, fu eseguita nel 1929 per la prima volta, riscontrando un successo degnamente imperituro.

Il gioco dei Quadri, intervallati sempre da una Promenade (una “passeggiata”) che si arricchisce di volta in volta di variazioni differenti, sono debitori anche di Kandinskij, che ne trasse altrettanti quadri (sono stati una volta presentati “in animazione” nell'Aula Magna dell'Istituzione Musicale dei Concerti di Roma): possiamo quindi immaginare il meraviglioso percorso dei pulcini (Balletto dei pulcini nei loro gusci) per giungere fino a brani ridondanti come Il vecchio castello e Catacombae. I brani oscuri ed arcani come Gnomus, Bydlo, Samuel Goldenberg e Schmuyle e Cum mortuis in lingua mortua, - compreso il roboante barocco della Cabane briosa e feroce - vengono evidenziati da Chailly, attento alle gravità tipiche del russo come anche al colorismo ed al chiaro trionfalismo della Porta di Kiev: una lettura che ha trovato un pieno responso favorevole da parte del pubblico, trascinato dal fervore della sua direzione.

Pubblicato in: 
GN17 Anno XII 5 marzo 2020
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica
Lunedì 24 febbraio ore 20.30

Filarmonica della Scala
Riccardo Chailly direttore
Jan Lisiecki pianoforte

Sibelius Finlandia   
Grieg Concerto per pianoforte
Musorgskij-Ravel Quadri di una esposizione

Biglietti da 40 a 80 €

I biglietti possono essere acquistati presso:

Botteghino Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin Infoline: tel. 068082058

Botteghino Via Vittoria 6 (adiacente Via del Corso, Roma)
solo tramite carta di credito o bancomat
dal lunedì al venerdì ore 11-19, sabato dalle 11 alle 14

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