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Torino Preraffaelliti. Tra atmosfere e donne fatali
Dopo le mostre dedicate a Degas e Renoir, Torino ospita, fino al 13 luglio prossimo, un nuovo appuntamento con l’arte dell’Ottocento, anche se stavolta si parla di pittura inglese: Preraffaelliti l’utopia della bellezza, a Palazzo Chiablese, inaugura una collaborazione tra Torino, 24 ore cultura e la Tate Britain, tempio dell’arte ottocentesca londinese.
Il percorso si snoda attraverso una settantina di opere, giunte nel nostro Paese come tappa finale di un tour che ha toccato Washington, Mosca e Tokyo, in attesa di tornare a casa a Londra da dove non si muoveranno per un bel pò.
Un’occasione quindi unica per scoprire in Italia i protagonisti di quella che fu la prima avanguardia artistica: durante il lunghissimo regno della regina Vittoria, caratterizzato da un grande impulso alle arti e alle lettere, ma anche da gravi diseguaglianze sociali e da un moralismo spesso solo di facciata che comunque opprimeva, un gruppo di giovani intellettuali e artisti - a partire dal 1848 si riunirono sotto il nome di The Preraphaelite Brotherhood - diedero vita ad una corrente non solo pittorica, in cui ci si rifaceva ad un passato tra il mitico e il letterario guardando anche all’Italia, si esaltava la figura della donna come nuova protagonista della società, e si cercava di mettere insieme realismo e idealismo.
In mostra ci sono le opere dei protagonisti di questa stagione unica, con alcuni loro capolavori, come l'Ophelia di John Everett Millais, Beata Beatrix, L’amata e Proserpina di Dante Gabriele Rossetti, Sidonia von Bork di Edward Burne Jones. Il tutto è organizzato in sette sezioni, che esprimono in pieno la varietà di temi trattati dagli artisti, visto che si spazia dallala Storia, alla Religione (con quadri che non finirono in chiese ma in case private), i Paesaggi, la Società contemporanea, lo Stile pittorico, la Bellezza e il Simbolismo.
I Preraffaelliti furono la prima avanguardia pittorica, ma la loro importanza non si è esaurita lì: trattando temi mitologici e fantastici aprirono la strada per la pittura simbolista e per il disegno di argomento fiabesco e fantasy, filone giunto fino ad oggi con artiste come Victoria Frances e Chris Ortega, e con le loro atmosfere e donne fatali crearono un’estetica dark e gotica ripresa poi nel Ventesimo secolo da stilisti come Vivienne Westwood, musicisti della corrente gothic, cineasti come Francis Ford Coppola in Bram Stoker’s Dracula e Tim Burton in praticamente tutti i suoi film.