IUC. Il Quartetto Belcea inizia il ciclo dedicato a Schubert

Inizia alla IUC un breve ma intenso ciclo di tre concerti dedicato ai capolavori creati da Franz Schubert negli ultimi anni di vita: primo appuntamento con il Quartetto Belcea martedì 15 novembre 2016 alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza.

Franz  Schubert spirò il 19 novembre 1828 a soli 31 anni d'età ma, nonostante la lunga e crudele malattia, gli ultimi anni della sua brevissima vita videro la fioritura di una prodigiosa serie di capolavori, dapprima ancora ricchi di energia e di voglia di vivere, poi pieni di un pessimismo leopardiano ma con momenti di ribellione e anche di disperata allegria.

Il Quartetto Belcea ha appena festeggiato i vent'anni di attività e in questi mesi sta compiendo una lunga tournée, che lo porterà alla Wigmore Hall di Londra, Carnegie Hall di New York, Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Parigi, Madrid, Amburgo, Bruxelles, Varsavia, Philadelphia e in molte altre città d'Europa e d'America. Tra le sue incisioni spiccano i Quartetti di Beethoven cui ha dedicato anche il documentario "Sulle tracce dei Quartetti di Beethoven" a cura di Jean-Claude Mocik) e in questi giorni sono in uscita i Quartetti di Brahms.

Il Belcea fonde in un linguaggio musicale omogeneo le diverse radici culturali che lo arricchiscono e lo rendono aperto, dinamico e libero nell’espressione: è stato infatti fondato al Royal College of Music di Londra nel 1994 e risiede in Gran Bretagna, ma accoglie le tradizioni musicali sia dei suoi membri - la rumena Corina Belcea, il polacco Krzysztof Chorzelski e i francesi Axel Schacher e Antoine Lederlin - sia dei due storici ensemble con cui hanno studiato, l'austriaco Quartetto Berg e il britannico Amadeus. Oggi il Belcea è uno dei gruppi più interessanti dell'attuale panorama musicale per le sue interpretazioni innovative, conformi al suo motto: "superare i propri limiti e arrivare alla conoscenza attraverso la ricerca costante della verità".

Saranno eseguiti due Quartetti di Franz Schubert. Il Quartetto in do minore D. 703, composto nel dicembre 1820, è una delle varie opere “incompiute” di Schubert e per questo è noto come Quartettsatz, ovvero “movimento di Quartetto”. Non appartiene all'ultimo periodo ma segna un momento determinante dell’evoluzione stilistica del compositore austriaco e rappresenta uno dei primi lavori della sua maturità, per il drammatico contrasto tra violenta tragedia e intimo lirismo. Conclude il concerto il Quartetto in sol maggiore D. 887, composto nel 1826: è l’ultimo dei quindici Quartetti di Schubert e anche il più grande, non solo per le sue dimensioni ma anche per il suo valore e il suo significato. Scritto negli stessi mesi dell'ultimo Quartetto di Beethoven, va per alcuni aspetti ancora oltre Beethoven, per il linguaggio che è stato definito "orchestrale"  e per la tensione espressiva, che va dai contrasti drammatici del primo movimento a quella sorta di danza macabra che chiude l’opera.

Tra i due Schubert, con un accosatmento che può apparire insolito, si inserisce il Quartetto n. 8 di Dmitrij Šostakovič, che però è collegato al Quatettstaz del compositore austriaco dalla tonalità di do minore. Al ritorno da un viaggio a Dresda, dove era rimasto colpito dai segni ancora vivi delle tragiche distruzioni della guerra, Šostakovič scrisse in soli tre giorni questo che è il suo capolavoro quartettistico, dedicandolo  "alle vittime del fascismo e della guerra" per contrastare "l’oblio cui sono destinati tutti coloro che non sono presenti". È una delle opere più rappresentative del compositore russo e, per sua stessa volontà, fu eseguito ai suoi funerali nel 1975.

Gli altri due concerti di questo ciclo schubertiano si svolgeranno sabato 19 novembre (anniversario della morte del compositore) con la violinista Patricia Kopatchinskaja e la Saint Paul Chamber Orchestra in un progranmma intitolato "Death and the Maiden" e sabato 3 dicembre con il ciclo di Lieder "Winterreise" ("Viaggio d'inverno") eseguito dal tenore Christoph Prégardien e dal pianista Michael Gees.

Il concerto fa parte della rassegna "Sapienza in musica" con il sostegno della Regione Lazio.

BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita
       Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro

INFO: tel. 06 3610051
      www.concertiiuc.it
      botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it