Scuderie del Quirinale. Magnifica Parma per Correggio e Parmigianino

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Correggio

Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento, questo è il titolo della nuova esposizione alle Scuderie del Quirinale, che si è aperta il 12 marzo e terminerà il 26 giugno 2016. Sono circa cento le opere in mostra tra dipinti e disegni, provenienti da importanti musei e collezioni private, scelti dal curatore, il professor David Ekserdjian, celebre studioso dell'arte italiana del Cinquecento.

Il professor Ekserdjian si è dedicato particolarmente allo studio di quel periodo in cui Parma divenne, grazie alle opere di due grandi protagonisti della prima metà del '500, Correggio e Parmigianino, un centro artistico di grande rilevanza, tanto che, alla fine del Settecento, Luigi Lanzi coniò il termine di “Scuola di Parma”. Il professor Ekserdjian, che ha scritto due importanti monografie su Correggio (1997) e Parmigianino (2006), si è posto in questa mostra due obiettivi, mostrare la grandezza di Antonio Allegri detto il “Correggio” (1489-1534) e Francesco Mazzola detto il “Parmigianino” (1503-1540) attraverso le opere esposte ma anche l'influsso su altri pittori che formarono la "Scuola di Parma" Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano.

Una questione cruciale, in quanto questi artisti, "locali", proprio per l'eccellenza della loro arte furono i coinvolti, oltre agli straordinari maestri, nella realizzazione degli affreschi di San Giovanni  Evangelista, una chiesa di cui allora era appena terminata l'edificazione, la più grande dopo il Duomo, dello stesso Duomo e della, allora in costruzione, Santa Maria della Steccata. Correggio è l'indimenticabile autore dei portentosi affreschi delle cupole di San Giovanni Evangelista e del Duomo. Per gli altri affreschi, oltre al Parmigianino, tutti i seguaci dell'uno o dell'altro, più o meno, o collaborarono con i due maestri, o, quando questi morirono prematuramente non potendo portare a termine le opere commissionate, subentrarono, oppure lavorarono in proprio come l'Anselmi.

I saggi contenuti nel catalogo, a cura del professor Ekserdjian, edito da Silvana Editoriale , e dotato di una ragguardevole quantità di immagini a colori, sono una guida preziosa per  approfondire questi aspetti e uno stimolo per andare a Parma e tornare a guardare gli affreschi. La mostra è divisa in diverse sezioni  che documentano l'attività dei due maestri dal periodo giovanile alla maturità, rivolgendo l'attenzione anche soggetti diversi da quelli sacri, che costituiscono la gran parte della committenza, e ai disegni. Aspetti diversi per ricavare un'immagine complessiva dei due luminosi astri  e dei loro seguaci parmensi in quel periodo di transizione tra tardo Rinascimento e nascita della “Maniera Moderna”.

La prima opera che si offre alla vista del visitatore sono due giganteschi sportelli di organo provenienti da Santa Maria della Steccata, il David e la Santa Cecilia sono opera del Parmigianino, successivamente incorniciati da Jaen Soens nel 1580. Una scelta emblematica perché appartengono al suo primo periodo di attività a Parma, fu il primo lavoro per questa chiesa dove si concluse anche drammaticamente l'attività dell'artista a Parma. La mirabile raffinatezza e eleganza dei dipinti si impongono alla vista, sorprendendo e affascinando lo spettatore ed evidenziano come l'arte del giovane sia già matura. Nello stesso spazio sono esposti due piccoli quadri, che hanno lo stesso tema, il Matrimonio mistico di Santa Caterina di Correggio e Matrimonio mistico di santa Caterina con san Giacomo Minore di Parmigianino; un primo confronto tra i due. Parmigiano subì l'influenza dell'Allegri ma poi sviluppò un suo stile, in quella continua ricerca espressiva che caratterizzò la sua vita.

La seconda sala è dedicata al periodo giovanile di Correggio e quindi la sua attività prima di arrivare a Parma dove giunse già famoso. Le opere qui esposte mostrano l'influenza esercitata sul giovane Allegri da Andrea Mantegna (1431-1506); alcuni documenti del 1512 attestano che Correggio fu in contatto con il figlio, Francesco, avvalorando la tesi di contatti diretti anche col padre. L'influsso è ben visibile in quadri come la Madonna col Bambino (Madonna Barrymore), Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne, prima scena notturna di Correggio, anche nel  David davanti all’Arca dell’Alleanza il gusto per i colori e i raffinati dettagli rimandano al sublime maestro. Ci sono quadri in cui inizia a manifestarsi  l'originalità della composizione, nel Riposo durante la fuga in Egitto con San Francesco, la disposizione dei personaggi, pur nella tradizione, è  lungo una linea obliqua, dal basso verso l'alto, una peculiarità che si ritrova congegnata in modo ancora più ingegnoso nei dipinti della maturità, il Martirio dei santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino e il portentoso Noli me tangere. La sensibilità nell'espressione dei sentimenti dei personaggi è un altro aspetto dell'Allegri che si manifesta già nelle opere giovanili anche nella scelta di un soggetto insolito come il  Commiato di Cristo dalla madre.

