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Un piacevolissimo CD Brilliant, distribuito da Ducale, con sei concerti di Telemann per oboe, nell'esecuzione di Andrius Puskunigis all'oboe accompagnato dalla St. Christopher Chamber Orchestra diretta da Donatas Kaktus.

In occasione di recensioni di composizioni barocche che sono comparse su queste pagine negli ultimi anni, abbiamo spesso ricordato e sottolineato come la musica barocca, in molte delle sue tipiche espressioni ed in particolar modo nelle forme per strumento solista, archi e continuo, rappresenti il genere ideale per rilassare l'ascoltatore. Questa definizione non deve suggerire una proprietà soporifera ma al contrario evidenziare come l'ascolto per esempio in questo caso di alcuni concerti per oboe di Telemann, per la loro scorrevolezza, chiarezza formale ed armonica, unita alla bellezza del timbro dello strumento, ponga l'ascoltatore in una condizione di tranquillità, nella consapevolezza che nessuna “sorpresa” od imprevista alterazione di un percorso lineare potrebbe alterare lo stato d'animo. Questo accade all'ascolto dei concerti, delle ouvertures, della musica da camera, senza dimenticare comunque che la musica barocca non è ovviamente solo luce e spensieratezza: alcuni esempi sommi di musica sacra riescono a toccare le corde più intime del sentimento religioso e della devozione.

Musica barocca quindi “terapeutica” per sonorizzare momenti della nostra vita senza creare tensioni, requisito perfettamente posseduto anche da questo CD Brilliant con concerti per oboe di Telemann, nella brillante esecuzione di Andrius Puskunigis insieme alla St. Christopher Chamber Orchestra diretta da Donatas Kaktus. Georg Philipp Telemann, autore prolifico, all'epoca più celebre di J.S.Bach, ha lasciato una produzione impressionante per quantità di musica da camera, concerti, ma anche cantate sacre e passioni (per avere un'idea del numero aveva “sonorizzato”in maniera sempre nuova celebrazioni domenicali per 12 anni...). Lo stile è inconfondibile, molto raffinato armonicamente e sempre di alta qualità per le idee melodiche e la coerenza formale. In parole povere, con tutto il rispetto dovuto per altri grandi autori del periodo, Bach in primis, ascoltare Telemann è garanzia di soddisfazione e gratificazione in ogni caso

La forma del concerto barocco, nella maggior parte dei suoi esempi e nello stile di tutti gli autori europei, segue nel momento di massimo splendore e diffusione uno schema ben definito, che vede sostanzialmente ed in estrema sintesi un'alternanza di movimenti veloci e lenti ed un dialogo fra il solista ed il “tutti” strumentale. Questo CD non tradisce le aspettative. Quattro concerti sono per oboe e due per oboe d'amore, uno strumento con un'estensione leggermente più bassa e quindi con un timbro ancora più affascinante. L'ascolto della prima traccia suscita nell'ascoltatore più esperto un moto di curiosità perché il primo movimento del Concerto in sol TWV51:G2 è straordinariamente simile per la conduzione della linea melodica e armonica ed anche nel pizzicato degli archi ad un celebre adagio utilizzato da J.S.Bach nel concerto per cembalo in fa minore, probabilmente parte di un perduto concerto per oboe, particolarmente amato da Bach da utilizzarlo anche in un concerto per violino e nella cantata BWV156. Non si può parlare ovviamente di plagio ma anzi dimostra come all'epoca vi fosse conoscenza reciproca o come vi fossero schemi melodici che facevano parte di un comune patrimonio, conosciuti dagli autori e dal pubblico.

Puskunigis e la St. Christopher Chamber Orchestra interpretano con adeguata cura e valorizzazione gli affetti espressi nelle varie sezioni dei concerti: giustamente gioiosi e luminosi nei tempi veloci e meditativi e più in penombra nei tempi lenti, movimenti nei quali uno strumento come l'oboe può raggiungere livelli di alta poesia e cantabilità. L'ascolto del CD, per le peculiarità prima citate, scorre senza problemi. La presa di suono e la presenza del solista in rapporto agli archi così come quella del continuo sono giustamente calibrate e definite. Un CD senza dubbio ben riuscito, ed anche in questo caso Telemann non delude...