Pergolesi Festival di primavera. La Fenice sul rogo ovvero La morte di S.Giuseppe

Articolo di: 
Daniela Puggioni
La Fenice sul rogo ovvero La morte di S.Giuseppe

Il Pergolesi Festival di Primavera si è concluso il 13 giugno 2010 con un altro grande successo: l'esecuzione dell'oratorio La Fenice sul rogo ovvero La morte di S.Giuseppe di Giovanni Battista Pergolesi con l'ensemble Europa Galante diretto da Fabio Biondi.

Questa è la prima commissione data al giovane musicista, quasi alla fine dei suoi studi al Conservatorio de' Poveri di Gesù Cristo, dalla Congregazione di S.Giuseppe, annessa all'Oratorio dei Filippini, che era ubicato di fronte al conservatorio. I Padri dell'Oratorio erano soliti richiedere la partecipazione degli allievi più grandi (mastricelli) per eseguire la parte musicale delle loro funzioni. Pergolesi che, già segnalato come il più dotato e promettente degli allievi, suonava il violino alle messe domenicali, fu prescelto per la composizione dell'oratorio in onore di S. Giuseppe da rappresentarsi in occasione della festa del santo il 19 marzo del 1731 nell'atrio della chiesa dei Filippini.

Il culto di S. Giuseppe era molto diffuso, in quanto veniva considerato il patrono della buona morte vista come rinascita  alla vita eterna, in base alla leggenda, per cui il santo sarebbe morto assistito da Gesù, Maria e dagli arcangeli  Gabriele e Michele. Il libretto di Antonino Maria Paolucci riduce i personaggi a quattro: S. GiuseppeMaria, l'arcangelo Michele a cui veniva attribuita la funzione di psicopompo (colui che accompagna le anime dei morti nell'oltretomba) e l'Amore Divino.

Il testo, di scarso livello letterario, attinge ai temi e allegorie della tradizione religiosa: non c'è azione ma solo riflessioni sulla morte imperniate sull'immagine di Giuseppe infiammato dall'amore per Dio e dall'estasi mistica, che, come un fuoco, brucia fino a ridursi in cenere per poi rinascere, come la Fenice, alla vita eterna.

Pergolesi utilizza nell'orchestra, oltre agli archi, flauti, oboi e corni che si aggiungono a clavicembalo, organo e tiorba. Questa grande varietà strumentale viene usata fin dalla sinfonia tripartita conferendo alla musica un carattere gioioso e luminoso in adesione al contenuto del testo. Nei recitativi e nelle arie il musicista, pur attingendo allo stile dell'opera seria e comica, manifesta la sua personalità nella varietà delle scelte musicali e timbriche nelle diverse combinazioni dei vari strumenti.

Emerge già in questo oratorio la capacità di caratterizzare i personaggi: nella prima aria di S. Giuseppe ( tenore ) Se a un sì bel foco in cui esterna il timore di non aver amato abbastanza durante la vita è preceduta dalla splendida introduzione del violino solista e anche l'accompagnamento del canto sottolinea il suo stato d'animo. Nel momento della morte l'unico e splendido recitativo accompagnato O lito o mar mi aspetta che precede l'aria è un altro esempio della capacità del musicista di evidenziare gli affetti. Le arie anche degli altri personaggi sono ricche di idee musicali, come l'aria di Maria con i flauti traversi Pastorello in mezzo ai fior e così anche il duetto della prima parte, il drammatico terzetto della seconda e il quartetto finale.

Fabio Biondi,suonando  magistralmente il violino nella parte solistica, ha diretto magnificamente l'Europa Galante e i cantanti. Biondi ha esaltato tutta la varietà musicale e timbrica della partitura assecondato dalla bravura dei musicisti e dei cantanti. L'unica perplessità è legata al luogo dell'esecuzione: il teatro Moriconi ricavato dalla chiesa sconsacrata di S. Floriano. La collocazione dell'orchestra nella nicchia dell'altare maggiore dietro ai cantanti ci è sembrata penalizzante per il suono degli strumenti più in fondo (il cui timbro e brillantezza ci sono parsi appannati.

Il bilancio al termine del Pergolesi Festival di Primavera è molto positivo e bisogna rendere merito alla Fondazione Pergolesi Spontini per l'ottimo risultato artistico raggiunto dovuto alla saggia gestione: un esempio da seguire.

Pubblicato in: 
GN16 Anno II 18 giugno 2010
Scheda
Autore: 
Giovanni Battista Pergolesi
Titolo completo: 

Jesi, Teatro V. Moriconi
LA FENICE SUL ROGO ovvero LA MORTE DI SAN GIUSEPPE
Oratorio
musica di Giovanni Battista Pergolesi

domenica 13 giugno 2010, ore 21

Revisione critica a cura di Alessandro Monga
Edizione Fondazione Pergolesi Spontini
Prima esecuzione: Napoli, Atrio della Chiesa dei Filippini per la Congregazione di S. Giuseppe, 19 marzo 1731

Personaggi e interpreti:
Amor Divino Roberta Invernizzi
San Michele Arcangelo Pamela Lucciarini
Maria Santissima Sonia Prina
San Giuseppe Ferdinand Von Bothmer

direttore, Fabio Biondi
Europa Galante