59° Festival Puccini di Torre del Lago Puccini. La Turandot della Casolla

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Turandot

''...Penso ora per ora, minuto per minuto a Turandot e tutta la mia musica scritta fino ad ora mi pare una burletta e non mi piace più. Sarà buon segno? Io credo di sì...'' Così scriveva Giacomo Puccini a Giuseppe Adami, uno dei due librettisti di Turandot, nel marzo del 1924. Ancora oggi, ascoltando questa straordinaria opera nell'allestimento del Festival Puccini a Torre del Lago, il pensiero corre a cosa ha rappresentato, nella parabola creativa di Puccini, la composizione di Turandot. Ed ogni volta ci si domanda in che modo avrebbe costruito il finale ma anche, e non siamo certo gli unici a sostenerlo, se abbia un senso eseguirla e concluderla con un finale non autografo.

Lo spazio che abbiamo a disposizione deve essere utilizzato per commentare l'allestimento ascoltato, e così sarà, però rimane la consapevolezza che anche il finale di Alfano generalmente eseguito non è in ogni caso quello da lui concepito, obbligato a tagli da Toscanini e da Casa Ricordi, e di fatto mai utilizzato, anche se conservato in archivio. Anche la commissione a Luciano Berio, nel 2001, di un altro finale, in fondo non realizza l'idea pucciniana, che rimarrà per sempre a noi sconosciuta, ma sicuramente non l'happy end strappapplausi con cui conviviamo da quasi un secolo.

Tornando alla Turandot eseguita a Torre del Lago il 24 agosto a conclusione dell'edizione 2013 del Festival, l'Orchestra del Festival Puccini è stata ottimamente diretta dall'esperta bacchetta di Daniel Oren, con il conosciuto gesto molto fisico e coinvolgente, con il quale ha controllato sia la buca sia il palcoscenico, ottenendo buoni risultati espressivi e timbrici.

Nella suggestiva cornice, forse più adatta a stupire i turisti che ad esaltare acusticamente la bellezza della musica eseguita, le affascinanti scene di Enzo Frigerio hanno riprodotto quello che si immagina conoscendo l'ambientazione dell'opera: architetture orientali curate nella forma e nei colori con richiami anche al liberty in linea con le illustrazioni grafiche dell'epoca in cui è stata scritta Turandot.
In questo contesto la regia di Maurizio Scaparro ha piacevolmente impostato i movimenti scenici dei protagonisti e della massa corale creando un'adeguata articolazione nella successione delle azioni. I costumi di Franca Squarciapino, raffinati e coloratissimi, hanno completato la realizzazione di un impasto visivo decisamente appagante.

Giovanna Casolla è considerata una delle più grandi interpreti di Turandot di tutti i tempi, ruolo che ha interpretato più di 500 volte nei maggiori teatri del mondo. Anche in questa circostanza la grande esperienza ha sostenuto ed esaltato le caratteristiche psicologiche e drammatiche del personaggio.

Choi Seung Pil ha sostituito in questa recita l'indisposto Carlo Striuli nel ruolo di Timur, evidenziandone efficacemente le particolarità della scrittura vocale e del ruolo nello svolgimento delle azioni. Molto bene anche Kristin Lewis nella parte di Liù. L'ottima capacità di controllo della voce anche nei pianissimi ha creato momenti di alta poesia.

Marcello Giordani-Calaf, con una vocalità forse più adeguata per timbro e caratteristiche ad un repertorio ottocentesco, ha comunque dipinto un personaggio così importante nell'opera con partecipazione ed entusiasmo, con qualche sbavatura nella precisione dell'intonazione, in ogni caso, in questo contesto climatico, sempre in agguato e giustificabile.

Adeguato il coro sia come presenza scenica, sicuramente non marginale in questo caso, sia come capacità espressiva, così come il coro di voci bianche.
Applausi calorosi e pubblico soddisfatto dalla rappresentazione, terminata giusto in tempo prima del degenerare delle condizioni climatiche, ed appuntamento alla sessantesima edizione del Festival.

Pubblicato in: 
GN39 Anno V 27 agosto 2013
Scheda
Titolo completo: 

Torre del Lago (Viareggio), Gran Teatro all’Aperto “G.Puccini”
59° Festival Puccini
24 agosto 2013, ore 21.15

TURANDOT
dramma lirico in tre atti
libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni
musica Giacomo Puccini
ed. Casa Ricordi
allestimento Fondazione Festival Pucciniano
regia Maurizio Scaparro
scene Ezio Frigerio
costumi Franca Squarciapino
Orchestra del Festival Puccini
direttore Daniel Oren
Coro del Festival Puccini
maestro Stefano Visconti
Coro delle voci bianche del Festival Puccini
maestro Sara Matteucci

Personaggi e interpreti:
la Principessa Turandot Giovanna Casolla
l’imperatore Altoum Salvatore D’Agata
Timur Choi Seung Pil
il Principe Ignoto (Calaf) Marcello Giordani
Liù Kristin Lewis
Ping Giovanni Guagliardo
Pang Nicola Pamio
Pong Francesco Pittari
un mandarino Angelo Nardinocchi
I Ancella Atsuko Koyama
II Ancella Valentina Boi