Opera di Roma. La Verona di Bellini

Articolo di: 
Livia Bidoli
Capuleti e Montecchi

Fortemente voluta da Daniele Gatti, il nuovo direttore musicale del Teatro dell'Opera di Roma sul podio per la sua seconda opera della nuova stagione, I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, con il libretto di Felice Romani, è approdato al Teatro Costanzi in un nuovo allestimento curato da Denis Krief in scena dal 23 gennaio al 6 febbraio 2020, con le due voci principali di Romeo, il mezzosoprano russo Vasilisa Berzhanskaya, e nel ruolo di Giulietta il soprano calabrese Mariangela Sicilia.

Tragedia lirica in due atti rivista e corretta da Bellini tratta dalla tradizione letteraria italiana, la novella IX di Matteo Bandello è una delle fonti piu' accertate, datata 1554, - e non sul celebre dramma di Shakespeare, come si penserebbe agevolmente, ma nondimeno con delle sincronie narrative, come la doppia morte finale, ineludibili al pubblico odierno - è opera pura del Belcanto italico e con duetti mozzafiato, in questo caso molto ben riusciti nel cadenzarsi della coppia Romeo/Giulietta russo-italica, special modo nel primo atto Si, fuggire: a noi non resta, peraltro anche nel secondo, Vieni, ah! vieni, in me riposa: tessitura, timbri, attoraggio, semplicemente affiatatissimi, su uno sfondo piuttosto simbolico e quasi metafisico creato dalle scene da città ideale di Denis Krief. Il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya ed il soprano  Mariangela Sicilia sono stata calibratissime e molto piacevoli all'udito ed alla vista, ben riempiendo la scena con movimenti studiati e lievi.

In questa messinscena nuova - il capolavoro del Bellini mancava dal Costanzi dal 2004 con Nello Santi alla conduzione - creata da Krief vediamo un palco tutto di legno con archi ai lati da cui prima esce Romeo travestito da messaggero di pace per chiedere la mano di Giulietta come suggello all'armistizio che sarà eloquentemente negato dal padre Capellio - interpretato dal basso italiano Alessio Cacciamani, che non ci è sembrato particolarmente notevole -: quindi guerra sarà. Tebaldo, cui viene promessa Giulietta, è interpretato dal tenore peruviano Iván Ayón Riva, anche lui non ci è sembrato molto in forma, al contrario del medico Lorenzo, amico fedele di Giulietta, il notevolissimo basso trentino Nicola Ulivieri che, anche per l'altezza, troneggiava su tutti.

Bellini scrisse questa sua versione di Giulietta e Romeo nel 1830, a 29 anni, quattro prima della sua scomparsa e la sua prima al Teatro La Fenice di Venezia, l'11 marzo 1830 ebbe un vigoroso successo, anche per la scelta del mezzosoprano, Romeo, en travesti, molto in uso per mettere in scena giovanissimi amori come quello di Giulietta e Romeo.

Nella versione vista all'Opera di Roma tutto era molto pacato e curato: l'attenta direzione di Orchestra del Maestro Daniele Gatti ha messo in luce la brillantezza dei suoni, in particolare la prima parte del clarinetto quando introduce Romeo nell'atto II, e ottimo il Coro diretto da Roberto Gabbiani, che inizia da subito con l'introdurre la storia della feroce guerra tra guelfi e ghibellini nella Verona medievale del XIII° secolo. Un'opera dal successo di pubblico e per palati raffinati.

Pubblicato in: 
GN14 Anno XII 6 febbraio 2020
Scheda
Titolo completo: 

Opera di Roma
Stagione 2019/2020
I Capuleti e i Montecchi

Musica di Vincenzo Bellini

Tragedia lirica in due atti
libretto di Felice Romani

Prima rappresentazione assoluta, Teatro La Fenice di Venezia, 11 marzo 1830
Durata: 2h 40' circa - 78' prima parte - 30' intervallo - 52' seconda parte
Direttore
Daniele Gatti
Regia, scene, costumi, luci
Denis Krief

MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani

PRINCIPALI INTERPRETI

ROMEO Vasilisa Berzhanskaya
GIULIETTA Mariangela Sicilia/ Benedetta Torre 28 gennaio, 1, 6 febbraio
TEBALDO Iván Ayón Rivas / Giulio Pelligra 1, 6 febbraio
LORENZO Nicola Ulivieri
CAPELLIO Alessio Cacciamani

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma
con sovratitoli in italiano e inglese