cinema

  • Melancholia
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    La malattia dei romantici, lo spleen, la bile noire, il trattato sul quale Robert Burton, nel 1621, costruì parte della sua influenza (imprevista) su Keats, ma anche su Borges come spiega bene l’introduzione al saggio Anatomia della malinconia curata da Jean Starobinski. Perno centrale del film di Lars Von Trier, Melancholia, per lui si trasforma in un pianeta blu che rischia di far soccombere la Terra in seguito alla conflagrazione dei due pianeti. Palma d’oro a Kirsten Dust come miglior attrice protagonista all’ultimo Festival di Cannes.

  • Cannes 2011
    Articolo di: 
    Giovanni Battaglia

    Si è appena conclusa la sessantaquattresima edizione del Festival del cinema di Cannes e possiamo sicuramente dire che è stata un'edizione memorabile per moltissimi motivi, innanzitutto per la qualità dei film che è stata la più alta degli ultimi dieci o forse quindici anni.

  • L'esorcista
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Nato a Chicago nel 1939, William Friedkin è approdato al Parco della Musica lo scorso 23 maggio 2011 per un evento organizzato dalla Fondazione Cinema per Roma, della serie Viaggio nel cinema americano, incontrando il numeroso pubblico che ha anche posto delle domande cui Friedkin ha risposto con la sardonicità tipica del suo carattere, e molto vicina al suo maestro Orson Welles, con cui ha chiuso la serata.

  • Tree of Life
    Articolo di: 
    Simone Vairo

    Dimenticate la vostra religione...qualunque essa sia; mettete da parte lo scetticismo; ‘buttate via’ la filosofia; solo dopo ciò potrete godere della poesia insita nel quinto ‘epico’ lavoro di Terrence Malick: The tree of life.

  • Il ragazzo con la bicicletta
    Articolo di: 
    Erika Romeo

    Della Complicanza (Sur la complication), ovvero (compendio sul) l’arte di non spiegare le cose. Questo sarebbe stato un titolo più adatto alla nuova opera dei fratelli Dardenne, in concorso al Festival di Cannes 2011. Il ragazzo con la bicicletta infatti, scritto e diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne, lascia un vuoto perplesso di cose non dette.

  • London Boulevard
    Articolo di: 
    Fabio Giagnoni

    "Because you’re mine, I walk the line" (Johnny Cash). Questo verso di una delle ballate più note del cantautore più amato dai banditi americani è forse la descrizione più giusta che cattura un film come questo, London Boulevard, in cui il protagonista galeotto fa di tutto per restare lontano dai guai, senza riuscirci.

  • Paul
    Articolo di: 
    Erika Romeo

    Dimenticate le suggestioni di Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind, 1977) e la commovente vicenda dell’omino verde di Steven Spielberg, Paul, diretto da Greg Mottola, è una commediola brillante e dissacrante allo stesso tempo, tesa a sfatare tutti i luoghi comuni su U.F.O. & Co, ma senza troppe pretese. I protagonisti, Nick Frost e Simon Pegg, già insieme per altri progetti in passato, ne hanno scritto la sceneggiatura.

  • Source-Code.jpg
    Articolo di: 
    Simone Vairo

    Cosa faremmo se sapessimo che ci restano soltanto pochi minuti di vita? Ultimamente, anche in base alle fantomatiche previsioni del terremoto a Roma (11 maggio 2011), mi sono posto spesso questa domanda, giungendo ad un’inconcludente risposta: non è possibile stabilirlo, poichè, se non in rari casi, il caso può sdoganare qualsiasi schema che l’individuo si costruisce per giungere preparato all’evento imminente. Attraverso questa visione risulta davvero impossibile definire, anche solo in toni ‘sfumati’, il quadro dei nostri ultimi minuti di vita.

  • Come l'acqua per gli elefanti
    Articolo di: 
    Barbara Gigliotti

    Jacob è uno studente di veterinaria nel film di Francis Lawrence Come l'acqua per gli elefanti: ha gli occhi magnetici di Robert Pattinson che nel film si ritrova senza più il passato che lo proteggeva ed il futuro su cui contava. Si catapulta su un treno di emozioni e vitalità: è il treno di un circo, pieno di artisti e di animali. I suoi occhi sono il leit motiv del film, malinconici e vitali al tempo stesso.

  • Rifugio Vigevano
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Girato fra le montagne ed il ghiacciao del Parco Naturale della Valsesia, tra Alagna e Varallo, il lungometraggio di Andrea Papini si snoda attorno alla scoperta di un uomo sotterrato nella neve e rinvenuto sul confine tra Svizzera ed Italia. Viene chiamato il topografo italiano Giovanni interpretato da Giovanni Guardiano, che dall’Etna parte e raggiunge le alture intorno a Varallo, per stabilire insieme a quello svizzero, Mathias Valletti, ovvero Paolo Bonanni, di chi è il corpo rivenuto e a quale dei due stati appartiene.