Accademia di Santa Cecilia. Uri Caine e Brunello. Eötvös e Grubinger

Una settimana intensa e intrigante è quella proposta dall'Accademia di Santa Cecilia, arriveranno Uri Caine e Mario Brunello per la Stagione di Musica da Camera mentre per quella sinfonica ci saranno Peter Eötvös e Martin Grubinger.

E’ considerato uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone in modo originale ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura, humour. Il suo jazz è una miscela di musica classica, rock ed elettronica. E’ Uri Caine, pianista jazz di formazione classica, che torna a Santa Cecilia dopo più di dieci anni venerdì 30 gennaio 2015 ore 20,30  (Stagione di Musica da Camera - Sala Sinopoli) con un progetto a “quattro mani” con Mario Brunello su Johann Sebastian Bach.

Dal suo canto anche  il violoncellista veneto ci ha abituati da tempo alle sue proposte originali e stimolanti sempre all'insegna di una intelligente lettura della contemporaneità e questo è un tratto meritorio per un musicista che per ragioni storiche è chiamato il più delle volte a misurarsi con il passato musicale. Ecco allora che da questo incontro, dalle magiche alchimie, nasce Bach Network una ideale rete musicale in cui i due musicisti ognuno con il proprio stile, la propria scuola, la propria formazione e attitudine interpretativa potrà restituire nuova luce ad opere che nascono diversi secoli fa.

Si parte con la Suite n. 3 per violoncello solo e la Sonata n. 1 in sol maggiore cui farà seguito l’Improvvisazione per pianoforte di Caine che – quasi da ponte – introdurrà la Sonata n. 2 in re maggiore interpretata da Brunello per poi tornare in campo insieme a lui con l’Invenzione per violoncello e pianoforte. Si conclude con la Sonata n. 3 in sol minore per violoncello.

“Bach Networks” è il titolo del nuovo progetto ideato con Uri Caine che sarà presentato in varie sale italiane.

Peter Eötvös e Martin Grubinger insieme: originalità stilistica della scrittura, funambolismo tecnico, bellezza dei suoni. Il compositore e direttore ungherese salirà sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia sabato 31 gennaio (ore 18; repliche domenica 1 febbraio  ore 18 e martedì 2 e ore 19.30) per dirigere il percussionista austriaco nel suo Speaking Drums, quattro poemi per percussione solista e orchestra, scritto tra il 2012 e il 2013 e ora eseguite a Santa Cecilia per la prima volta in Italia.

Dal canto suo Martin Grubinger torna a Santa Cecilia “armato” di tamburi provenzali, rullanti, mazze, gong, cimbalo, marimbe, tam tam, per sfoderare il suo  virtuosismo e grande dinamismo, muovendosi  tra sei postazioni distinte, ciascuna con un diverso set di strumenti,  e dando vita, inoltre, a diversi momenti di improvvisazione.

Gli strumenti percussivi sono una peculiarità del gesto creativo di Eötvös e come non mai in Speaking Drums fa diventare le percussioni strumento intimamente connesso al pensiero e alla parola. Infatti, scritto su un poema dello scrittore ungherese Sándor  Weöres, il pezzo inizia con il percussionista che pronuncia dei non-sense, scanditi dal ritmo del suo strumento che, senza soluzione di continuità, dà corpo alle parole, parole che diventano frasi, frasi che danno corpo alla narrazione.

«Le poesie di Weöres  - dice Eötvös - sono sequenze di parole che uso come strutture ritmiche, trasformandole nei materiali di base per il percussionista. L’idea di questo pezzo mi è venuta anche vedendo alcuni musicisti jazz, soprattutto percussionisti, che quando suonano sembra che abbiano qualcosa da dire, sembra che parlino con i loro strumenti. Da qui anche il titolo di “tamburi parlanti”. Trovo che ci sia in questo qualcosa di primordiale, quando il parlato era una pura emissione ritmica, ancora non compiutamente articolata. Si può vedere la stessa cosa nei bambini quando cominciano a parlare, e ripetono delle parole prive di significato, ma con un ritmo. La mia idea era che il percussionista insegnasse a parlare ai propri strumenti” – conclude il maestro ungherese.

Speaking Drums usa quindi il parlato come parte integrante della composizione, e mostra anche un coté teatrale e apertamente spettacolare.
Il concerto diretto da Eötvös, che sarà eseguito anche alla Scala di Milano (il 2 febbraio) si apre con Melodien di Ligeti, cui fanno seguito Three Places in New England di Ives e Un Americano a Parigi di Gershwin.
 
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione di Musica da Camera 2014-2015

Auditorium Parco della Musica - Sala Sinopoli
Venerdì 30 gennaio ore 20,30
 
Mario Brunello violoncello
Uri Caine pianoforte
 
Bach               Suite n. 3 BWV 1009
Bach               Sonata n. 1 BWV 1027
Uri Caine       Improvvisazione per pianoforte
Bach               Sonata n. 2 BWV 1028
Uri Caine       Invenzione per violoncello e pianoforte
Bach               Sonata n. 3 BWV 1029
 
Biglietti da € 18 a € 38
Info 068082058 – www.santacecilia.it

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione Sinfonica 2014-2015
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
sabato 31 gennaio ore 18 – domenica 1 febbraio ore 18.00 – martedì 3 ore 19.30
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Peter Eötvös Direttore
Martin Grubinger Percussioni
Ligeti Melodien
Eötvös Speaking Drums, quattro poemi per percussioni e orchestra
Ives Three Places in New England
Gershwin Un Americano a Parigi
Biglietti da € 19 a € 52
Info 068082058 – www.santacecilia.it