Accademia Filarmonica Romana. Il ritorno di Benedetto Lupo

Controllo rigoroso del suono e capacità espressiva. Benedetto Lupo è uno dei più completi pianisti della sua generazione, ospite del prossimo concerto dell’Accademia Filarmonica Romana al Teatro Argentina giovedì 17 novembre (ore 21) con un programma interamente dedicato alla musica russa e che segna il suo ritorno presso l’istituzione romana dove manca dal 2006.

Da una parte troveremo la malinconia sognante delle Stagioni op. 37a di Čajkovskij, dall’altra l’irrequietezza e la modernità dei Preludi op. 11 di Skrjabin. Le prime vennero composte su commissione dell’editore della rivista musicale Nuvellist di San Pietroburgo che offriva ai suoi lettori 12 brevi pezzi per pianoforte, uno per ogni mese dell'anno 1876, scritti da Čajkovskij. Corredavano le pubblicazioni brevi versi di poeti russi dell’epoca per introdurre il lettore al clima del mese. Čajkovskij volle aggiungere al titolo della raccolta la dicitura 12 pezzi ispirati a tenerissima e sognante malinconia, che è propriamente il clima che pervade questi brevi lavori, che seppure l’autore scrisse con poca considerazione (accettò quasi certamente per una questione economica), sono al dunque piccoli gioielli, raffinati e brillanti.

Tutt’altra gestazione ebbero i 24 Preludi op. 11 di Skrjabin, su cui il giovane compositore vi lavorò per otto anni dal 1888 (aveva solo 16 anni) al 1896, prendendo come modello i 24 preludi op. 28 di Chopin. Nonostante il lavoro giovanile, per dirla con le parole di Piero Rattalinola sua invenzione musicale è alta e il dominio del suono pianistico già completo”. Musica dunque che anticipa la produzione di una delle figure più innovatrici della composizione moderna.

Due raccolte dunque molto diverse fra loro, seppur scritte a una distanza di soli venti anni. “Entrambe creano un racconto che è quasi sempre perso­nale, diaristico – racconta Benedetto Lupo -. Tanto sono malinconiche e pervase da tristezza le pagine di Čajkovskij, tanto voluttuose e drammatiche quelle di Skrjabin”.

Impostosi all’attenzione del mondo musicale con l’affermazione nel 1989, primo italiano, al prestigioso Concorso Internazionale Van Cliburn, Benedetto Lupo ha collaborato con le più importanti orchestre americane ed europee su invito di direttori quali Vladimir Jurowski e Kent Nagano, solo per citarne alcuni. È ospite regolare delle principali sale da concerto e festival internazionali (Lincoln Center di New York, Salle Pleyel di Parigi, Wigmore Hall di Londra, Philharmonie di Berlino, etc.). È titolare della cattedra di pianoforte ai Corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, istituzione della quale, da 2015, è Accademico effettivo.

Accademia Filarmonica Romana
TEATRO ARGENTINA
giovedì 17 novembre ore 21

BENEDETTO LUPO
Benedetto Lupo pianoforte

Pëtr Il'ič Čajkovskij Le stagioni op. 37a
Alexandr Skrjabin    24 Preludi op. 11

Biglietti: Teatro Argentina da 26 a 16 euro, ragazzi fino a 14 anni da 9 euro. Sala Casella posto unico 11 euro. Tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita.

Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org