Teatro dell'Opera di Roma. Il Sacro secondo Henze inaugura la stagione

Articolo di: 
Livia Bidoli
The Bassarids

L'inaugurazione della nuova stagione 2015-2016 del Teatro dell'Opera di Roma spetta a Hans Werner Henze con The Bassarids in prima italiana: Alessio Vlad, Direttore Artistico, ricorda: “Siamo alla terza produzione con Mario Martone – le due parabole di Britten all'Ara Coeli sono le precedenti – ed il Teatro dell'Opera aveva inoltre un debito con Henze: nessuno può dimenticare ciò che successe nel 1954 con Boulevard Solitude, suo primo successo che divise pubblico e critici, trovando in Luchino Visconti uno dei suoi più grandi difensori ed estimatori”. Il 27 novembre Le Bassaridi inaugurano la stagione con la direzione dell'ungherese Stefan Soltesz ed un cast che annovera Veronica Simeoni nella parte di Agave e Ladislav Elgr in quella di Dyonisus.

Un grande affresco sul sacro, sul suo profondo mistero e sulla sua imprescindibile tragicità: da Le Baccanti di Euripide, uno dei più grandi misteri, la nascita di Dioniso da Semele e da Zeus, la cui natura, negata da Penteo, trascinerà lui e la sua città, Tebe, ad un tragico epilogo. “Presentare le Bassaridi (del 1966, N.d.R.) di Henze”, afferma Vlad, “rivitalizza il mito in un momento di crisi dell'ideologia e la stessa musica che di solito per Henze si avvale di un nucleo cameristico, qui si gigantizza con un'orchestra che addirittura occuperà i due palchi laterali. Il Coro diretto da Gabbiani ha un ruolo altrettanto preminente e gli stessi cantanti provengono dal canto classico, tradizionale, come la Simeoni, protagonista del Belcanto, dotando il linguaggio di un'estrema complessità e mttendo alla prova la capacità produttiva del Teatro dell'Opera.“ Ascoltiamo in proposito il direttore d'orchestra, Stefan Soltesz: “È veramente meraviglioso quello che sta proponendo l'Opera di Roma: Henze ha vissuto la maggior parte della sua vita in Italia. Uno dei motivi principali per cui ha lasciato la Germania è la Scuola di Darmstadt che in quel periodo gli dava grossi problemi, come li dava a Britten d'altronde, ovvero si pensava che la sua musica fosse fuori moda. La seconda ragione risale alla sua convinzione politica che, essendo di sinistra, era problematica in un'epoca di movimenti studenteschi. Inoltre Henze, con i suoi gusti sessuali, creava ulteriori problemi a livello di establishment. Il periodo del terrorismo è lo stesso dell'emancipazione e la liberazione dai vecchi schemi, evidentemente espliciti ne Le Bassaridi. La musica stessa appare aggressiva ad un tratto ed un momento dopo si distende seguendo i colori di Debussy: un ventaglio caleidoscopico di passaggi.

Il regista di questa prima italiana di Henze è Mario Martone, che conosciamo bene per l'ultimo film su Leopardi e nondimeno per una versione particolare dell'Antigone di Ivan Fedele ed una versione di Edipo Re rivoluzionaria all'Argentina: Edipo Re legato a Le Baccanti poiché anche in questa tragedia è forte lo scontro tra poteri: quello politico di Edipo, la visione divina di Tiresia ed il potere dinastico di Creonte. Ascoltiamo le parole di Mario Martone: ”Il mondo è sconvolto dai conflitti di potere e nelle Bassaridi è profondamente innestato il nerbo del dilemma proveniente dal sacro: ogni segno è rovesciato e le Baccanti sono un testo misterioso e terribile che i librettisti di pregio come il poeta W.H. Auden e Chester Kallman – che avevano già steso il libretto di The Rake's Progress (La carriera di un libertino, 1951) di Stravinskij – hanno arricchito di una preziosa qualità drammaturgica. Uno dei simboli centrali è lo specchio al centro attraverso cui Penteo, re di Tebe, guarda i riti resi a Dioniso, di cui dubita della natura divina: i riti coinvolgono la madre Agave e Penteo vorrà anche per questo motivo passare attraverso questo specchio, il che lo condurrà alla rovina. La complessità della natura del Sacro, come ha esplicitato Nietzsche nella natura del dionisiaco (La nascita della tragedia, 1872), fa rientrare le Baccanti nel novero dei testi che raccontano il caos originario strettamente legato a Dioniso, per sua stessa natura. La trasfigurazione del Sacro che colpisce Agave, resa vittima e carnefice durante il rito, è alla base della violenza del sacro. Il credo razionale ed in qualche modo monoteista di Penteo lo condurrà al massacro. Penteo, che non crede che Dioniso sia figlio di Zeus, traduce la razionale non accettazione della “rivelazione” sacra del Dio, vicino alle forze ctonie, originarie della terra, che guidano al rito le Bassaridi in questa metamorfosi ieratica.”

Pubblicato in: 
GN4 Anno VIII 26 novembre 2015
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Stagione 2015/2016
dal 27 novembre al 10 dicembre 2015
The Bassarids
Musica di Hans Werner Henze
Opera seria in un atto
Libretto di W.H. Auden e Chester Kallman
Da Le Baccanti di Euripide

DIRETTORE Stefan Soltesz
REGIA    Mario Martone
MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
SCENE    Sergio Tramonti
COSTUMI    Ursula Patzak
MOVIMENTI COREOGRAFICI Raffaella Giordano
LUCI    Pasquale Mari

PERSONAGGI E INTERPRETI
DIONYSUS Ladislav Elgr
PENTHEUS Russell Braun
CADMUS     Mark S. Doss
TIRESIAS Erin Caves
CAPITANO DELLA GUARDIA REALE Andrew Schroeder
AGAVE    Veronica Simeoni
AUTONOE    Sara Hershkowitz
BEROE    Sara Fulgoni

Orchestra e Coro del Teatro Dell’opera
Nuovo Allestimento Prima rappresentazione a Roma
In lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese

PRIMA RAPPRESENTAZIONE
Venerdì 27 novembre, ore 19.00    in diretta su
REPLICHE
Domenica 29 novembre, ore 16.30
Martedì 1 dicembre, ore 20.00
Giovedì 3 dicembre, ore20.00
Sabato 5 dicembre, ore 18.00
Giovedì 10 dicembre, ore 20.00

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