Stradivarius. Il liuto di Paul Beier esplora l'universo bachiano

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Le Suites Francesi di J.S.Bach nella trascrizione per liuto eseguite da Paul Beier in un CD Stradivarius distribuito da Milano Dischi. Paul Beier, liutista che non necessita di presentazioni, era già comparso su queste pagine in occasione della recensione di un affascinante CD, anch'esso Stradivarius, dedicato a Esaias Reusner e nel quale eseguiva alcune Suites per questo strumento.

Anche in quest'occasione, in un altrettanto affascinante CD Stradivarius, l'artista propone una serie di Suites di un autore universalmente conosciuto e che per i non addetti ai lavori incarna “il barocco”: J.S.Bach. Scelta impegnativa, peraltro affrontata con la conosciuta sicurezza ed abilità, che però presenta altre problematiche, anch'esse superate splendidamente da Beier.

La prima osservazione del musicofilo rigoroso potrebbe essere che i brani non sono stati concepiti per il liuto ma per clavicembalo e quindi non sono rispettate le intenzioni originarie dell'autore. La risposta può essere data da chi scrive, posando un attimo la penna ed indossando la giacca del musicista con una certa esperienza sia del repertorio che dell'autore: la magia dell'universo della musica bachiana consiste anche nel fatto che la destinazione della sua musica, parliamo della musica strumentale e da camera, può svincolarsi dagli strumenti dedicati, e per la perfezione formale ed espressiva risulta realizzabile nelle più diverse modalità, mantenendo in ogni caso una chiarezza ed una stupefacente bellezza e luminosità.

Questo non consente ovviamente di esagerare trascrivendo per gli organici più diversi ed inusuali, un atteggiamento del genere diventerebbe inutile esercizio per stupire l'ascoltatore (e Bach ovviamente non merita tutto ciò), ma trascrizioni come queste, per uno strumento dal timbro affascinante che può competere senza problemi con quello del clavicembalo e con un esecutore di livello eccellente, possono essere utili per godere ed apprezzare ancor di più la bellezza delle costruzioni formali ed armoniche bachiane, in un'atmosfera di intima partecipazione ed immersione in un mondo fatato che solo il genio bachiano poteva materializzare.

Suites Francesi: perchè questo nome? Non fu dato da Bach. La raccolta completa per cembalo, che ne prevede sei, aggiunte dopo la morte dell'autore, porta questo nome, ma non vi sono caratteristiche stilistiche tali da giustificare una tale denominazione. Quello che invece è utile sapere per meglio comprendere ed apprezzare la bellezza è il periodo compositivo: gli anni Cothen, ( 1717-1722) cinque anni intensissimi per la quantità e qualità della produzione musicale. Basti pensare che nello stesso periodo furono composti capolavori assoluti ed ineguagliati come le sonate per violino solo e per violino e cembalo obbligato.

Anche in queste Suites, come nelle Sonate per violino solo o per violino e cembalo, si manifesta quella magia che gli esecutori ogni volta condividono con l'esecuzione: la netta sensazione, pur nella condotta lineare o monotimbrica, di frasi ed idee musicali ed armoniche che riconducono ad una scrittura polifonica, nella quale con chiarezza si identificano voci multiple e scambi di idee. Si ascolta e si percepisce qualcosa che non è scritto, ma che appare sempre eseguendo Bach, in una sorta di tridimensionalità musicale.

Paul Beier, musicista di razza e di grande sensibilità, dà la possibilità anche all'ascoltatore di “vedere” questa costruzione in apparenza monotimbrica ma risultato della sintesi di molteplici linee musicali. Le Suites, coerentemente allo schema formale di questo genere di composizioni, sono costituite da una serie di danze di diverso stile ed origine. Le tonalità originali non sono sempre rispettate (altra eventuale osservazione del musicofilo che guarda più allo strato superficiale che alla sostanza), ma nella pratica della trascrizione è una prassi usuale per adeguarsi alle caratteristiche tecniche e di accordatura degli strumenti garantendo così un'esecuzione ottimale e rispettosa di ogni nota scritta.

La struttura frammentata delle suites consente di scoprire con ogni danza atmosfere e stati d'animo differenti: meditativi, sognanti, bucolici, malinconici o danzanti. Quasi ottanta minuti di musica straordinaria, svelata con grande perizia da Beier e che ci pone ancora una volta, stupiti e quasi intimoriti, di fronte all'immensità ed alla bellezza dell'universo bachiano.

Pubblicato in: 
GN20 Anno X 27 marzo - 3 aprile 2018
Scheda
Titolo completo: 

Stradivarius
http://www.stradivarius.it/
J.S.BACH
French Suites

Paul Beier, lute

Suite 1 BWV 812
Allemande
Courante
Sarabande
Menuet 1&2
Gigue

Suite 2 BWV 813
Allemande
Courante
Sarabande
Air
Menuet
Gigue

Suite 3 BWV 814
Allemande
Courante
Sarabande
Menuet I&II
Anglaise
Gigue

Suite 4 BWV 815
Prelude
Allemande
Courante
Sarabande
Gavotte I&II
Air
Gigue

CD Stradivarius 37082