SWR2. Raiskin dirige la Tela di Ragno di Shostakovich

Articolo di: 
Livia Bidoli
SWR2 Shostakovich Raiskin

Composta nello stesso anno in cui Lady Macbeth di Mtsensk fu duramente attaccata insieme al suo compositore, Dimitrij Shostakovich, per aver scritto musica “formalista” contro i bolscevichi ed in favore dell’Occidente borghese  (leggi: non conforme agli ideali socialisti), la Sinfonia n.4 è una delle sue opere più ambiziose. In questo CD, edito dalla SWR2 e diretta da Daniel Raiskin a capo della Staatsorchester Rheinische Philarmonie e della Philarmonisches Staatsorchester Mainz, la Sinfonia n. 4 in do minore è presentata in tutta la sua organica potenza.

L’articolo sulla Pravda che attaccava Shostakovich, che si intitolava “Caos invece di musica”, non era firmato, controprova che fosse stato scritto da qualcuno del partito sovietico su ordine diretto di Stalin, e pubblicato in un periodo in cui la Lady Macbeth di Mtsensk era applaudita in tutto il mondo, non solo a Leningrado. 

Definita da Shostakovich il “il mio Credo creativo”, tanto per prendere le distanze dalle accuse di Stalin e per riaffermare la sua autonomia dal regime, la Sinfonia n.4 è “potente” quanto le stesse parole del compositore stesso, che dovette attendere – tranne che per una versione per piano suonata da Shostakovich stesso insieme a Moisey Weinberg nei locali dell’Unione dei Compsitori nel 1945, -  il 1961 per ascoltarla eseguita in Russia.

Apertamente influenzata da Mahler nella giustapposizione tra parti più composite ed altre popolarmente orecchiabili, la Sinfonia n. 4 si divide in tre movimenti disequilibrati nella lunghezza tra loro: il primo, Allegretto moderato – Presto, nella scelta di Raiskin dura circa 28 minuti (nella media è di circa 25); il secondo, Moderato con moto, solo 9 minuti; il terzo e conclusivo Largo – Allegro, 29 minuti (la media è la stessa del primo, 25 minuti). Altre reminescenze di stampo mahleriano, si trovano nel secondo movimento e nell’apertura del terzo, una marcia funebre; l’ultimo riferimento è nella coda, che rimanda chiaramente alla Sesta Sinfonia del compositore austriaco.

La gigantica orchestra necessaria per eseguire la Quarta Sinfonia (più di cento elementi), ha chiamato Raiskin a riunire due orchestre: la Staatsorchester Rheinische Philarmonie (la sua orchestra dal 2005 insieme alla Arthur Rubinstein Philharmonic Orchestra di Lodz, Polonia, dal 2010) e la Philarmonisches Staatsorchester Mainz, che si sono misurate in due concerti, entrambi ripresi in questo CD dal sapore veramente autentico.

Il primo movimento, Allegretto moderato – Presto, comincia come una profezia: una melodia pomposamente inquieta che si sviluppa da due temi contrastanti, mentre sul fondo il tessuto musicale si dipana seguendo strali che accrescendosi, conquistano aree sempre più predominanti, in un intercalare continuo e destrutturante della forma sonata. Il trattamento drammaturgico dei temi, quasi teatrale, rende l’idea del nuovo sinfonismo russo di cui Shostakovich è l’interprete assoluto ed anche il più soverchiatamente allegorico oltreché stravagante. In realtà la continua sollecitazione verso le forme definite del valzer, della polka, della stessa sonata a mutarsi in qualcosa di diverso, ad essere sovraccentuate e poi migranti verso fantasie discontinue che propongono d’improvviso altri versanti musicali, è la grottesca ironia contro il potere denigratorio del Soviet e di Stalin, che ritroviamo quasi dappertutto nel suo materiale, non solo sinfonico.

Il secondo movimento, Moderato con moto, estremamente breve rispetto agli altri due, - nei quali è in qualche modo contenuto -, è una specie di lirico intermezzo in forma di rondò, di derivazione mahleriana, che presenta come incipit il primo tema in forma di Scherzo, facendo permanere nell’aria un dubbio senza risoluzione. Nel terzo movimento, il  conclusivo Largo – Allegro, che inizia quasi in sordina, non fa che far tremare ancor di più l’ascoltatore. Presto si dimostrerà che il valzer che si nasconde tra fiati e percussioni non è altro che la profetica agnizione della fine

Un roboante inseguimento, fra tutti il più eclatante, si dispone infatti tra persistenti assalti, in un continuum indivisibile in sottosezioni. Nel valzer accennato, è evidente le touche mahlerien, intervallato a cenni di jazz suites, che componeva negli stessi anni. Il finale è superbamente drammatico con dei tocchi allo xilofono che fanno rabbrividire.

Eccellente la versione di Raiskin - specialmente nei passaggi più dolorosi e lenti e negli intrecci, che accentua con estrema raffinatezza - a capo delle due orchestre del Reno e di Magonza, che hanno seguito i suoi dettami con estrema accortezza ed alacrità, costruendo una tela di ragno che Shostakovich ha insistemente adombrato.

Pubblicato in: 
GN26 Anno IV 7 maggio 2012
Scheda
Titolo completo: 

SWR2

Dimitrij Shostakovich
Sinfonia N. 4 in do minore  Op. 43
Daniel Raiskin direttore
Staatsorchester Rheinische Philharmonie & Philharmonic Orchestra Mainz

SWR 2 8553235 (65:57) Live: Mainz 3/19/09; Koblenz 3/20/09