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Debussy, Mozart, Franck. Trittico per il Maggio Fiorentino
Interessante concerto sinfonico nell'ambito della Stagione del Maggio Musicale Fiorentino. Sabato 29 marzo 2014 al Teatro Comunale di Firenze Xu Zhong, in quest'occasione nella doppia veste di direttore e solista al pianoforte, ha proposto un programma che ha messo in evidenza le sue doti direttoriali ma anche pianistiche, ed ha confermato la conosciuta duttilità dell'Orchestra del Maggio nell'affrontare qualsiasi tipo di repertorio.
Il programma prevedeva brani di indubbia piacevolezza e presa anche per un eventuale pubblico meno esperto (categoria alla quale in ogni caso non riteniamo appartengano gli abituali frequentatori del Comunale), che ha spaziato dal rivoluzionario linguaggio espressivo di Debussy all'apollineo mondo dei concerti mozartiani per pianoforte ed orchestra, concludendo con il corposo mondo sinfonico di Franck.
Il celeberrimo Prélude à l'après midi d'un faune ha aperto la serata. Brano fondamentale per l'influenza che ha avuto nel linguaggio della musica dell'inizio del secolo XX, rappresenta un temibile banco di prova per qualsiasi direttore ed orchestra, per la grande tradizione di letture importanti ed epocali che i più grandi direttori hanno tramandato e per l'infinita gamma di sfumature racchiuse al suo interno. Xu Zhong ha proposto una lettura molto sobria, con un gesto ridotto all'essenziale, evidenziando in ogni caso le inconfondibili nuances armoniche e le sfumature di colore debussyane, assecondato dall'orchestra sin dal celebre attacco iniziale del flauto e nello svolgimento e scambio delle frasi fra le sezioni.
Il concerto K 271 in mibemolle di Mozart rappresenta un balzo temporale in avanti a fronte del relativo numero basso di catalogo e rispetto ad altri concerti coevi. L'atmosfera che si respira è quello dei grandi concerti della cosiddetta maturità - concetto sempre molto relativo per Mozart - per la brillantezza della scrittura, la raffinatezza dei temi e la sapiente orchestrazione.
Geniale e come spesso con Mozart inaspettato l'inserimento all'interno del rondeau finale di un tenerissimo minuetto accompagnato dal pizzicato degli archi che costituisce una piacevolissima sorpresa prima di concludere con una ripresa spumeggiante del rondeau.
Xu Zhong ha affrontato l'esecuzione nella doppia veste di direttore e solista, situazione visivamente abbastanza rara e sicuramente stimolo ulteriore di curiosità per il pubblico che può visualizzare, in particolar modo con il repertorio mozartiano, quella che era la normalità nel XVIII secolo per quanto riguarda il ruolo del Konzertmeister, direttore, esecutore e non di rado autore della musica eseguita. La lettura di Xu Zhong è stata sicura e precisa, consentendo alla cristallina bellezza della musica mozartiana di scaturire spontaneamente come avviene regalando agli spettatori momenti di grande musica nel secondo movimento e nel citato rondeau finale.
Ha concluso il concerto l'esecuzione della sinfonia in re minore di César Franck, brano che ha visto grande protagonista l'orchestra, la quale, come chi ha avuto modo di ascoltarla in altre esecuzioni di altre sinfonie, di Mahler in particolare o tardo ottocentesche in generale, sa molto bene che non ha il minimo problema ad affrontare questo impegnativo repertorio mettendo a disposizione dei direttori, a fronte di un organico come in questo caso ciclopico (otto contrabbassi, sei corni, due arpe...), eccellenze individuali in ogni sezione, a garanzia di un'affidabilità e qualità nota in tutto il mondo. Xu Zhong ha diretto questo monumento del repertorio di Franck con un gesto molto più accurato rispetto al Debussy e al Mozart, nel desiderio di sottolineare le varie sezioni ed evidenziare con efficacia i contrasti ritmici, timbrici e di volume di suono.
Grande apprezzamento del pubblico in un teatro non del tutto riempito: si trattava comunque di una seconda recita in un piacevole e primaverile sabato sera, e concessione di bis come pianista di Xu Zhong, che ha ringraziato a sua volta ed a più riprese l'orchestra tutta.