Roma Barocca in Musica. Alessandro Melani in prima mondiale

Roma Barocca in Musica, presieduta da Régis Nacfaire de Saint Paulet, e Roma Festival Barocco,(Michele Gasbarro, direttore artistico), tornano a proporre musiche dell'ambito romano in prima ripresa moderna avvalendosi della collaborazione del musicologo Luca della Libera, studioso del compositore di Pistoia (Alessandro Melani, Music for the Pauline Chapel of Santa Maria Maggiore, A-R Edition, Inc. 2017), dopo i successi del “Trionfo Romano, i 50 violini di Roma” nel 2022 e Atalia di Gasparini nel 2023. Il concerto del primo giugno sarà tenuto nella chiesa di San Luigi dei Francesi. presso Largo Toniolo a Roma.

Come in precedenza, la scenografia del concerto è affidata a Philippe Casanova che si ispirerà alle scenografie effimere romane del XVII secolo, vere macchine scenografiche arricchite dalla luce delle candele, alcune delle quali progettate da Lorenzo Bernini.
Il concerto sarà preceduto da una conferenza introduttiva del Prof. della Libera (19.15-19,45) presso la sala Cinema del Centre Saint Luis des Francais.
Il pubblico potrà assistere liberamente alle prove del concerto giovedì 30 maggio e venerdì 31 dalle 15.00 alle 18.00 che si terranno a porte aperte in San Luigi dei Francesi.
Prova generale aperta al pubblico VENERDÌ 31, ore 20.00. OBBLIGATORIA PRENOTAZIONE sul sito www.romafestivalbarocco.com a partire dal 22 maggio fino ad esaurimento posti.

Il concerto è possibile grazie alla generosa prodigalità di Madame Aline Floriel Destezet.

I BRANI PIÙ BELLI DELLA POLIFONIA SACRA ROMANA DI ALESSANDRO MELANI
In prima mondiale

Sabato 1 giugno 2024, ore 20:30
Chiesa di San Luigi dei Francesi

Sotto l’alto patronato
di S.E. l’Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede Florence Mangin
S.E. l’Ambasciatore del Belgio in Italia Pierre Emmanuel de Bauw

Messa La Cellesa
Regina Caeli
Litanie per la Beata Vergine “Le Pasquine”

Mariana Flores, soprano
Giuseppina Bridelli, mezzosoprano
Valerio Contaldo, tenore
Victor Sicard, baritono
Matteo Bellotto, basso

Coro da Camera di Namur
Cappella Mediterranea
Leonardo García Alarcón, direzione e organo

Presentazione
Alessandro Melani (Pistoia, 1639 – Roma, 1703) fu Maestro della Salve, la formazione vocale istituita all’inizio del seicento nella cappella Borghese della Basilica romana di Santa Maria maggiore, dal 1667 all'anno della sua morte.
Melani proveniva da una famiglia di musicisti. Il fratello maggiore Atto (Pistoia, 1626 – Parigi, 1714) fu un importante cantante castrato e compositore, attivo anche come diplomatico in Francia. Mentre Jacopo (Pistoia, 1629-1676) fu autore di opere comiche. La parentela ed i legami con importanti famiglie pistoiesi giocarono un ruolo decisivo nelle fortune sociali e musicali dei Melani.
La carriera di Alessandro iniziò come cantore nel Duomo della sua città, dove fu attivo tra il 1650 e il 1660. Fu, poi, maestro di cappella nel Duomo di Orvieto, indi di quello di Ferrara. Ritornato a Pistoia nel dicembre 1666, fu nominato maestro di cappella della Cattedrale. Nel 1667, dopo il 20 giugno, lo ritrovammo a Roma con i suoi due fratelli per l'elezione al soglio pontificio del loro concittadino Giulio Rospigliosi, Clemente IX. Grazie al nuovo papa, Melani fu nominato maestro di cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore il 16 ottobre dello stesso anno, per poi ricoprire lo stesso incarico presso la Chiesa di San Luigi dei Francesi dal 1672, mentre prestava servizio come maestro della Salve. Ricoprì tutti questi incarichi fino alla sua morte nel 1703.

