Marble al Vascello. Dal doppio sogno a Marina Carr

Il Teatro Vascello di Roma è lieto di informarvi che TSI La Fabbrica dell'Attore in collaborazione con Officine Puricelli - Tournesol presentano il debutto dello spettacolo MARBLE di Marina Carr, dal 12 febbraio al 6 marzo 2011. Morire di un cuore vuoto è un crimine. Questa è la percezione inconsapevole che muove i personaggi di Marble di Marina Carr. Un'inaspettata versione di un doppio sogno.

Doppio sogno in doppia coppia, la notte con le sue fantasie viene a turbare la vita coniugale di due coppie, i sogni di un uomo si incrociano con quelli di una donna, ma i due non si conoscono. Marble (MARMO) è un testo contemporaneo di Carr un'autrice irlandese a cui piace costruire drammi in cui riecheggia la classicità della tragedia antica.

Dopo il grande successo di A cena con amici di Donald Margulies prosegue il progetto di indagare sulle problematiche del rapporto uomo-donna nella contemporaneità.
Due coppie assistono al disfacimento del proprio matrimonio quando uno dei due personaggi maschili e la moglie dell’altro iniziano a sognare lo stesso sogno. E lì i due fanno l’amore con una passione travolgente...più a fare a meno, è inventato nella loro testa e la sua potenza è disarmante. A un anno di distanza da “A cena con amici” di Donald Margulies prosegue il progetto di indagare sulle problematiche del rapporto uomo-donna nella contemporaneità.

Due coppie assistono al disfacimento del proprio matrimonio quando uno dei due personaggi maschili e la moglie dell’altro iniziano a sognare lo stesso sogno. E lì i due fanno l’amore con una passione travolgente.

La vita senza amore, o l’amore senza vita sono un destino insopportabile. E nella legge implacabile della sopravvivenza emotiva, oggi, o si ha la capacità di adattarsi velocemente, di dimenticare un amore in fretta e furia e trovarne presto uno nuovo, o si sta trincerati in un rito borghese anestetizzante finchè da qualche parte l’irrazionale sotto forma di desiderio prorompe inaspettato.

In Marble i personaggi s’innamorano addirittura dello sconosciuto: l’uomo e la donna che si sognano in realtà non si conoscono, se non per i racconti del rispettivo partner. E il desiderio, non solo sessuale, rimasto represso e inascoltato per anni e che si manifesta violentemente nel sogno supera per importanza la prosperità materiale e gli agi economici delle due coppie. Improvvisamente si è pronti a rischiare tutto. Non si pensa nemmeno di nascondere quello che si sogna. Il tradimento, pur se virtuale, non è taciuto, al contrario è ribadito in continuazione, come se non fosse un problema per l’altro. Il bisogno affettivo urla cittadinanza staccandosi dalla cornice comoda e rassicurante della famiglia. Il mondo quotidiano è ormai freddo,  senza vita e senza senso. E i personaggi persi in una crisi ancora priva di coscienza non hanno nemmeno bisogno di fare l’amore davvero, si tradiscono senza tradirsi, perché il vero amante, quello di cui non riescono. Un rapporto in continua e veloce evoluzione che ci trova spesso sbigottiti e impreparati e ci costringe a scelte difficili e piene di incognite. Il punto di vista di Marina Carr è assolutamente nuovo e originale. La sua specifica qualità è nella natura primitiva, arcaica e insieme profondamente semplice della rappresentazione dei rapporti umani. I personaggi non agiscono secondo una volontà consapevole, al contrario sono abitati da un istinto, quello della sopravvivenza. E il marmo che fa da scenografia agli incontri onirici tra i due è la morte, nel suo ambivalente valore di attrazione e cornice insopportabile da cui voler fuggire.

I sogni fagociteranno la realtà. Così dice la donna che sogna al marito: “E’ come se la mia vita reale accadesse quando vado a dormire e io e te siamo un sogno difficile da ricordare da sveglia… è la prosaicità della vita che non sopporto più. Mi guardo attorno e tutto ciò che è irregolare, irrazionale, opaco è ciò che mi appare bello adesso. Cosa sono queste regole senza senso secondo le quali viviamo? Chi le ha decise e perché? E nel momento in cui rivendico una certa personalità, tu mi rifiuti. Non c’è più neanche l’ombra della mia essenza. Sono così stanca di comportarmi bene.”

In una conferenza tenuta nel 1997 all’Abbey Theatre di Dublino, Carr citò il poeta inglese John Keats, ricordando la definizione di ciò che lui chiamava “potenziale negativo”: “essere nell’incertezza, nel mistero, nel dubbio, privi di quell’irritabile necessità di ricorrere alle prove e alla ragione”. Questo è ciò che Marina Carr esprime attraverso il teatro.

dal 12 febbraio al 6 marzo
MARBLE
di Marina Carr
Traduzione Valentina Rapetti
Con Paolo Giovannucci, Paolo Zuccari,  Teresa Saponangelo, Antonella Attili.
Regia Paolo Zuccari
Assistente alla regia Marco Canuto
Scene Francesco Ghisu
Costumi  Antonella Mancuso
produzione TSI La Fabbrica dell'Attore  - Officine Puricelli - Tournesol

Orari repliche: dal martedì al sabato ore 21 domenica ore 18
Prezzi: Intero 18,00 euro, ridotto 15,00 euro nostri convenzionati e under 26 e over 65,
ridotto gruppi e studenti 12,00 euro

Teatro Vascello
Via G. Carini 78 a Monteverde Vecchio (Roma) sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo
INFO E PRENOTAZIONI: 06-5881021  06-5898031promozione@teatrovascello.it
www.teatrovascello.it