Roma. Le romanze di Alfano presentazione dal vivo con Anna Pirozzi

Il soprano italiano più ricercato dai migliori teatri del mondo e tra i più popolari oltre i confini dei palchi d’opera, Anna Pirozzi, è protagonista con due tra i più eccellenti cameristi europei, la pianista Emma Abbate e il violoncellista Bozidar Vukotic, nel recupero dell’Alfano più raro e meno conosciuto, sofisticato camerista e compositore di delicate ed eleganti romanze scritte per i più ricercati salotti del primo Novecento.

Con un impaginato per lo più mai registrato prima, il progetto Songs, nato nel cuore del cenacolo musicale della Royal Opera House e in generale della musica da camera inglese, costituisce un unicum imperdibile per gli amanti del genere.

Grazie all’assidua frequentazione del palco della Royal Opera House in titoli sempre complessi e che necessitano di una voce duttilissima e di grandi doti interpretative, Anna Pirozzi è stata scelta con due dei più raffinati cameristi attivi in Inghilterra per Songs, progetto che prosegue le indagini della pianista Emma Abbate sulla vocalità colta novecentesca, dopo i riusciti lavori discografici dedicati a Ildebrando Pizzetti e Mario Castelnuovo-Tedesco.
A fianco delle due italiane così amate in UK, il violoncellista Bozidar Vukotic, membro fondatore del pluripremiato Tippett Quartet e spalla delle principali orchestre inglesi.

Emma Abbate, membro dello staff musicale della Royal Opera House, camerista regolarmente invitata a Wigmore Hall ed impegnata sul fronte barocco con artisti del calibro di Julian Perkins, racconta la genesi del progetto: “In qualità di pianista specializzata nella musica da camera, ho sempre pensato che la lunga tradizione della romanza da camera sia stata in parte oscurata dal grande successo dell’opera. Franco Alfano ne è un classico esempio: nonostante il suo nome sia legato principalmente al completamento della Turandot di Puccini, oltre a una dozzina di opere scritte da lui stesso, in realtà Alfano è stato anche autore di composizioni da camera e di liriche di altissimo livello.

Come i grandi compositori di Lieder e melodie francesi, Alfano ricerca costantemente una reale simbiosi fra testo e musica ed un perfetto equilibrio fra la voce ed il pianoforte, sia nelle liriche di stampo più operistico che in quelle dal carattere più intimo.
Quando ho incontrato Anna, ho subito capito quanto la sua voce, dotata al contempo di potenza drammatica e di delicatezza, fosse perfetta per raffigurare i temi di queste liriche: amore perduto, desiderio lancinante e malinconia del tempo passato. Lavorare insieme a questo progetto è stato un viaggio straordinario alla scoperta di un autore che merita sicuramente un maggiore riconoscimento da parte del grande pubblico
.”

Le romanze raccolte in Songs abbracciano quasi tutta la lunga carriera di compositore di Alfano, da Opus 1 Cinq mélodies, composte nel 1896 su testi di de Musset e Hugo quando era ancora studente ventunenne a Lipsia e assai lodate da Massenet, fino a Due liriche per canto, violoncello e pianoforte scritte nel 1949 a soli cinque anni dalla morte. Sei Liriche risalgono invece agli anni tra il 1919 e il 1922, quando Alfano era tra i compositori d’opera di maggior successo in Europa, a partire da Resurrezione che solo in Italia ebbe più di 1000 recite durante il corso della sua vita. In questi sei componimenti, tra cui il testo di Tagore per Non partire, amor mio, Alfano già si allontana dal Verismo, di cui era stato esponente importante, per avvicinarsi a Debussy e Richard Strauss.

I Tre nuovi poemi, che risalgono al 1939 e musicano testi dei poeti italiani tra decadentismo e verismo Cesare Meano e Luigi Orsini, risentono assai dell’amicizia e della mutua collaborazione con Puccini in quegli anni, mentre Giorno per giorno del 1928 ritorna alla semplicità dei primi componimenti, per saltare poi al 1949 con Due liriche per canto, violoncello e pianoforte in cui si ritrova ancora un testo di Tagore. Curiosa la scelta del testo di un’autrice italiana del tutto sconosciuta, Miranda Bona, per la romanza del 1928 È giunto il nostro ultimo autunno composta durante la permanenza a Sanremo nel vano tentativo di curare la moglie che morì di lì a poco e che racconta la profonda tristezza nell’affrontare la scomparsa degli affetti più cari.

Anna Pirozzi, reduce dai trionfi internazionali di Medea per il centenario Callas e dal fortunato e recente debutto nel ruolo di Elisabetta nel Don Carlo di Verdi, racconta: “Quando Emma mi ha proposto il progetto mi sono sentita onorata e spaventata insieme. Dovevo ancora debuttare il ruolo di Medea che mi è costato uno studio matto e disperatissimo, dovevamo registrare tra le prove e le recite della mia ultima produzione alla Royal Opera House, insomma un periodo intensissimo per voce e memoria, ma la sfida era troppo attraente e mi ci sono buttata con tutta l’anima, come sempre del resto. Io adoro la musica da camera ed inoltre queste delicate romanze mi consentono di esaltare le sfumature più delicate della mia voce, che spesso vengono meno notate quando si ha fama di soprano drammatico e di belcantista. Poi credo che fosse importante per me confrontarmi con testi poetici di grande finezza: trovare la giusta interpretazione, il giusto accento e sfumatura di senso per ogni preziosa parola di poeti come Tagore o Hugo mi ha dato grande soddisfazione.

Presentazione live in Anteprima
13 dicembre - ore 18.30
Teatro dell’Opera di Roma
Sala Emma Carelli
moderatore Anton Giulio Onofri
ingresso libero fino ad esaurimento posti

Franco Alfano
Songs

Anna Pirozzi soprano
Emma Abbate pianoforte
Bozidar Vukotic violoncello