libri

  • Petros Markaris
    Articolo di: 
    Giuseppe Talarico

    Nell’ambito del festival culturale Libri Come presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma che si è tenuto dal 14 al 17 marzo, durante la giornata di sabato 16 marzo, sul tema politico e intellettuale legato alle conseguenze della crisi economica sul futuro della Europa, si sono confrontati due personaggi di prima grandezza della scena culturale internazionale: il filosofo spagnolo Fernando Savater e il grande scrittore greco Petros Markaris.

  • Sin
    Articolo di: 
    Massimo Onesti

    Il Grande Fratello, l'eccezionale novità televisiva di questi ultimi anni, è andato già in naftalina, poco performante ormai riguardo ai gusti di un pubblico che vuole  essere sorpreso e inchiodato al teleschermo da estremizzazioni del reale sempre più astruse e complesse. E allora che cosa dobbiamo aspettarci per poter essere ancora di più insidiati dalla spettacolarità mediatica nel prossimo futuro? Quello che in Sin, questo thriller psicoclaustrofobico ci suggerisce Alessandro Vizzino, già vincitore di alcuni premi culturali fra cui il Premio Letterario internazionale Città di Eboli, è una specie di Grande Fratello ambientato in un futuro appena dietro l'angolo (2050 circa), dove l'esclusione dalla scena è l'estrema dipartita finale.

  • George Steiner
    Articolo di: 
    Giuseppe Talarico

    Un tema che da sempre ha esercitato una fascinazione intellettuale profonda sugli studiosi è quello rappresentato dal rapporto esistente tra la letteratura e la filosofia, tra il pensiero ed il linguaggio, tra la parola e le intuizioni concettuali. Su questo tema, da sempre presente nelle riflessioni degli studiosi di estetica, George Steiner, figura di primo piano nella cultura internazionale del nostro tempo, ha scritto un saggio di enorme valore letterario intitolato La poesia del pensiero. Dall’ellenismo a Paul Celan, edito in Italia dalla Garzanti.

  • A cuore aperto Elie Wiesel
    Articolo di: 
    Marianna Dell'Aversana

    La notizia spiazzante di un delicato intervento al cuore è per  Elie WieselPremio Nobel per la pace nel 1986, l’avvio di una riflessione sul senso della vita e della morte. L’ autore ebreo, testimone dell’orrore dell’Olocausto, nelle pagine del suo ultimo testo “A cuore aperto”, edito recentemente da Bompiani,  apre al lettore i moti più reconditi del suo animo, rievocando una vicenda intima, affidando alla scrittura i sentimenti comuni ad ogni uomo dinanzi a ciò che sembra inevitabile. “Il malato, prigioniero del proprio corpo condannato, posto suo malgrado di fronte al proprio destino, sente tali riflessioni con intensità feroce”, scrive Wiesel per spiegare il suo incessante bisogno, in una tale gravità , di procedere ad un esame di coscienza.

  • Roth
    Articolo di: 
    Giuseppe Talarico

    Le narrazioni di Philip Roth, uno dei grandi autori e scrittori del nostro tempo, sono sempre molto profonde e coinvolgenti. Leggendo i suoi libri, si ha la possibilità di capire aspetti essenziali sia della condizione umana sia della storia politica degli Stati Uniti. L’editore Einaudi ripropone in libreria, con una nuova accurata e esemplare traduzione, un libro dello scrittore americano, pubblicato nel lontano 1967, con un nuovo titolo: Quando lei era buona.

  • Warm Bodies
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Non ci sorprende affatto che sulla copertina di Warm Bodies  campeggi, proprio sopra il titolo, la lusinghiera valutazione di Stephenie Meyer: “Non avrei mai potuto immaginare di potermi affezionare tanto a uno zombie”. Neanche noi, verrebbe istintivamente da replicare. Ed è proprio questo il dramma! La popolarissima creatrice della saga di Twilight e il suo epigono Isaac Marion, autore di Warm Bodies, sono corresponsabili sul versante letterario di una delle tendenze più pericolose, in atto nel cinema americano mainstream. A tale moda, che miete vittime soprattutto tra gli adolescenti, si può imputare una colpa non da poco, quantomeno per gli amanti del genere: aver trasformato prima i vampiri e ora gli zombie, archetipi fondamentali del cinema horror, in insipide macchiette più inclini a comportarsi da rubacuori, che a flirtare con l’oscurità.   

  • Sgarbi
    Articolo di: 
    Giuseppe Talarico

    L’interesse che un libro può ed è capace di suscitare nell’animo di un lettore può essere dovuto a diverse ragioni estetiche e culturali. L’ultimo libro di Vittorio Sgarbi, Nel nome del Figlio, pubblicato da Bompiani, appartiene di pieno diritto alla migliore tradizione della saggistica italiana, dedicata alla storia dell’arte.

  • I buoni vicini di Ted Naifeh e Holly Black
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    È in corso di pubblicazione per Rizzoli Lizard, sempre interessata a proporre il meglio dei fumetti, anzi delle graphic novel mondiali, la trilogia urban fantasy I buoni vicini, creata dal disegnatore Ted Naifeh, già autore di varie storie a fumetti di genere fantastico, e da Holly Black, autrice della serie di romanzi per ragazzi Spiderwick, e di due interessanti riletture del mito della fata in chiave moderna, La fata delle tenebre e Le fate sotto la città.

  • Roma
    Articolo di: 
    Giuseppe Talarico

    Nella storia della letteratura francese ed europea il naturalismo, durante l’Ottocento, si configura come  una corrente letteraria fondamentale, poiché ha consentito l'evoluzione del genere romanzesco verso uno stile letterario, grazie al quale è stato possibile descrivere in termini oggettivi la realtà sociale e politica di quel periodo storico.

  • Stella nera
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Alcuni anni fa, nel marasma di narrativa fantastica rivolta essenzialmente al pubblico adolescenziale, era emersa per originalità e piacevolezza la trilogia di Gemma Doyle, scritta da Libba Bray, pubblicata in italiano da Elliott, un riuscito mix tra magie, folklore, romanzo storico di ambientazione vittoriana, protofemminismo. Interessante quindi che l’editoria italiana si interessi di nuovo a Libba Bray, proponendo per Fazi La stella nera di New York, un horror gotico di nuovo molto originale e non certo riservato solo al pubblico dei cosiddetti young adults, anzi per certi versi molto più maturo dei già ottimi libri di Gemma Doyle.