Istituzione Universitaria dei Concerti. L'addio a Roma del Quartetto di Tokyo

Nella memoria degli appassionati della musica da camera sabato 16 marzo  2013 resterà una data indimenticabile, per certi aspetti festosa, per altri triste: sarà infatti il giorno dell'addio a Roma del Quartetto di Tokyo, che ha deciso di sciogliersi dopo quarantatre anni di attività.

Questo storico e nobile complesso appartiene di diritto all'aristocrazia della musica da camera e il suo stile allo stesso tempo antichissimo e modernissimo resterà inestinguibile nel ricordo di quanti hanno avuto la fortuna di ascoltarlo. È stata proprio la sua qualità altissima a condannarlo all'estinzione, perché quando due dei suoi componenti hanno deciso di ritirarsi, gli altri due, dopo aver audizionato numerosissimi candidati alla successione, si sono resi conto che sostituirli era impossibile e si sono rassegnati a porre la parola fine alla gloriosa storia di questo quartetto.

Nel corso della loro ultima tournée torneranno nelle principali sale da concerto dove hanno suonato in tutti questi anni e per Roma hanno scelto la IUC e l'Aula Magna della Sapienza, che hanno visto le loro ultime esibizioni nella nostra città. Il programma del concerto d'addio, sabato 16 marzo alle 17.30, è stato pensato per offrire un panorama completo delle attitudini interpretative del Quartetto di Tokyo e spazia attraverso capolavori di tre diversi secoli.

È del 1772 il Quartetto in re maggiore op 20 n.4 di Joseph Haydn, che fa parte di un gruppo di sei, noti come "quartetti del sole": questo titolo deriva dal logo dell'editore che campeggia nel frontespizio, ma si addice perfettamente alla luminosa radiosità di un simile capolavoro. Sono opere come questa che hanno guadagnato a Haydn la definizione di "padre del quartetto".

Il Quartetto in sol maggiore D 887 è l'ultimo composto da Franz Schubert, nel 1826, a ventinove anni, quando gliene restavano solo due da vivere: eppure questa musica è piena di energia e di vitalità, seppur venata di inquietudine e a tratti anche di angoscia, che esplodono nel finale, che è una corsa allucinata verso l'abisso.

Il Novecento è rappresentato dal Quartetto n. 3 di Bela Bartók, del 1927. Con i suoi sei Quartetti il compositore ungherese ha ripreso la strada indicata da Beethoven cent'anni prima con i suoi ultimi sublimi quartetti, trasportandone il discorso nel  suo linguaggio musicale serrato, aspro e, nel movimento centrale, dominato da un ritmo selvaggio e implacabile.

Ufficialmente fondato nel 1969 alla Juilliard School of Music di New York, il Quartetto di Tokyo trae le sue origini dalla Scuola di Musica ‘Toho’ di Tokyo, ma i suoi componenti si sono trasferiti in America per proseguire gli studi. Poco dopo la sua fondazione, il Quartetto si è contraddistinto con la vittoria del Primo Premio del Concorso Coleman, del Concorso di Monaco e delle Young Concert Artists International Auditions. Il contratto discografico in esclusiva con Deutsche Grammophon lo consacrò definitivamente come uno dei principali quartetti sulla scena mondiale.

Attualmente incide per Harmonia Mundi.Con spirito ed energia giovanili si esibisce ogni anno in un centinaio di concerti in tutto il mondo, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e incontrando nuovi pubblici (appena pochi mesi fa si è esibito per la prima volta al ‘Museo Pushkin’ di Mosca).Il Quartetto di Tokyo suona un gruppo di preziosi strumenti Stradivari affidatigli dalla Nippon Music Foundation e noti come “Quartetto Paganini”, dal leggendario violinista cui appartennero nel diciannovesimo secolo.
 

Istituzione Universitaria dei Concerti
Aula Magna – Sapienza Università di Roma
Piazzale Aldo Moro 5 - Roma
Sabato 16 marzo 2013, ore 17.30
Quartetto di Tokyo
L'addio a Roma del Quartetto di Tokyo

Bartók    Quartetto n. 3
Haydn     Quartetto in re maggiore op 20 n.4
Schubert     Quartetto in sol maggiore D 887

BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro), Giovani (under 30): 8 euro, Bambini (under 14): 4 euro
INFO per il pubblico: tel.063610051 www.concertiiuc.it
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it