Accademia Filarmonica Romana. Alexei Volodin

“Tecnica sbalorditiva e grande rigore” così The Guardian ha recensito Alexei Volodin in un suo recente concerto a Londra. Classe 1977, nato a San Pietroburgo, allievo al Conservatorio di Mosca di Elisso Virsaladze discendente da una delle più prestigiose scuole russe del pianoforte, Volodin è considerato uno dei più completi pianisti della sua generazione apprezzato da critica e pubblico per tecnica straordinaria, bellezza del suono e versatilità del repertorio.

L’Accademia Filarmonica Romana ha il piacere di ospitarlo nella sua stagione giovedì 13 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Argentina in un recital dal programma di ampio respiro e di rara bellezza: dall’equilibrio perfetto delle famose Variazioni Goldberg di Bach, che aprono la serata, alla trasparenza e raffinatezza dei cinque pezzi di Miroirs di Ravel, per concludere con lo slancio tutto romantico dell’Andante spianato et Grande Polonaise brillante op. 22 di Chopin.

Le Variazioni Goldberg BWV 988 appartengono, cronologicamente e spiritualmente, alla piena maturità dell’arte bachiana. Composte nel 1741 la leggenda vuole che fu il clavicembalista Johann Gottlieb Goldberg, discepolo di Bach, a chiedere al suo maestro una composizione adatta ad intrattenere il principe Hermann Carl von Keyserlingk, ambasciatore di Russia a Dresda, durante le lunghe ore di veglia cui l’ambasciatore era costretto dall’insonnia. A parte la leggenda, le Goldberg si collocano accanto all’Arte della fuga e all’Offerta musicale quale testimonianza somma del suo pensiero musicale; di esso gli atteggiamenti più astratti e rigorosi, più cerebrali e tecnici trovano qui magistrale esemplificazione illuminati, tuttavia, dal baleno ineffabile dell’invenzione, dall’intuizione dell’equilibrio perfetto, dall’esattezza inequivocabile dei percorsi e dei processi di trasformazione del materiale musicale.

«Una raccolta che segna una profonda evoluzione del mio ideale armonico»; così Ravel definiva i suoi Miroirs per pianoforte: uno sfavillante ventaglio di cinque immagini sonore, dove tendenze visionarie ed esotizzanti si confrontano alla luce di un rinnovato linguaggio musicale che dello stile di Debussy ne fu in parte debitore. Era il 1905, Parigi era al centro della vita culturale europea e Ravel frequenta nell’atélier di Paul Sordes, le riunioni settimanali degli “apaches”: letterati, pittori, musicisti, alcuni dei quali si ritrovano tra i dedicatari dei cinque pezzi della raccolta.

L’Andante spianato et Grande polonaise brillante di Chopin non nacque come composizione unitaria, ma appartiene a due momenti diversi della sua creatività. L’Andante fu scritto nel 1834 e due anni dopo venne premesso, per la pubblicazione, alla Grande polonaise brillante composta nel 1831 per pianoforte e orchestra. L’accompagnamento orchestrale è però così esiguo e inessenziale che in questa pubblicazione non venne riportato. Se L’Andante si caratterizza per un ritmo di barcarola, dalla melodia ampia e ricca di eleganti fioriture, la Polacca che segue è invece un grande pezzo virtuosistico nel quale vengono sfruttate tutte le risorse ornamentali, tecniche e stilistiche del pianismo romantico. Il tema principale è impostato sul tipico ritmo della tradizionale e antica danza nazionale, traboccante di ardore giovanile.

Teatro Argentina [Largo di Torre Argentina 52, Roma]
Giovedì 13 Febbraio 2014 ore 21.15
Alexei Volodin  pianoforte

Johann Sebastian Bach
“Variazioni Goldberg” BWV 988 (1741)
Maurice Ravel (1875-1937)
Miroirs (Specchi) (1905)
Fryderyk Chopin (1810-1849)
Andante spianato et Grande polonaise brillante op. 22 (1831-1834)

Biglietti: 20, 15, 10 euro. Riduzioni per studenti (con la Log-In Music card), scuole e associazioni.
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org .
Calendario completo su www.filarmonicaromana.org