Accademia Filarmonica Romana. Vadim Repin e Konstantin Lifschitz

Tecnica impeccabile, passione, sensibilità, poesia, sono queste alcune delle peculiarità che distinguono lo stile di Vadim Repin violinista fra i più celebri al mondo ospite del prossimo concerto dell’Accademia Filarmonica Romana al Teatro Argentina giovedì 18 novembre (ore 21) insieme al pianista Konstantin Lifschitz.

Avviato giovanissimo alla carriera artistica dopo la medaglia d’oro a soli 11 anni nel 1982 al Concorso Wienawski, nel 1987 Repin diviene il più giovane vincitore di sempre del prestigioso Concours Reine Elisabeth di Bruxelles. Ha suonato con le più grandi orchestre, diretto da Gergiev, Jurowski, Muti e altre rinomate bacchette. Non mancano premi discografici e riconoscimenti internazionali a suggello di una straordinaria carriera. Instancabile animatore musicale è anche ideatore e direttore artistico dal 2014 del Transiberian Festival of the Arts in Siberia, a Novosibirsk, sua città natale, di un Vadim Repin Festival a Tokyo e a Lille.

Con il suo prezioso violino Stradivari ‘Rode’ del 1743, Repin sale sul palco insieme a Konstantin Lifschitz pianista che ritroviamo nelle principali sale concertistiche di tutto il mondo, negli ultimi anni anche in veste di direttore d’orchestra, professore della Lucerne University of Applied Sciences and Arts.
I due eseguono un programma con musiche composte fra fine ’800 e prima metà del ‘900. Da una parte lo stile “classico” della Sonata n. 3 op. 108 (1888) di Johannes Brahms, fedele alla tradizione e alle esigenze di equilibrio e ordine della forma-sonata, e della Sonata n. 3 op. 45 (1886-87) di Edvard Grieg dalle sfumature armoniche con richiami a melodie popolari, tipici del compositore norvegese. Dall’altro il Novecento di Sergej Prokof’ev e Béla Bartók. Del primo la Sonata op. 94bis (1944) è la versione per violino dell’originale per flauto, alla cui stesura collaborò anche il celebre violinista David Oistrakh. Quasi a sorpresa, ritroviamo uno stile fedele a una impostazione classica, dall’ispirazione lirica, cui però non si sottrae lo stile ritmico dell’autore russo, le citazioni umoristiche e il richiamo a temi della tradizione popolare. E di temi popolari (ungheresi e tzigani), è intrisa la Rapsodia n. 1 (1928) di Bartók, frutto del suo approfondito studio scientifico sulla musica popolare del suo paese.
Il concerto si inserisce nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.

REPIN / LIFSCHITZ
TEATRO ARGENTINA (largo di Torre Argentina 52)
giovedì 18 novembre ore 21

Vadim Repin violino
Konstantin Lifschitz pianoforte

Edvard GRIEG    Sonata n. 3 in do minore op. 45
Sergej PROKOF’EV    Sonata n. 2 in re maggiore op. 94bis
Béla BARTÓK     Rapsodia n. 1 SZ 86
Johannes BRAHMS     Sonata n. 3 in re minore op. 108

Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 26 euro. (tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita).

Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org

Si raccomanda la prenotazione e l’acquisto on line su filarmonicaromana.org.
L’ingresso in sala avverrà rispettando le disposizioni anti Covid.