Teatro di San Carlo. Napoli e la sua nuova stagione lirica

Con enorme gioia ci apprestiamo a presentare la prossima Stagione di spettacoli del Teatro San Carlo 2016-2017. Com’è ormai consuetudine, la programmazione comprenderà una proposta artistica a trecentosessanta gradi, per promuovere l’arte nelle sue diverse forme di espressione: dall’opera, alla danza, ai concerti.

La nuova Stagione porta il marchio della continuità d’impostazione, visto il gradimento dimostrato dal pubblico per la programmazione degli ultimi anni. Un cartellone fatto di scelte precise, operate nel segno della qualità ma anche dell’originalità, dovrà raccogliere tutto il patrimonio del passato e aggiungere un qualcosa in più che stimoli l’interesse e la curiosità di nuovi spettatori, garantendo nel contempo la fedeltà degli amici del Teatro. Come in ogni sfida verrà percorso anche uno spazio inesplorato: nuove produzioni come l’Otello di Rossini che inaugura la stagione, l’opera di Pëtr Il'ič Čajkovskij Charodeika (prima rappresentazione in Italia) e tanto altro.

Credo che questo sia fare cultura, cercare vie nuove che arricchiscano la mente e il cuore dei cittadini, che riescano a coinvolgere i giovani affinché sentano il Teatro come casa loro dove poter ascoltare, sperimentare, proporre, fruire. All’interno di questa articolata stagione prende corpo il progetto “Napoli città lirica”, nato per volere della Regione Campania, che continua a sostenerlo e a supportarlo, volto alla valorizzazione del patrimonio lirico napoletano e non solo, tra riscoperte, ricorrenze e occasioni festive.

In questo progetto, dopo naturalmente l’Otello inaugurale, troviamo la Lucia di Lammermoor, che proprio a Napoli ha avuto il suo battesimo nel 1835; Siroe re di Persia, opera cardine di Leonardo Vinci; il Festival dell’opera buffa all’Aperia della Reggia di Caserta (Pergolesi, Cimarosa e Wolf-Ferrari); il Festival estivo con Carmen che, proprio dal Bellini partenopeo nel 1879, iniziò il suo viaggio fortunato dopo l’insuccesso parigino del 1875, sino all’Olimpiade di Leonardo Leo, che prosegue nel recupero dei titoli importanti delle stagioni del nostro Teatro negli anni di Carlo III di Borbone, dopo l’Achille in Sciro di Domenico Sarro in programma nel novembre 2016.

Le scelte artistiche sono il frutto di un dialogo serrato tra artisti e direzione artistica, tra sostenitori pubblici e privati e teatro, tra operatori impegnati a organizzare questo dialogo e istituzioni impegnate a sostenerlo. Ed è già questo un primo straordinario segnale di quello che la poliedrica Stagione rappresenta: una stretta interazione tra sensibilità diverse e complementari, per creare costruttive relazioni tra idee e passioni e nuove esperienze volte ad allargare gli orizzonti della conoscenza: l’obiettivo è di soddisfare in egual misura tanto i gusti dei fruitori più esigenti, quanto le richieste del più ampio pubblico. Grande attenzione, come sempre, è rivolta ai più giovani, con gli spettacoli dedicati alle famiglie e alle scuole del territorio, per educare e formare le nuove generazioni a questo medium unico che è il Teatro. Il San Carlo per il sociale continuerà a condividere gli obiettivi di sviluppo sociale e promozione culturale del territorio, con la certezza che il Teatro, proprio per il contatto diretto con il proprio pubblico, possa essere uno strumento importante nella costruzione di una comunità aperta, che si interroga, dialoga e riflette. A tutti coloro che sono coinvolti nell’allestimento e nella realizzazione di questa Stagione va la mia profonda gratitudine che attraverso questo impegno corale vede realizzarsi il suo principale obiettivo: far crescere il Teatro, per far crescere la società.

Come Sovrintendente di questo storico Teatro, posso assicurare la passione profusa e la competenza di ogni singolo lavoratore, così come il mio impegno personale per tenere i conti sempre in equilibrio grazie al sostegno delle Istituzioni, imprese, associazioni, scuole, cittadini, che hanno scelto di investire in cultura. Il primo ringraziamento va a tutti i soci fondatori e sostenitori: il MIBACT, il Comune, la Regione Campania, la Camera di Commercio, e subito dopo ai fedelissimi del teatro che lo sostengono con la loro presenza e con le loro osservazioni puntuali e costruttive. Sono certa che anche questa stagione teatrale avrà il successo che merita. In un momento come questo, di crisi di valori e spesso anche della ragione, dove a volte prevalgono istinti distruttivi, è importante affidarsi alla cultura per nutrire gli aspetti più nobili dell’essere umano: ragione e cuore. Il nostro Teatro può contribuire a fare questo, sosteniamolo con fiducia!

Rosanna Purchia
Sovrintendente
Fondazione Teatro di San Carlo

Napoli, venerdì 6 maggio 2016