MACRO. Tra i nuovi arrivi Perjovschi. Le silhouette di Gormley e l'inesistente di Shovlin

Articolo di: 
Livia Bidoli
Nick Cave

Dal 12 febbraio 2011 una cascata di nuovi arrivi al MACRO di Via Reggio Emilia a Roma, sia per la nuova (entrata da Via Nizza) sia per la vecchia ala. A cominciare dal denso rumeno – politicamente parlando – Dan Perjovschi (dal 5 febbraio) con The Crisis is (not) over. Drawings and Dioramas fino al 12 giugno 2011.

A stemperare il dramma odierno ci pensano Pablio Echaurren con le sue icone di ceramica dedicate al Baroque’n’roll isnieme all’alchemico Canone Aureo di Giorgio Griffa, entrambi fino al 12 marzo 2011. Pietroniro e Zimmerfrei si occupano invece di aumentare il fascino dei nuovi spazi con duplicazioni (Pietroniro) e abbellimenti (Zimmerfrei) cosìccome Nick Cave (non il cantante).

Che la crisi non fosse finita ce ne eravamo accorti tutti quindi, la parete parlante ed ironica dell’artista rumeno Dan Perjovschi, che ha conosciuto da vicino il regime comunista totalitarista di Nicolae Ceauşescu, non fa che integrare i pensieri comuni dandogli un senso, nonché comunicando agli osservatori-partecipanti al work in progress dal 5 febbraio aperto al pubblico ed interagente con esso, quanto l’attuale politica dominata dal dio denaro sia prima di tutto ridicola ed incoerente. Un esempio per tutti lo denota il passaggio dal “local” al “global” con un aumento esponenziale dei denti, chiaro segno di avidità connessa all’apparato masticatorio-economico, che divora tutto e tutti nel passaggio da una società divisa localmente ad una che si relaziona globalmente (cfr. le proteste contro la World Trade Organization a partire dagli anni ’90 ed il libro culto di Naomi Klein “No logo” a spiegare gli effetti devastanti delle corporation, insieme all’omonimo film “The Corporation” uscito nel 2003).

Salteremo a pià pari Echaurren e Griffa che non ci sembrano particolarmente significativi: il primo ha una monografica al Museo Fondazione Roma corposa e rappresentativa della sua produzione in svariati campi, dalla grafica, alla scultura; Griffa non ci ispira invece, quindi ci occuperemo di due sale dedicate ad artisti inglesi: Antony Gormley (1950), in esposizione con Drawing Space fino al 12 giugno 2011 e Jamie Shovlin (1978) con Hiker Meat fino al 13 marzo 2011.

Per l’artista Antony Gormley si tratta della prima mostra in un museo italiano e raccoglie i suoi disegni – è conosciuto soprattutto come scultore – dal 1981 ad oggi. Curata da curata da Luca Massimo Barbero, direttore del MACRO e dalla critica e docente universitaria Anna Moszynska, si presenta con un disegno che, nella sua traiettoria stellare sviluppata lungo tutta la silohuette d’ebano su un fondo tra l’amniotico ed il nebuloso (da “nebula” in senso astrofisico), appare simile ad un adamantina superfice che raccoglie al posto del cuore un numerosissimo agglomerato di stelle. Sembra che per Gromley la superficie sia un tracciato su e per l’uomo, e che si modella su di esso: molto similmente al leonardesco Uomo di Vitruvio. Così anche il secondo, fiammeggiante disegno, dalla cui silohouette dipartono punte o raggi verso l’esterno: completamente speculare al primo, rappresenta fino in fondo la tensione che lo avviluppa.

Un terzo disegno mostra un uomo dentro un altro uomo: una sorta di figlio il cui organismo è legato dalla traiettorie circolatorie delle energie (sangue, liquidi organici, collegamenti nervosi) e dalle capacità visive, uditive, comunicative ed olfattive. Le sculture ritraggono ancora l’uomo nei suoi ramificati percorsi sensoriali il cui atteggiamento è esemplificatore dello stato interiore: della “domanda” precipua di quel momento. Una capacità entropica di ritrarre, quella di Gromley, l’essenziale dubbio umano risolto nella tensione ed in un perimetro di stellari diramazioni.

Jaimie Shovlin, è un creatore di non realtà: come nel precedente caso della ragazzina tredicenne scomparsa Naomi V. Jelish (comprato da Saatchi nel 2004), oppure della band Lustfaust (con ampio repertorio anche qui di articoli, siti e fotografie che la rendesse credibile), qui rievoca la memoria del making-of di un film mai esistito, Hiker Meat,  ovvero colui che fa trekking sulla carne, riferimento ai film horror e porno le cui foto compaiono sulle lavagne nere poste a dimostrazione della lavorazione della pellicola.

Tratte da film realmente esistiti di genere horror e porno, come abbiamo detto, ed anche trash e splatter, Hiker Meat presenta tra l’altro une serie di oggetti rivelatori: la tutina della ragazza e la testa di gomma di una vittima, come anche le locandine oppure il disegno di un personaggio, la Guardia di Octavian. Insieme a questo repertorio ve n’è uno anche filmico: due brevi pellicole scorrono su due televisori, la prima di un certo Rinzoli dal titolo I figli dei fiori selvatici, su una specie di campo di concentramento per giovani; l’altro su un thriller dove muore quasi subito una ragazza, tutto in tedesco in questo caso.

Il background fotografico assemblato sulle due lavagne nere in mostra va da Dario Argento al primo horror di Avati, eccezionale, La casa dalle finestre che ridono, citato proprio nel titolo. Non manca naturalmente la serie di Venerdì 13 e Non aprite quella porta (in originale Texas Chainsaw Massacre), ma anche film sconiosciutissimi come Pranks o l’improbabile Torso (quasi sicuramente inventati). Shovlin fa riflettere su quanto la realtà possa essere creata in laboratorio e che il dubbio e la  verifivca dovrebbero – a prescindere – guidare le nostre azioni e preconcezioni.

L’installazione completa di Shovlin è curata da Elena Forin e realizzata in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma e permane al MACRO fino al 13 marzo 2011, nonché è stata seguita da una exhibition al Teatro Eliseo il due di febbraio 2011.

Pubblicato in: 
GN39 Anno III 14 febbraio 2011
Scheda
Titolo completo: 

MACRO

DAN PERJOVSCHI
THE CRISIS IS (NOT) OVER. DRAWINGS AND DIORAMAS
5 febbraio – 12 Giugno 2011

GIORGIO GRIFFA
CANONE AUREO
12 febbraio  – 13 marzo 2011

PABLO ECHAURREN
BAROQUE’N’ROLL
12 febbraio  – 13 marzo 2011

LA COLLEZIONE E I NUOVI ARRIVI
GIUSEPPE PIETRONIRO E ZIMMERFREI
12 febbraio  – 12 giugno 2011

Antony Gromley: Drawing Space
26 Ottobre 2010 - 12 Giugno 2011

Jamie Shovlin: Hiker Meat
26 Ottobre 2010 - 13 Marzo 2011

Gallery di Photo

MACRO
Via Nizza angolo via Cagliari Roma
Orari: martedì - domenica 11-22 (la biglietteria chiude alle 21) Chiuso il lunedì
Biglietto:MACROTICKET: MACRO + MACROTestaccio, Intero: € 11,00; Ridotto: € 9,00. Valido 7 giorni
(acquistando il biglietto al MACRO si ha la possibilità di visitare anche il MACRO TESTACCIO nell'arco di 7 giorni)
Per i cittadini residenti nel Comune di Roma: Intero € 10,00; Ridotto € 8,00

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