16 Ottobre 1943 La Razzia degli Ebrei di Roma

Dal 17 ottobre al 30 novembre 2013 il Complesso del Vittoriano ospita la mostra “16 ottobre 1943. La razzia degli ebrei di Roma”. Nel 2013 ricorre il settantesimo anniversario del 16 ottobre 1943, data del più grande rastrellamento contro gli ebrei in Italia, ed è un giorno di focale importanza per la memoria collettiva della città di Roma, che lo ha commemorato con fiaccolate, convegni, manifestazioni.

Curata da Marcello Pezzetti, Direttore della Fondazione Museo della Shoah, “16 ottobre 1943. La razzia degli ebrei di Roma” è la prima mostra che descrive in modo esauriente i drammatici eventi di quei giorni, fondamentali per la coscienza e la conoscenza della storia recente di Roma. E’ realizzata con il patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in ricordo della Shoah e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa da Regione Lazio, Roma Capitale e Provincia di Roma, con il coordinamento generale di Alessandro Nicosia e in collaborazione con Comunicare Organizzando e con la Fondazione Museo della Shoah.

La storia
Durante la razzia, un mese dopo l’armistizio, furono catturati più di mille ebrei in un’azione diretta da Theodor Dannecker, un collaboratore di Adolf Eichmann. In poche ore, nella mattinata del 16 ottobre 1943, gli ebrei furono arrestati in 26 “zone d’azione” - con il quartiere ebraico come punto focale - da oltre 360 uomini appartenenti alle forze di occupazione naziste. Rimasero rinchiusi nel Collegio Militare di via della Lungara per due giorni, nel corso dei quali vennero rilasciate 252 persone, dopo una selezione effettuata per escludere dall’imminente deportazione i non ebrei, gli stranieri protetti, i cosiddetti “misti” e i coniugi di matrimonio misto.

Il 18 ottobre furono deportati verso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau: il convoglio, partito dalla stazione Tiburtina, giunse il 23 ottobre 1943. Dei 1022 ebrei vittime del rastrellamento del 16 ottobre, 149 uomini e 47 donne, giovani e in forze, vennero immessi nel campo. Gli altri vennero uccisi. Degli immatricolati, sarebbero ritornati solo 16 uomini e una donna, Settimia Spizzichino. L’1,6% del totale.

La mostra
La mostra vuole innanzitutto inquadrare la razzia nel suo contesto storico, tracciando il punto della situazione degli eventi relativi alla Shoah: in quel momento gran parte degli ebrei in Europa, soprattutto in Polonia e nei paesi dell’Unione Sovietica, erano già stati uccisi, ma gli ebrei in Italia e gli ebrei italiani residenti in altri paesi non erano ancora stati toccati dalle deportazioni, nonostante gravasse su di essi il peso delle leggi razziali e gli ebrei stranieri fossero soggetti ad internamento.

L’esposizione vuole inoltre raccontare la razzia con nuovi documenti recuperati: con le fotografie inedite dei nazisti che hanno arrestato gli ebrei il 16 ottobre (unità Seeling), con le testimonianze audiovisive di chi fu coinvolto, con i disegni originali di Aldo Gay (il pittore ebreo che, mentre fuggiva durante la razzia, disegnò in condizioni impossibili e in modo  estemporaneo tutto quello che stava vivendo e vedendo), con  la mappa dei luoghi della razzia, con le video-interviste dell’Archivio della Memoria (CDEC) e della Spielberg-Foundation e dell’Archivio audiovisivo della Fondazione Museo della Shoah.

Sono ricostruite le biografie delle persone implicate, per dare un volto sia ai persecutori, sia alle vittime. Si raccontano le vicende avvenute all’interno del Collegio Militare dopo l’arresto, quelle relative alla deportazione, alla selezione sulla “Judenrampe” a Birkenau e all’uccisione delle persone dichiarate “inabili”. Uno sguardo particolare sarà rivolto al mondo esterno: all’atteggiamento di Pio XII di fronte agli arresti, all’opinione pubblica italiana e alle notizie sulla razzia giunte fino agli Alleati.

E la storia dei mesi successivi: dopo l’esperienza traumatica della razzia, gli ebrei sfuggiti agli arresti tentarono di mettersi in salvo aiutati dalla popolazione non ebraica, da istituti religiosi o da organizzazioni come la Delasem (Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei). E poi gli arresti successivi, realizzati con modalità diverse e anche da parte della polizia italiana. La mostra si soffermerà ancora sul difficile ritorno dei sopravvissuti ai campi e sulla ricerca dei dispersi.

Il percorso espositivo si concluderà proponendo per la prima volta oltre 300 volti di ebrei vittime della razzia. Queste immagini sono provengono dall’Archivio del CDEC, da quello della Croce Rossa internazionale di Bad Arolsen e dalla raccolta di documenti che da qualche anno è stata attivata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma.

16 OTTOBRE 1943
LA RAZZIA DEGLI EBREI DI ROMA

Roma – Complesso del Vittoriano
Sala Zanardelli (ingresso Ara Coeli)
17 ottobre – 30 novembre 2013
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
Partner: Acea Spa, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato Italiane, Cinecittà Luce
Organizzazione e realizzazione: Comunicare Organizzando S.r.l. / Fondazione Museo della Shoah, Roma
Catalogo: Gangemi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Orario: dal lunedì al giovedì 9.30- 18.30; venerdì, sabato e domenica 9.30 - 19.30 l’accesso è consentito fino a 45 minuti prima dell’orario di chiusura
Per informazioni: tel. 06/6780664; www.comunicareorganizzando.it