Roma. Teatro Vascello. Antenati. Il soccombente di Thomas Bernhard

Primo capitolo di un’ideale “trilogia sulle arti” che Bernhard scrive tra il 1983 e il 1985, Il soccombente è una riflessione sul mistero della musica e della genialità. Seguirono A colpi d'ascia (1984), incentrato sull'arte drammatica, e Antichi Maestri (1985), dedicato alla pittura.

La vicenda si svolge a Salisburgo, quando tre promettenti pianisti decidono di seguire il corso di Vladimir Horowitz. Uno di questi giovani è Glenn Gould, virtuoso inarrivabile del pianoforte. Ed è proprio la schiacciante superiorità di Gould a segnare la vita di un altro deigiovani, Wertheimer. Annientato dalla magistrale esecuzione delle Variazioni Goldberg di Bach, fatta da Gould, il giovane soccombe alla consapevolezza che non potrà mai eguagliare il talento dell’amico.

«Questo romanzo-monologo, insieme severo e sferzante – scrive Federico Tiezzi –, che Ruggero Cappuccio ha sfrondato dell’onnipresente invettiva antiaustriaca per sottolineare temi più universali quali le dinamiche contorte dei rapporti familiari e d’amicizia, si arrovella sul mistero del fallimento individuale e della disumanità dell’arte; e insieme racconta lo strazio dell’impossibilità di stabilire reali rapporti affettivi con i propri simili. In scena una piramide (ispirata alla tomba canoviana di Maria Cristina d’Austria a Vienna), contiene,totem mostruoso, un pianoforte Steinway, fonte di elevazione spirituale nell’arte e di disastri rovinosi nelle vite personali».

Il racconto di Thomas Bernhard narra, attraverso le devastazioni dostoevskiane dei tre personaggi, un caso clinico di odio, disperazione e amore degno di Sigmund Freud. E una domanda semplice e spietata si fa strada: fino a che punto siamo responsabili dei nostri fallimenti e della nostra infelicità? Scrive ancora Tiezzi: «Attorno al pianoforte totem e feticcio idolatrato, tempio per Glenn Gould e luogo di tortura per il soccombente Wertheimer, si insinua la voce insieme feroce e dolente di un Narratore, visibilmente Thomas Bernhard stesso, che espone e viviseziona il rapporto che ha legato (e vincolato) l’io narrante e l’amico Wertheimer al geniale e folle Glenn Gould».

Dal 21 al 26 marzo
Dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
Il soccombente
di Thomas Bernhard
traduzione di Renata Colorni
riduzione di Ruggero Cappuccio
regia di Federico Tiezzi
con Martino D’Amico, Francesca Gabucci, Sandro Lombardi
scene e costumi di Gregorio Zurla
luci di Gianni Pollini
regista assistente Giovanni Scandella
produzione
Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival / Compagnia Lombardi-
Tiezzi / Associazione Teatrale Pistoiese

Durata: 1 ora e 15 minuti

info e biglietti
gruppi di minimo 10 persone 15 euro a biglietto il trascinatore deve acquistare i biglietti per
tutti in un'unica soluzione tramite bonifico o recandosi in biglietteria il giorno prima della
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€15, info 065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com - promozione@teatrovascello.it
Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde
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