La Spezia. Melanconico Kremer con Kremerata

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Ogni concerto di Gidon Kremer, abbiamo già avuto occasione di scriverlo, genera una singolare aspettativa: la curiosità di scoprire che cosa proporrà in programma, una piacevole attesa nella certezza che ogni volta svelerà al pubblico autori o composizioni poco conosciute o affascinanti trascrizioni. Anche il concerto alla Spezia il 15 gennaio 2014 al Teatro Civico con la Kremerata Baltica, ensemble fondato da Kremer nel 1997, ha confermato questa caratteristica del suo carismatico leader.

La Fondazione Carispezia, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e Fondazione Pistoiese Promusica, coinvolgendo anche due associazioni locali, Società dei concerti e Colonna d'Armonia, ha voluto con questo concerto inaugurare un ciclo che, utilizzando il più importante Teatro cittadino, offrirà al pubblico un'interessante ed articolata serie di concerti.

Senza dubbio encomiabile la scelta di iniziare con Kremer, scelta che ha colmato una lacuna nella programmazione locale che non aveva ancora offerto l'opportunità al pubblico spezzino di godere del fascino di questo artista acclamato in ogni parte del globo. Un'occhiata al programma stimola l'interesse come un raffinato menu: brani di Beethoven/Kissine, Weimberg, Čajkovskij, Piazzolla/Pushkarev, un accostamento fra nomi familiari a nomi meno conosciuti sapientemente avvicinati fra loro come ingredienti inusuali usati da un grande chef.

Ha aperto il concerto una trascrizione di un brano giovanile relativamente poco noto di Beethoven, un rondeau, peraltro lasciato incompiuto e completato da Diabelli, trascritto in questo caso da Victor Kissine, autore vivente russo, che in questa versione per violino ed archi ha evidenziato quella caratteristica ungherese e zingaresca presente nelle intenzioni del compositore e che, utilizzando il timbro del violino viene ulteriormente esaltata. Gidon Kremer, in questo caso solista, ha affrontato senza il minimo problema la scrittura virtuosistica regalando al pubblico sei intensi minuti di musica sicuramente di maniera e destinata nell'intenzione originale a stupire l'ascoltatore, ma eseguita in questo caso da Kremer e tutto l'ensemble con classe, splendido suono e ammiccante partecipazione.

Con il secondo brano in programma le considerazioni diventano molteplici. Diventa prima di tutto protagonista l'ensemble, la Kremerata Baltica, nata da un'idea molto semplice ma vincente di Kremer: creare un gruppo nel quale giovani ma talentuosi musicisti potessero esprimere le proprie doti affrontando i repertori più disparati. Un'attenzione al “futuro” della musica da parte di un artista che tanto ha dato e sta dando alla cultura musicale mondiale.

Un'altra positiva considerazione è sull'autore scelto: Miezyslaw Weinberg, particolarmente amato da Kremer, del quale esegue spesso il Concertino per violino solo e archi op. 42. Del compositore ebreo polacco naturalizzato russo, oggettivamente poco conosciuto ed eseguito in Italia, a fronte di una fama e considerazione notevole nell'est europeo, secondo alcuni pari a Šostakovič e Prokof'ev, è stata eseguita la Sinfonia n. 10 per archi op. 98. In questa composizione ampia ed articolata la “Kremerata”, sotto la guida di Kremer, ha evidenziato la duttilità e la straordinaria abilità dei componenti. Non solo abilità tecnica e padronanza, ma totale sintonia mentale e musicale, un unica entità che si muoveva nella musica con la morbidezza e sinuosità di un campo di grano attraversato dal vento. Intonazione straordinaria per precisione, controllo del timbro e delle dinamiche stupefacente, doti individuali esaltate senza ostentazione in alcuni momenti della partitura, come nella terza sezione - Canzone -, pervasa da malinconiche armonie e ritmi Klezmer e cupa e misteriosa come una nebbiosa mattina invernale nei laghi Masuri.  

La celebre Serenata per archi op.48 di Čajkovskij, per la bellezza e la qualità dell'interpretazione, è il brano che paradossalmente meno necessita di osservazioni: una ventata di musica mitteleuropea e russa, con i suoi colori, danze e magie, che ha pervaso ed inebriato lo spazio del Teatro, un balzo indietro nel tempo in un mondo ancor oggi affascinante.

Ultima sorpresa e regalo al pubblico un omaggio ad Astor Piazzolla: una trascrizione di un brano, Suite Punta del Este, in origine scritta per bandoneon ed archi (gli appassionati di fantascienza avranno riconosciuto il tema di Piazzolla utilizzato da Paul Buckmaster per il film L'esercito delle dodici scimmie) ma trascritta in questo caso dal vibrafonista Andrei Pushkarev per violino, vibrafono, appunto, ed archi. 

Piazzolla appartiene a quella privilegiata categoria di compositori che “funzionano” sempre, anche se eseguiti con organici diversi dagli originali. Anche in quest'occasione l'impasto timbrico, la bravura dei solisti - oltre a Kremer era presente anche lo stesso Pushkarev - hanno confermato la magia di quest'autore, inconfondibile ma difficilmente imitabile. Kremer e Pushkarev hanno dialogato come due vecchi amici, rilassati e complici, trasmettendo al pubblico un piacere ed un divertimento contagioso e gratificante.

Al termine inevitabili e meritati richiami del pubblico per solisti, con i solisti che ringraziavano l'orchestra e l'orchestra che applaudiva anch'essa i solisti e lo stesso Kremer, che ringraziava, uno ad uno, tutti i componenti. Un doppio bis, con un brano di Rota e l'immancabile e prevedibile, per chi segue i concerti di Kremer, ma sempre splendido e straordinariamente eseguito, Liebesleid di Kreisler, hanno concluso forse troppo presto, come accade quando si ha la fortuna di ascoltare artisti di questo calibro e si perde la cognizione del tempo che scorre, una bellissima serata. 

Pubblicato in: 
GN12 Anno V 28 gennaio 2014
Scheda
Titolo completo: 

Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia
in collaborazione con
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Fondazione Pistoiese Pro Musica

Colonna d'Armonia
Società dei Concerti

CONCERTI A TEATRO
Gennaio-Maggio 2014
Mercoledì 15 gennaio 2014 – ore 21.00
Teatro Civico – La Spezia

Kremerata Baltica
Gidon Kremer, violino
Andrei Pushkarev, vibrafono

 - Beethoven/Kissine
   Rondeau a Capriccio op.129
   per violino ed archi

 - Weinberg
   Sinfonia n.10 per archi op.98

 - Čajkovskij
   Serenata per archi in do magg. op.48

 - Piazzolla/Pushkarev
   Suite Punta del Este
   per violino, vibrafono ed archi