Il repertorio di Melani

Nel repertorio di Melani si respira un'atmosfera di intima partecipazione emotiva, in una dimensione sonora estranea alla solennità impersonale di tante pagine contemporanee. I brani di Melani per le Salve erano scritti in parti reali: ogni cantante era un solista. Si trattava di un caso molto particolare nelle istituzioni musicali romane, e contribuì alla creazione di uno speciale “paesaggio sonoro” nella Cappella Paolina: due cori erano nelle due cantorie collocate ai lati dell'altare, quindi non troppo distanti tra loro. La sua musica presenta un'armonia molto avanzata che ha poco a che fare con la produzione contemporanea di altri musicisti romani.

Litanie per la Beata Vergine “Le Pasquine”

Preghiere di tradizione secolare, costituite da una serie di acclamazioni e invocazioni alla Vergine Maria, le litanie non avevano un posto ufficiale nella liturgia, ma venivano solitamente cantate alla fine dei vespri e della compieta, con l'antifona del giorno. Il loro testo riassume tutta la speranza, l'amore e la devozione dei fedeli verso Maria e allo stesso tempo elenca le sue virtù, i suoi attributi e le funzioni a lei attribuite dalla teologia.
La prima e l'ultima parte del testo, il Kyrie e l'Agnus Dei, possono essere considerate l'exordium e la peroratio secondo una divisione retorica: particolarmente interessante è il caso di Alessandro Melani, perché è il primo maestro della Salve di cui è sopravvissuto un compatto corpus di manoscritti musicali espressamente dedicati alla Cappella Paolina. I trent'anni durante i quali il maestro toscano fu alla guida di La Salve sono anche i più ricchi di documentazione d'archivio.

Regina Caeli
In questo brano la scrittura virtuosistica, molto elaborata per i solisti, si alterna a momenti affidati a tutto il coro, per affermare e celebrare la ‘regalità’ della madonna.

Messa La Cellesa
Melani scrisse una straordinaria messa a 16 voci, intitolata La Cellesa, composta in omaggio alla nobile famiglia Cellesi di Pistoia, imparentata con papa Clemente IX. Anche in questo capolavoro, del tutto sconosciuto ma di grande impatto emotivo, Melani mostra sapienza contrappuntistica e, allo stesso tempo, passione ed espressività barocche. Il fatto che questa musica venga eseguita per la prima volta dopo più di tre secoli rappresenta una straordinaria occasione per mettere in luce un'epoca della musica romana ricca di tesori ma ancora poco conosciuta: i legami di Melani con la chiesa di San Luigi dei Francesi (maestro di cappella di Saint-Louis nel 1672) e la comunità francese di Roma.
Fu agente del duca di Nevers, Philippe-Julien Mancini, nipote del cardinale Mazzarino e fratello di Maria Mancini, moglie di Lorenzo Onofrio Colonna.
Nel 1673 dedicò la sua seconda raccolta Delectus sacrorum concentuum… al cardinale d'Estrées, probabilmente in segno di gratitudine per la sua nomina a maestro di cappella di San Luigi dei Francesi, mentre quattro anni prima aveva composto la cantata in onore di Luigi XIV.

Durante il Carnevale del 1685, presso il Palazzo Orsini (famiglia filo francese), fu rappresentata l'opera Più paura che dano su libretto di Contini, con musiche probabilmente composte da Melani.
Nel 1686 diresse la messa nella Chiesa della Trinità dei Monti e nel Palazzo di Propaganda Fide e la cantata (la cui musica è perduta) Il Trionfo della Fede inneggiante alla Francia.
L'anno successivo, per celebrare l'Editto di Fontainebleau e la salute ritrovata del sovrano francese, scrisse la cantata Qual armonia guerriera.
Sébastien de Brossard (1655-1730), maestro di cappella, canonico, studioso, compositore e teorico musicale, che durante la sua vita raccolse un'eccezionale collezione musicale di quasi 1.000 brani, scrisse di Melani: “Stampa molto buona, musica eccellente, nessun altro strumento Tranne il basso continuo”… “Non possiamo elogiare abbastanza la musica di queste due opere”.