Cucire contro la crisi. Inaugurato corso di sartoria alla Comunità di Sant’Egidio

Roma. Quattro giovani donne senza lavoro, tutte sedute attorno a un grande tavolo di legno, osservano i movimenti di Anna Maria Ciliberti che, da qualche minuto, ha iniziato a tagliare una stoffa rossa con grandi forbici di metallo. Dopo l’ultimo taglio la 47enne si guarda attorno. L’intera stanza è piena di tessuti di diversi colori e disegni, alcune di essi arrotolati e messi da parte, altri invece tagliati a pezzi e sistemati sul tavolo di legno.

Ora Ciliberti ne prende uno di colore beige e con un sorriso incoraggiante si rivolge a Gülcan, una ragazza curda dai capelli neri: “Devi accarezzare la stoffa come accarezzi il tuo gattino.” Gülcan alza lo sguardo e fissa il volto della donna visibilmente divertita: “Non lo accarezzo mai. Lui è maleducato.” Le sue compagne ridacchiano e così fa anche Ciliberti che, tuttavia, senza perder tempo si rimette subito a lavoro.

“Abbiamo avuto moltissime richieste da parte di ragazze disoccupate maggiormente straniere che volano partecipare a questo laboratorio di sartoria.” Francesca Zuccari, la direttrice del Centro Città Eco-Solidale dove si svolge il corso, è appena entrata e osserva la lezione accanto a un manichino vestito con una mantellina rossa. “Alla fine abbiamo selezionato dieci partecipanti per questo laboratorio, quelle che erano le più interessate.” 

Al corso di sartoria partecipano dieci ragazze disoccupate

La Città Eco-Solidale della Comunità di Sant’Egidio si trova nel quartiere Ostiense e da tredici anni funge come spazio di raccolta per bisognosi. Tra i numerosi vestiti donati ogni giorno dai cittadini romani, spesso si trova abbigliamento da riparare. È stato così che Zuccari insieme a due istituzioni austriache ha deciso di organizzare questo corso di sartoria che, iniziato poche settimane fa, si svolgerà per un anno. “L’obiettivo non è soltanto quello di sistemare i vestiti che vendiamo per beneficienza al nostro mercato settimanale. Più che altro vogliamo offrire un futuro a queste ragazze. Il mestiere della sarta è importante e utile, soprattutto in tempi di crisi.” 

Il progetto, finanziato dai tre collaboratori, il Forum Austriaco di Cultura Roma, la fondazione sociale KTP (Katharina Turnauer Privatstiftung) di Vienna e la Comunità di Sant’Egidio, comprende anche una seria fotografica presentata questo martedì (26 novembre) presso il Museo di Roma in Trastevere. Il fotografo austriaco Miklos Boros, scelto dal Forum Austriaco, ha realizzato sia ritratti delle ragazze che fotografie in cui le partecipanti si aggirano per le strade di Ostiense. Nei prossimi mesi saranno aggiunte altre foto a questa serie, sempre realizzate presso la Città Eco-Solidale.

Christoph Meran, il direttore del Forum Austriaco, è molto contento di aver potuto realizzare questo laboratorio: “Si tratta di un mio sogno che è diventato realtà. Spero che questo progetto perduri a lungo e possa svilupparsi ulteriormente affinché possiamo aiutare ancora altre persone in difficoltà.” Inoltre Meran spiega che attraverso questo progetto artistico e sociale i partner finanziatori desiderano offrire un piccolo contributo all’angosciosa situazione della disoccupazione capitolina.

Ora Gülcan si è messa a tagliare la stoffa beige preparata prima dalla sua insegnante. “Questo corso da un po’ di speranza”, racconta la ventitreenne fissando le strisce che Ciliberti aveva disegnato sul tessuto e verso le quale Gülcan dirige ora le forbici. “Non avevo mai pensato di fare la sarta ma ora ho scoperto che questo lavoro mi piace moltissimo.” Irina, invece, la sua compagna alla destra che proviene dall’Ucraina, aveva capito già da bambina che un giorno sarebbe diventata sarta, come sua madre. “Purtroppo lei mi ha insegnato solo poche cose. Ho ancora molto da imparare.” Oltre a frequentare una scuola d’italiano la bionda ventottenne fa anche la domestica presso una famiglia romana. “È diventata quasi la mia seconda famiglia. Ora, però, devo iniziare a sistemare la mia vita, ho bisogno dei soldi non solo per me ma anche per mia madre e mia nonna. Questo corso è un regalo bellissimo, sono molto felice.”

La Città Eco-Solidale, che raccoglie non solo vestiti ma oggetti di ogni genere come giocattoli e mobili, è gestita soprattutto da volontari come Anna Maria Ciliberti che per questo laboratorio però è retribuita dal Forum Austriaco. “Insegno questo corso perché voglio che le ragazze possano imparare un mestiere e crearsi un futuro, e poi mi stanno anche molto simpatiche.” Gülcan, appena finito di riparare il suo primo vestito, e orgogliosa lo mostra a Ciliberti: “Ho già fatto tanti progetti per il periodo dopo il corso, progetti per il mio futuro.”

(I nomi delle partecipanti sono stati cambiati.)

Johannes Pleschberger, Forum Austriaco di Cultura Roma