Accademia Filarmonica Romana. Il pianoforte nel Jazz

Anche quest’anno la Filarmonica Romana si apre al mondo del jazz, cui da due stagioni l’istituzione riserva una nutrita serie di serate speciali. Filo conduttore sarà Il pianoforte nel jazz: quattro concerti in collaborazione con l’Associazione “Annarosa Taddei”, alla Sala Casella (la domenica alle ore 18), affidati alla cura di Adriano Mazzoletti, a partire dall’11 dicembre 2016.

Giornalista e scrittore, considerato uno dei padri della diffusione della musica jazz in Italia, Mazzoletti, con l’aiuto di diversi artisti – musicisti jazz fra i più importanti del nostro paese – guiderà il pubblico, ripercorrendo la storia del pianoforte nel grande repertorio jazz. Ad impreziosire le singole serate, la proiezione di brevi filmati di grandi pianisti delle varie epoche.

“La data ufficiale della nascita del jazz è il 1917 perché – racconta lo stesso Mazzoletti -, in quello stesso anno veniva inciso un disco da una orchestra che aveva inserito nel proprio nome la parola ‘jazz’. Ma queste musica ha origini più antiche. I primi ad accorgersi dell’importanza del jazz furono due musicisti europei, Ernest Ansermet che ne scrisse già nel 1919, senza però utilizzare la parola ‘jazz’ per indicare quella musica che lo aveva così colpito e Alfredo Casella che nel 1922 l’ascoltò negli Stati Uniti. Sono trascorsi oltre novanta anni e il jazz ha subito una infinità di modifiche. Nel corso dei quattro incontri sarà ‘raccontata’ la sua storia attraverso il pianoforte, strumento utilizzato già ai primordi, a differenza di altri, quando, alla fine del 1800, questa musica era indicata come ‘ragtime’.

Il concerto che inaugura la rassegna domenica 11 dicembre vede in programma alcune pagine dei maggiori compositori ragtime fra i quali Scott Joplin e successivamente di Jelly Roll Morton, pianista di New Orleans, il primo ad aver modificato lo stile precedente e aver dato vita a quella musica che qualcuno ha chiamato jazz. Ad eseguirle Alberico De Meo, pianista, arrangiatore, compositore che ha suonato nella sua lunga carriera musicale con i più prestigiosi musicisti di jazz classico italiani, europei, americani, invitato a partecipare nei più importanti festival europei di jazz classico, risultandone spesso vincitore, sia come pianista solista che come leader di gruppi.

Il 5 febbraio 2017 con la serata dal titolo “Harlem e i suoi pianisti” ci si sposta agli anni Venti, quando il jazz lascia New Orleans e si trasferisce “armi e bagagli” al Nord. Chicago e New York diventano le nuove patrie del jazz e ad Harlem nascono altri stili, come lo swing style. A far rivivere quel periodo, due eccellenti pianiste, Silvia Manco e Cinzia Gizzi. La prima è pianista, cantante, compositrice, autrice di testi, arrangiatrice, salentina di nascita, romana di adozione che vanta collaborazioni da Roberto Gatto a Renzo Arbore; la seconda, prima donna a ricoprire nel ’95 la cattedra di jazz in Italia (e per molti anni l’unica), svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, sia accompagnando nomi prestigiosi del jazz americano e italiano, sia come leader di una propria formazione.

Il 19 febbraio 2017 con il terzo concerto “I pianisti attraversano gli Oceani” si entra nel jazz moderno, solista Amedeo Tommasi, uno dei grandi solisti italiani, che ha percorso la storia del jazz lungo tutto il secondo Novecento fino ai giorni nostri accanto a nomi quali Chet Baker, Massimo Urbani, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Franco Mondini, René Thomas, Bobby Jaspar, Jaques Pelzer, fra gli altri.

Gran finale con Enrico Pieranunzi il 5 marzo quando si parlerà di Il jazz di oggi e i suoi pianisti. Una serata dedicata ai grandi pianisti degli ultimi anni, primi fra tutti Bill Evans e Keith Jarrett, ma anche Chick Corea, Herbie Hancock ed Enrico Pieranunzi. Sì, Enrico Pieranunzi che oltre che interprete, con le sue composizioni ha saputo creare un proprio stile su cui si è concentrato parte dell’interesse internazionale del mondo del jazz.

SALA CASELLA via Flaminia 118, Roma
IL PIANOFORTE NEL JAZZ
Da Scott Joplin a Keith Jarrett

percorso di quattro concerti e conferenze sulla storia del pianoforte nella musica jazz
a cura di Adriano Mazzoletti

Domenica 11 dicembre 2016 ore 18
“Dal Ragtime di Texarkana al jazz di New Orleans”
Alberico Di Meo pianoforte
musica di Scott Joplin, Jelly Roll Morton, e altri autori

Domenica 5 febbraio 2017 ore 18
“Harlem e i suoi pianisti”
Cinzia Gizzi e Silvia Manco pianoforte
musica di James P. Johnson, Fats Waller, Duke Ellington,
Earl Hines, Teddy Wilson e Mary Lou Williams

Domenica 19 febbraio 2017 ore 18
“I pianisti attraversano gli Oceani”
Amedeo Tommasi pianoforte
Musica di Dave Brubeck, John Lewis, Red Garland, McCoy Tyner

Domenica 5 marzo 2017 ore 18
“Il jazz di oggi e i suoi pianisti”
Enrico Pieranunzi pianoforte
Musica Bill Evans, Keith Jarrett, Chick Corea, Herbie Hancock, Enrico Pieranunzi.

Biglietti: posto unico 10 euro.

Ogni serata prevede anche la proiezione di brevi filmati dei grandi pianisti delle varie epoche quali Fats Walzer, Teddy Wilson Art Tatum, Bud Powell, Lennie Tristano, Thelonious Monk, Bill Evans, Keith Jarrett

“Il pianoforte nel jazz” è realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “Annarosa Taddei” con il contributo di Mario Viola di Mediolanum Private Bankin