Del giovane Parmigianino le cui doti si manifestarono subito con piena consapevolezza e padronanza tecnica ricordiamo il Ritratto di Lorenzo Cybo, perché la sua abilità di ritrattista è eccelsa già nel periodo giovanile, in questo caso durante il soggiorno romano. Una dote straordinaria attestata anche dalla testimonianza del Vasari che affermò a questo proposito:  “Sentendo la fama di costui, il signor Lorenzo Cybo, capitano della guardia del Papa e bellissimo uomo, si fece ritrarre da Francesco, il quale si può dire che non lo  ritraesse, ma lo facesse di carne e vivo”. Fama non usurpata ma confermata dai ritratti esposti nella sezione ad essi esplicitamente dedicata, come Ritratto di uomo con libro e Ritratto di giovane uomo. Nei ritratti femminili disposti in altre sezioni come la Schiava turca, che non fu né una schiava né turca, e Antea, appaiono volti enigmatici e potentemente seduttivi,  la critica ha ritenuto che  “...vi sia una tendenza ricorrente all’idealizzazione e stilizzazione dei volti”, anche su richiesta della committenza.

Una parte della mostra è dedicata alla pittura mitologica, minoritaria rispetto alla committenza di immagini sacre, ma non per questo meno significativa e affascinante. Le prime testimonianze di questi soggetti sono gli affreschi, per  Correggio, la Camera di San Paolo a Parma, e per Parmigianino, la Rocca di Fontanellato, di entrambi ci sono alcuni disegni preparatori. Nella parte dedicata ai soggetti mitologici spicca per la sua incantevole sensualità, la Danae, parte di una serie di quattro quadri dedicati agli Amori di Giove, che Correggio dipinse tra il 1530 e il 1534,  su commissione di Federico Gonzaga. Le tele furono concepite come due coppie: Danae e Leda e il cigno (a Berlino),  Giove e Io e Il ratto di Ganimede (a Vienna). Di Parmigianino oltre a Saturno e Filira è in mostra la splendida Pallade Atena, proveniente da Buckingham Palace.

Una intera sezione è dedicata a Michelangelo Anselmi, di cui ricordiamo Cristo e la Samaritana e Lucrezia, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano, i dipinti  manifestano  l'influsso dei maestri su di loro, ancora più interessante è il confronto nell'ampia sezione dedicata ai disegni. Questa parte particolarmente ricca e preziosa è dedicata  ai disegni preparatori e agli studi, l'aspetto più sorprendente è legato a Parmigianino, ce ne sono alcuni che si comprende come siano stati realizzati per puro diletto: Un uomo seduto su uno sgabello, che sostiene una cagna incinta, disegno a penna realizzato nei minimi dettagli e Figure su un’imbarcazione, più essenziale ma molto realistico. Questa parte merita tempo e uno sguardo attento per la sbalorditiva qualità, per i richiami alle opere poi realizzate e anche per gli influssi recepiti da altri, lo Sposalizio della Vergine di Parmigianino, ricorda il dipinto omonimo di Rosso Fiorentino, incontrato a Roma e con cui si instaurò un rapporto di amicizia e di dialogo artistico.

Prendersi tutto il tempo per godere la bellezza delle opere, fermarsi e tornare indietro, è un suggerimento che ci permettiamo di aggiungere, la felice disposizione e l'ampiezza degli spazi lo consentono.   

Pubblicato in: 
GN19 Anno VIII Numero doppio 17-24 marzo 2016
Scheda
Titolo completo: 

SCUDERIE DEL QUIRINALE
Via XXIV Maggio 16, Roma

Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento
12 marzo 2016 – 26 giugno 2016

A CURA DI
David Ekserdjian
COMITATO SCIENTIFICO
Elisabetta Fadda
Maddalena Spagnolo
Mary Vaccaro

PROMOSSA DA
Roma Capitale
ORGANIZZATA DA
Azienda Speciale Palaexpo
CON IL PATROCINIO DI
Università degli Studi di Parma

ORARI
Domenica – giovedì dalle 10.00 alle 20.00
Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
Non si effettua chiusura settimanale
La biglietteria chiude un'ora prima

INGRESSO
Intero € 12,00 - Ridotto € 9, 50
INFOLINE, PRENOTAZIONI, VISITE GUIDATE
Tel. +39.06.39967500
SITO INTERNET
www.scuderiequirinale.it
CATALOGO
Silvana Editoriale
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