Accademia Filarmonica Romana. Tifu e Andaloro e altri appuntamenti

È un duo che si è consolidato e maturato artisticamente negli anni quello della violinista Anna Tifu e del pianista Giuseppe Andaloro, interpreti acclamati sui principali palcoscenici di tutto il mondo, al Teatro Argentina per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 24 marzo (ore 21).

Italo-rumena, nata a Cagliari, classe 1986, la Tifu inizia lo studio del violino a soli sei anni sotto la guida del padre per poi perfezionarsi con Salvatore Accardo, che ne ha lodato da subito il talento, “uno dei più straordinari che mi sia capitato di incontrare” ha riferito il celebre violinista. Debutta a soli 12 anni alla Scala di Milano e poco dopo la vittoria al Concorso internazionale George Enescu di Bucarest la consacra fra le migliori interpreti della sua generazione, solista con le più importanti orchestre e a fianco di celebri direttori, con tournée in tutto il mondo e prestigiose collaborazioni. Percorso simile per Giuseppe Andaloro, palermitano, classe 1982, un’attività concertistica iniziata anche per lui giovanissimo, consacrata dai primi premi al Busoni di Bolzano e al London Piano Competition. Un talento intelligente che nel corso della carriera ha ampliato sempre più il repertorio, spaziando dal rinascimento alla musica d’oggi con incursioni fino al rock.

Con il prezioso violino Carlo Bergonzi “Mischa Piastro” 1739, messo a disposizione dalla Fondazione Canale di Milano, la Tifu esegue con Andaloro alcuni dei brani più noti per violino e pianoforte di fine Ottocento e primi del Novecento, fra cantabilità ed eccezionale virtuosismo, indagando tutte le possibilità tecniche ed espressive dello strumento ad arco. Il concerto si apre con la Sonata per violino e pianoforte di César Franck nell’anno del bicentenario della nascita del musicista belga di cui viene eseguito una dei suoi pezzi più celebri e fra i più conosciuti di questo repertorio, scritto nel 1886 come regalo di nozze per il prodigioso violinista belga Eugène Ysaÿe, “un dono non solo per me ma per l’umanità intera”, commentò il noto interprete.

Risale al 1924 invece la Tzigane di Maurice Ravel, un “pezzo virtuosistico nel gusto di una rapsodia ungherese” come la definì l’autore stesso, dalla “difficoltà diabolica”, che richiede all’interprete eccezionali doti virtuosistiche, condite da quel pizzico di esotismo all’epoca necessario ai pezzi di bravura. Si deve ancora a Ysaÿe la nascita di un altro brano entrato appieno nel repertorio violinistico, il Poème op. 25 (1896) di Ernest Chausson, che fu tra i migliori allievi di Franck. Ispirata a una novella di Ivan Turgenev, Le chant de l’amour triomphant, il brano si distingue per il carattere rapsodico e per il notevole grado di difficoltà tecnica. Violinista prodigioso, ambasciatore dell’ispanismo musicale in tutta Europa, alla musica di Pablo de Sarasate spetta la chiusura del concerto con la sua Fantaisie de concert sur des motifs de l’opera Carmen op. 25 (1881). Brano popolarissimo già all’epoca, si compone di un’introduzione e quattro movimenti, in cui le pagine più celebri dell’opera di Bizet vengono rilette al servizio del virtuosismo violinistico: dall’Entr’acte del quarto atto, alle Habanera, Chanson et mélodrame e Seguidilla del primo, fino alla Danse bohème del secondo, che qui costituisce il brillante finale.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

La programmazione della settimana alla Filarmonica Romana si completa con due appuntamenti nella più raccolta Sala Casella di via Flaminia 118. Venerdì 25 (ore 19.30) il quarto e ultimo appuntamento della rassegna “Il violoncello svelato”, progetto avviato con la media partnership di Rai Radio3, che ha permesso la scoperta e l’ascolto del repertorio più e meno noto per violoncello e pianoforte. Nell’ultimo concerto troveremo al violoncello il giovanissimo Tommaso Castellano, classe 2001, laureatosi nel 2021 al Conservatorio Santa Cecilia con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e attualmente iscritto alla Pavia Cello Academy dove sia sta perfezionando, e al pianoforte David Mancini, allievo di Mariangela Vacatello con cui si è laureato, ora iscritto al master dell’Accademia di Pinerolo. Aprono il concerto con le Variations concertantes op. 17 di Mendelssohn, lavoro giovanile composto a soli 20 anni nel 1829, dallo stile elegante e di grande equilibrio, cui seguono tre lavori di autori italiani composti fra fine Ottocento e primo Novecento, in parte da riscoprire: l’Elegia (1923) di Giorgio Federico Ghedini, la più nota Elegia (1902) di Lorenzo Perosi, una pagina intima, profonda, di grande espressività, e la luminosa Sonata op. 38 (1888) di Francesco Cilea, raffinato capolavoro di grande lirismo, significativo esempio della spontaneità melodica che ritroveremo in molta della sua produzione d’opera.

Sabato 26 (ore 20) il secondo dei tre appuntamenti di “Musica e Letteratura” organizzato con l’Associazione Fabrica, e quest’anno incentrati sul tema “Fragmenta: tra mito, storie e musica”. Titolo della serata sarà “Metaforme: frammenti di presente”, con il Morphin’ quartet e gli attori Livia Saccucci, Marco Paparella e Vincenzo De Luca.Per i contemporanei – racconta Francesca Caprioli autrice dei testi e direttore artistico di Fabrica -, il presente è percepibile solo in frammenti, frammenti di storie, citazioni, continue imitazioni inconsapevoli del passato che diventa presente. Ogni storia diventa un frammento di una narrazione più completa che è impossibile da seguire mentre si compie. Attraverso pezzi di storie di metamorfosi, indagheremo fra musica e parole quell’attimo fuggente che è il giorno presente, che mentre lo stiamo leggendo è già calpestato, vissuto, consumato e quindi passato”.

Accademia Filarmonica Romana
TEATRO ARGENTINA
giovedì 24 marzo ore 21

Anna Tifu violino
Giuseppe Andaloro pianoforte

César FRANCK         Sonata per violino e pianoforte
Maurice RAVEL         Tzigane
Ernest CHAUSSON         Poème op. 25
Pablo DE SARASATE     Carmen Fantaisie de concert op. 25

SALACASELLA
venerdì 25 marzo ore 19.30
IL VIOLONCELLO SVELATO
Tommaso Castellano violoncello
David Mancini
pianoforte

Felix Mendelssohn-Bartholdy    Variations concertantes in re maggiore op. 17
Giorgio Federico Ghedini         Elegia per violoncello e pianoforte
Lorenzo Perosi             Elegia per violoncello e pianoforte
Francesco Cilea             Sonata in re maggiore per violoncello e pianoforte op. 38

SALA CASELLA
sabato 26 marzo ore 20
FABRICA, MUSICA E LETTERATURA
METAFORME: Frammenti di presente
Le storie, il mito e la loro musica

con il Morphin’ quartet
Valentina Tramacere
soprano
Alessandro Regoli contraltista
Emiliano Begni
tenore e pianoforte
Bruno Corazza basso-baritono
Livia Saccucci
, Marco Paparella e Vincenzo De Luca attori

Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 25 euro, ragazzi fino a 14 anni da 10 a 16 euro. Sala Casella 11 euro (costi comprensivi di prevendita)

Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org