Theatro Municipal de São Paulo. Inaugurazione per i 50 anni del Balletto

Articolo di: 
Roberto Begnini
Theatro Municipal de São Paulo

Il corpo di ballo della Città di San Paolo ha aperto, in questo 2018, le celebrazioni per i suoi 50 anni, con la prima di “Um Jeito de Corpo – Balé da Cidade Dança Caetano”, spettacolo che segna il felice incontro tra la compagnia del Teatro Municipale, la coreografa Morena Nascimento e la musica di Caetano Veloso.

Per Nascimento questo spettacolo è basato su un'intensa libertà poetica «Non siamo vincolati da alcuna lettura o taglio storico della carriera di Caetano - dice - cerchiamo nelle canzoni ciò che ci influenza e si riferisce al momento in cui stiamo vivendo. Abbiamo creato un grande rituale, incorporando e assimilando la poetica di Veloso, trasformandola nella nostra disciplina, nel corpo, nella nostra forma di comunicare. La coreografia è il risultato di questo esercizio di divorare ed essere ciò che si divora».

È la prima volta che Morena Nascimento lavora con il Balé da Cidade de São Paulo. Dopo aver ballato nella compagnia di Pina Bausch, Tanztheater Wuppertal, in Germania, Morena è tornata in Brasile ed è stato Ismael Ivo, attuale direttore artistico del BCSP, che l'ha invitata a collaborare. «Sono un ammiratore dell’universo poetico e musicale di Caetano Veloso - ha detto Ismael, che firma l'idealizzazione e il concetto generale dello spettacolo - lo stesso livello di ammirazione lo riservo all'universo creativo del grande genio della danza, Pina Bausch».

Morena Nascimento ha avuto le sue origini e un’intensa esperienza nella culla della famosa compagnia di Pina. Ma, oltre a ciò, ha un impressionante livello di presenza del corpo e di espressione artistica. «Oltre alle canzoni che da sempre mi affascinano, in particolare mi piace guardare il corpo di Caetano in movimento quando canta, i suoi gesti, rispondono a una conversazione. Per me già quello, corrisponde a un buon momento di danza», ha detto Morena, mettendo in evidenza la vasta gamma di ispirazioni da lui scaturita. I riferimenti all'arte e alla vita dell'artista hanno profondamente influenzato la creazione di Morena, come anche la danza di Maria Esther Stockler, i film di Giuseppe Agrippino de Paula, Fellini, Almodovar, la musica di Maria Bethania e Astor Piazzolla. Temi come il funk, le grandi città, il buio, il sesso e il genere, l'esilio, hanno accresciuto il processo creativo di Morena, così come i suoi rapporti personali con Bahia, luogo con il quale rimane legata dalla sua infanzia, essendo il padre di quella città.

“Um Jeito de Corpo” gira anche intorno alla città di Bahia di Santo Amaro da Purificação, luogo di nascita di Caetano, e anche alle piccole cose quotidiane a cui è legato l’artista, come il gusto per la radio e il cinema.
La direzione musicale è affidata a Cacá Machado, che ha "remixato" e scelto alcune composizioni di Caetano, con l'obiettivo di creare una traccia con nuovi pezzi musicali. «Per la creazione della colonna sonora di questo balletto, ho deciso di incorporare il modo di comporre Caetano. I pezzi di Veloso sono diventati dei moti ispiratori da utilizzare per la costruzione di nuovi brani musicali - afferma Cacá Machado - con la stessa libertà che l'artista ha creato, ad esempio, il suo album sperimentale Araçá Azul».

La scenografia di Marcel Kaskeline esplora la metafora della trasformazione. Sul palcoscenico, le pareti di una casa trasmettono la bellezza ambivalente di un luogo in rovina. I costumi colorati di Isadora Gallas, nelle tonalità fluo, indicano i momenti più forti emozionalmente, nei toni più slavati fanno riferimento ai colori delle case di Bahia. L'uso delle trasparenze consente ai colori di trasformarsi in altri, seguendo l'intensità della luce sul palco, inoltre, la modellazione degli stessi costumi è stata pensata sulla progettazione dello scenario, che utilizza il vento, pertanto, i vestiti sono ampi, in modo da poter giocare con magici effetti con l’onnipresente vento.
Una forma originale di festeggiare questi 50 anni evidenziando in pieno tutte quelle caratteristiche… Non poche, che danno identità all’esotico Brasile.

Pubblicato in: 
GN24 Anno X 1° maggio 2018
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