Montepulciano. Alexander Lonquich chiude il Festival di Pasqua

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Alexander Lonquich

Uno splendido concerto, offerto, senza compenso, da Alexander Lonquich ha chiuso il 3° Festival di Pasqua di Montepulciano; il programma corposo e impreziosito da brani, che non vengono usualmente eseguiti, presentato da questo grande artista poteva figurare in qualunque stagione di concerti in Europa, eppure pochi sono stati gli spettatori nonostante i prezzi fossero popolari. Non sappiamo spiegarcelo, forse dipende dalla poca attenzione dedicata dalla stampa locale, ma ci pare strano se non inquietante nella città che ospita il Cantiere Internazionale d'Arte ed è vicina ad altri centri culturali, come Cortona e Siena, in un pomeriggio di un giorno festivo che ne precede un altro.

Tornando al concerto nella prima parte è stato interamente dedicata a Beethoven lo ha aperto un brano raramente presente nei programmi dei concerti , le Sei bagatelle per pianoforte, op. 126, che furono pubblicate da Schott a Magonza nel 1825, dopo l'ultima delle sue 32 Sonate per pianoforte, le 11 Bagatelle op. 119 e le 33 Variazioni su un valzer di Diabelli op. 120. A differenza di quelle dell'opera 119 pubblicate nel 1823, che contengono anche brani composti molti anni prima, le Bagatelle op.126 furono interamente scritte tra  tra la fine del 1823 e l'inizio del 1824. Giovanni Carli Ballola le descrisse acutamente come "piccoli fiori sbocciati all'ombra dell'immenso tronco ma nutriti dello stesso humus vitale" una definizione felice che condividiamo in quanto nacquero da un intenso lavoro come testimoniano i taccuini di appunti del compositore.

Il pianoforte fu per Beethoven il mezzo ideale per sperimentare, per esplorare nuove soluzioni, la Sonata per pianoforte n. 12, la cui composizione terminò nel 1801 ne è un esempio magistrale. L'impianto è in quattro movimenti, la forma sonata è assente e l'ordine dei movimenti è inconsueto: Tema con variazioni, Scherzo, Marcia funebre, Rondò. La melodia che apre il Tema con variazioni viene variata cinque volte, la prima è caratterizzata dall'uso dell'arpeggio, la seconda dalla scomposizione del tema, staccato e martellato in contrattempo, la tonalità minore della terza conferisce un alla melodia un aspetto tragico e pensoso accentuato dal lungo sincopato, la quarta torna al maggiore con ritardi armonici dalla destra, sugli staccati della sinistra, nella quinta il tema viene ripresentato ma con l'aggiunta di ornamentazioni, il movimento si conclude in tono sommesso. Nello Scherzo non c'è il Trio e la Marcia funebre sulla morte d'un Eroe è il vero fulcro emotivo dell'intera Sonata. Il ritmo imperioso della Marcia Funebre ha solennità densa, accentuata dalla inconsueta tonalità di la bemolle minore e dal colore scuro che domina il movimento. La conclusione è un breve e sereno Rondò.

La seconda parte si è aperta con la Sonata di Gideon Klein (1919- 1945), pianista e compositore ceco, fu internato Theresienstadt, un campo che veniva esibito come modello dai nazisti per mascherare le atrocità che avvenivano negli altri. Là divenne l'organizzatore della vita culturale poi, nell'ottobre 1944, venne trasferito ad Auschwitz e poi a Fürstengrube, un campo di lavoro per l'estrazione del carbone, dove morì in circostanze non accertate. Il periodo a Theresienstadt fu caratterizzato da un'intensa attività creativa, le sue opere risentono dell'influenza di Leoš Janáček e Alban Berg. La Sonata è breve ma intensa e vicina all'espressionismo violento e straniante di Berg, l'Allegro con fuoco  è dominato da aspre dissonanze, violenti contrasti dinamici, che le conferiscono un tono drammatico, angoscioso, nell'Adagio le dissonanze creano un'atmosfera allucinata e sospesa, nell'Allegro vivace conclusivo tornano gli aspetti del movimento iniziale.

La Sonata in sol maggiore op. 78 di Franz Schubert fu composta nell'ottobre del 1826 e fu pubblicata nel 1827 dal più importante editore viennese, Tobias Haslinger, grande amico di Beethoven. Il primo tempo, Moderato, è ricco di contrasti dinamici esasperati tra i più intensi in Schubert, di acuta intensità drammatica, bitematico e tripartito con i due temi che appaiono ma non sono esposti secondo le regole della forma sonata, nello  sviluppo compaiono alternativamente senza mutare, la riesposizione è nelle regole con una coda  in cui la musica svanisce lentamente.  Se l'Andante che segue è un cantabile di carattere liederistico il terzo tempo e dedicato alla danza,intitolato Menuetto dal compositore sembra più un valzer e scorre con levità danzante. Il movimento conclusivo è un lungo Rondò in cinque episodi, al centro ha un "momento musicale" come lo definì Schubert in seguito, nella coda ricompare inquietante una citazione del primo tema a modo di "motto".

L'interpretazione che ne ha dato Lonquich, esplicitamente quando ha parlato dei brani che si apprestava ad eseguire, è a suo parere da riconnettersi alla scoperta di avere contratto la sifilide. La costruzione del programma stabilita da Lonquich è un'esplorazione attenta e acuta nelle fibre più intime dei due compositori a cui si è aggiunta quella che lui ha definito come una recente scoperta che l'ha entusiasmato, Klein. Un programma affascinante e un'interpretazione intensa, coinvolgente e trascinante salutata dalle acclamazioni del pubblico . Deliziosamente sognante è stato il bis dai Phantasiestücke ( Pezzi fantastici)per pianoforte, op. 12 di Robert Schumann, Des Abends (A sera). 

Pubblicato in: 
GN27 Anno IX 5 maggio 2017
Scheda
Titolo completo: 

3°Festival di Pasqua di Montepulciano
Teatro Poliziano 30 aprile 2017 ore 18
Concerto di chiusura del Festival
Alexander Lonquich

Ludwig van Beethoven
Sei bagatelle per pianoforte, op. 126
Andante con moto, in sol maggiore
Allegro, in sol minore
Andante cantabile e grazioso, in mi bemolle maggiore
Presto, in si minore
Quasi Allegretto, in sol maggiore
Presto; Andante amabile e con moto, in mi bemolle maggiore

Sonata per pianoforte n. 12 in la bemolle maggiore, op. 26 "Marcia funebre"
Tema con variazioni. Andante
Scherzo. Allegro molto
Marcia funebre sulla morte d'un eroe . Maestoso andante
Rondò. allegro

Gideon Klein
Sonata
Allegro con fuoco
Adagio
Allegro vivace

Franz Schubert
Sonata n. 18 in la minore per pianoforte, op. 42, D. 845
Moderato
Andante, poco mosso
Scherzo. Allegro vivace e Trio. Un poco più lento
Rondò. Allegro vivace