Teatro dell'Opera. Le piume di Čajkovskij alle Terme di Caracalla

Articolo di: 
Livia Bidoli
Il Lago dei cigni

La favola in balletto de Il Lago dei cigni alle Terme di Caracalla si tinge di una luce romanticamente giallina, dal 3 al 15 luglio 2014 con tre cast, la coreografia di Patrice Bart, scene e costumi di Luisa Spinatelli e le luci dello stesso Bart e Mario De Amicis. Il Teatro dell'Opera di Roma mette in scena uno dei capolavori di Pëtr Il’ič Čajkovskij con Nir Kabaretti come direttore dell'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma.

Nonostante la pioggia che ha minacciato per buona parte il primo atto e lo ha interrotto per ben due volte, il balletto è per nostra fortuna proseguito, con un pubblico che è rimasto fino alla fine e che ha riempito la serata del 9 luglio nonostante la partita dei quarti di finale mondiali in contemporanea. Il cast che abbiamo seguito è composto nei due ballerini principali dalla russa Liudmila Konovalova, First Solist alla Wiener Staatsballett, nella doppia parte di Odette/Odile cigno bianco/cigno nero; il Principe Siegfried è stato impersonato da Paulo Arrais, Principal Dancer del Boston Ballet. Diamo subito la nostra nota di merito assoluta per il cigno bianco di  Liudmila Konovalova, che si è letteralmente librata sul palco di Caracalla con estrema leggerezza e precisione in tutti i movimenti, sia in assolo sia nei pas de deux; Paulo Arrais è bravo ma non è dello stesso livello della ballerina russa, sia per eleganza sia per preparazione tecnica.

La prima impressione riguarda la doppia ambientazione, i quadri principali, oltre al Lago, infatti sono due: il primo sulla terrazza dove si festeggia il compleanno del Principe Siegfried insieme all'amico Benno - (segretamente innamorato di lui), bravo nella parte Andrea Forza -, insieme alla corte ed alla Regina madre ed il primo Ministro von Rothbart; il secondo atto prevede invece la famosa scena della sala da ballo che rievoca un interno anni '20-'30 alla Great Gatsby di Fitzgerald. L'allestimento è ridotto rispetto a quello a teatro per ovvie motivazioni, ma rimane in ogni caso in un'atmosfera affascinante e retrò: Patrice Bart che si è occupato della scenografia e della coreografia (ripresa da Petipa e Ivanov solo nella terza scena del primo atto), ha disegnato con tocco leggero il tutto, e venature fortemente psicologiche sono negli intenti dichiarati.

La trama è presto detta: il malefico von Rothbart, ben interpretato da Riccardo Di Cosmo – che ha avuto difficoltà a causa del vento che per fortuna ha disperso le nuvole -, primo ministro della regina, ha incatenato ad una malìa delle fanciulle che di giorno sono cigni e di notte si trasformano in esseri umani, e fra queste vi è Odette, di cui si innamora il Principe Siegfried durante una battuta di caccia sul lago. Siegfried verrà, attraverso un patto scellerato della gelosa Regina madre e con la complicità di Benno, tratto in inganno dal doppio “oscuro” di Odette, Odile (figlia di von Rothbart), promettendole amore eterno e tradendo il medesimo giuramento con cui si era impegnato con Odette. Il finale scelto da Bart è fra i più tragici (sono vari a seconda della versione): prevede infatti la morte di Siegfried che dopo aver ucciso von Rothbart si toglie la vita, compianto inutilmente nell'ultima scena prima da Odette e poi dalla madre. Nella parte della Regina madre una magnifica Gaia Straccamore, Étoile del Corpo dei Ballo del Teatro dell'Opera.

La forza di questo balletto, oltre che nella storia coreografica che va da Petipa-Ivanov a Nureyev passando per i Ballets Russes con Fokine, è nella meravigliosa musica che comprende tra l'altro la risplendente serie di danze che partono con il Czardas ungherese, poi la russa, la spagnola, la napoletana, la mazurka e per terminare, un allegro valzer; le danze sono state di particolare pregio mentre ci sono sembrate meno “in fila” quelle di gruppo del primo atto e nel finale. La danza, essendo essa stessa immagine di seduzione, è proprio il veicolo di irretimento di Siegfried, che cade nella trappola dell'indistinzione tra Odette e Odile, durante il ballo, scegliendo la figlia di Rothbart come promessa sposa. I pas de deux di Konovalova insieme ad Arrais, cigno nero e Principe Siegfried, sono di estrema purezza e raffinatezza nel movimento, e anche Di Cosmo, quando interviene delicatamente malefico e disinvoltamente elegante nelle sue movenze. Nella maschera da Lucifero con le due ali che dipingono una luce di tenebra sull'orizzonte, e nell'ultimo duello con Siegfried, ritrae perfettamente la minacciosa aura che fa incombere sulla ormai frantumata coppia di amanti.

L'Orchestra, diretta bene ma con non troppo entusiasmo da Kabaretti, ha fatto risaltare sia le parti percussive, che nelle marce e nella danze sono particolarmente evidenziate, sia quelle romantiche degli archi, costruendo un'omogenea unità sul palcoscenico delle Terme di Caracalla.

Pubblicato in: 
GN35 Anno VI Numero doppio 17 - 24 luglio 2014
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
IL LAGO DEI CIGNI
Terme di Caracalla

Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Balletto in due atti
Direttore Nir Kabaretti
Coreografia e messa in scena
Patrice Bart
da Marius Petipa e Lev Ivanov
(secondo atto)
Scene e costumi
Luisa Spinatelli

Luci
Patrice Bart e
Mario De Amicis

ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA
Allestimento del Teatro dell'Opera
Prima rappresentazione

Giovedì 3 luglio, ore 21.00
Repliche
Lunedì 7 luglio, ore 21.00
Mercoledì 9 luglio, ore 21.00
Venerdì 11 luglio, ore 21.00
Martedì 15 luglio, ore 21.00

Interpreti
Odette / Odile
Jurgita Dronina 3, 7 /     
Liudmila Konovalova 9, 15 /
Alessandra Amato 11

Principe   
Dinu Tamazlacaru 3, 7 /
Paulo Arrais 9, 15
Giuseppe Picone 11

Regina   
Gaia Straccamore /
Cristina Saso 11

Rothbart
Manuel Paruccini 3, 7 /
Riccardo Di Cosmo 9, 15 /
Giuseppe Schiavone 11

Benno
Alessio Rezza 3, 7, 11 /
Andrea Forza 9 /
Claudio Cocino

Due Amiche
Alessia Gay
Roberta Paparella /
Giovanna Pisani 9, 11