Querstand e Hilger. Il violoncello immaginario di Mozart

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Querstand Mozart

Nel catalogo mozartiano sono presenti composizioni di ogni genere e per ogni strumento, anche i più rari, uno su tutti la glassarmonika. La curiosità di Mozart per tutto ciò che era “musica”, fosse forma musicale, stile o, appunto, strumento, era inesauribile.

È altrettanto vero che la musica mozartiana, reale musica assoluta, può essere eseguita anche per formazioni e strumenti diversi per la quale era destinata, “funzionando” sempre e comunque, privilegio questo condiviso solo con il grande Bach. Partendo da questo punto di vista il violoncellista Norbert Hilger propone, accompagnato dall'Akademie Leipzig, la trascrizione ed esecuzione di tre concerti per violino mozartiani, il K 207, 216 e 218.

La registrazione incarna quel velato malcontento dei violoncellisti per la mancanza di composizioni importanti, nella fattispecie di concerti solistici con orchestra, nei cataloghi di autori importanti. È noto come Haydn abbia scritto una grande quantità di concerti per baryton, strumento simile al violoncello ma non proprio conforme, solo per compiacere il suo protettore principe Esterhazy, che si dilettava con lo strumento, ed abbia lasciato sguarnita la sezione del suo catalogo dedicata al vero violoncello...Sappiamo che Mozart non amava particolarmente il flauto, per esempio, ed infatti si nota la quasi assenza nel catalogo ma, a fronte della sua passione per gli strumenti ad arco in genere, non ha in catalogo neanche un concerto per violoncello.

Con questa premessa la curiosità, ascoltando il CD di Norbert Hilger è duplice: verificare, o avere l'ennesima conferma, di come in ogni caso la scrittura mozartiana sia efficace anche con il cello, ma anche poter valutare la qualità dell'esecuzione. Bisogna ammettere che ascoltando il celeberrimo attacco del concerto K216 spiazza un poco l'ingresso del solista con il timbro caldo del violoncello, ma superata la sorpresa dopo poche battute, Mozart e la sua magia diventano come sempre protagonisti. Anche l'adagio del medesimo concerto, con la sua dolce e malinconica cantabilità appare perfetto per la voce del violoncello, stimolando maggiormente rispetto alla versione con il violino, un paragone con un'aria per voce ed archi.

Anche gli ultimi movimenti dei tre concerti, rispettivamente un presto e due rondeau, in questa versione non fanno rimpiangere la mancanza del violino. La scrittura strumentale che affianca e sostiene le sezioni del solista, fa assumere al cello un ruolo che ricorda quello delle sinfonie concertanti, nel quale i solisti sono in pratica strumenti del “tutti” che emergono maggiormente.

Norbert Hilger, autore anche delle cadenze, riesce pertanto a dare un senso a questa sua lettura, nella quale le caratteristiche del fraseggio mozartiano sono puntualmente evidenziate e sostenute da una tecnica sicura. Esperimento riuscito, potremmo dire. Anzi, ci viene voglia di unirci alla schiera di malcontenti che rimpiangono la mancanza di opere originali per violoncello. Chissà cosa avrebbe scritto Wolfgang...

Pubblicato in: 
GN19 Anno IV 19 marzo 2012
Scheda
Titolo completo: 

QUERSTAND

Wolfgang Amadeus MOZART
concerti per violino e orchestra k207-216-218
(trascritti per violoncello)
Norbert Hilger, violoncello
Akademie Leipzig
CD VKJK 0917