Accademia Filarmonica Romana. Alessandro Carbonare e le percussioni dell’ensemble Tetraktis

Si inaugura giovedì 21 novembre 2013 (ore 21.30) il ciclo di concerti Filarmonica all’Argentina. Per il quarto anno consecutivo, l’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con il Teatro di Roma, programma una parte significativa della propria stagione al Teatro Argentina, un ritorno nel più importante teatro della città, dove la musica ha avuto cittadinanza attiva per tre secoli. Otto i concerti previsti, uno il filo rosso che li lega: la musica da camera, il suo orizzonte vastissimo, e quel dialogo ‘intimo’, come a tu per tu, tra interprete e pubblico.

L’appuntamento di apertura – che sarà registrato da Rai Radio 3 – è affidato ad artisti di prim’ordine con il clarinettista Alessandro Carbonare e l’ensemble Tetraktis Percussioni. Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, fra i migliori e più apprezzati interpreti dei nostri giorni, vanta collaborazioni nello stesso ruolo anche con l’Orchestre National de France, i Berliner Philarmoniker, la New York Philarmonic Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra e su invito di Claudio Abbado con l’Orchestra del Festival di Lucerna. Tetraktis Percussioni è ensemble che in vent’anni di attività ha sempre seguito un percorso senza confini che prende origine dalla musica contemporanea per incontrare altri linguaggi tra cui la musica antica, il jazz, il pop, mescolandosi con musicisti provenienti da altre esperienze.

A loro dunque spetta l’apertura di Filarmonica all’Argentina, con un concerto che si presenta come un viaggio nel tempo e nello spazio: dalle musiche dell’Ottocento che rivivono grazie agli arrangiamenti originali degli stessi interpreti (si pensi al famoso Volo del calabrone di Rimskij-Korsakov), alla tradizione d’Oriente e alle musiche dei popoli dell’Est raccolte nella suite La via della Seta dove è d’obbligo l’impiego del duduk, antico strumento a fiato della tradizione armena che mescola caratteristiche di vari strumenti.

Nel mezzo Igor Stravinskij (Tre pezzi per clarinetto solo del 1919), Béla Bartók (Danze rumene del ’17, nell’arrangiamento per clarinetto e quartetto di percussioni), Pasculli celebre virtuoso dell’Ottocento conosciuto all’epoca come il “Paganini dell’oboe” rappresentato dal suo lavoro più fortunato Le api, originariamente per oboe e pianoforte e qui arrangiato per l’organico di questa sera.

E ancora il recente lavoro del giovane compositore Riccardo Panfili F for Fake (2012) omaggio all’omonimo film di Orson Welles e Suite Hellénique (1988) del compositore e sassofonista spagnolo Pedro Itturalde. Punto di partenza è un lavoro emblematico del mondo contemporaneo Music for Pieces of Wood (1973) del newyorkese Steve Reich: i “pezzi di legno” sono cinque paia di claves, strumenti di origine cubana usati in tutte le orchestre di musica da ballo latino-americana.

Gli altri appuntamenti di Filarmonica all’Argentina vedono in programma il ciclo di Lieder Winterreise di Schubert di cui è interprete uno dei più famosi tenori di oggi, Jan Bostridge (27 marzo), tre recital con fantastici pianisti (Maurizio Baglini il 5 dicembre, Paul Lewis – al suo debutto romano – il 23 gennaio, Alexei Volodin il 13 febbraio), il concerto del grande violoncellista russo Alexander Kniazev (debutto a Roma per 20 marzo), la voce di Remo Girone per Testimoni dall’orrore in occasione della Giornata della Memoria (30 gennaio), il ritorno nella capitale della grande barocchista Christina Pluhar e del suo ensemble L’Arpeggiata con Music for a While di Purcell (20 febbraio), in una originale commistione e sperimentazione di diversi generi musicali, fra l’antico e il jazz.

Accademia Filarmonica Romana                                                         Teatro Argentina
Giovedì 21 novembre ore 21.30
Alessandro Carbonare clarinetto e duduk
Tetraktis Percussioni
Gianni Maestrucci, Leonardo Ramadori,
Gianluca Saveri, Matteo Flori, Laura Mancini

Steve Reich (1936)
Music for Pieces of Wood per quartetto di percussioni (1973)
Igor Stravinskij (1882-1971)
Tre pezzi per clarinetto solo (1919)
Béla Bartók (1881-1945)
Danze rumene per clarinetto e quartetto di percussioni (1917, arr. G. Maestrucci)
Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908)
Il volo del calabrone dall’opera La favola dello zar Saltan per quartetto di percussioni (1900, arr. G. Saveri)
Antonio Pasculli (1842-1924)
Le Api per clarinetto e quartetto di percussioni (1874, arr. G. Saveri)
Riccardo Panfili (1979)
F for fake per clarinetto e quartetto di percussioni (2012)
Pedro Itturalde (1929)
Suite hellénique per clarinetto e quartetto di percussioni (1988, arr. A. Carbonare)
La via della seta
Suite di temi e ritmi della tradizione popolare asiatica per duduk e quartetto di percussioni

Biglietti: 20, 15, 10 € (più diritto di prevendita). Riduzioni per studenti (con la Log-In Music card), scuole e associazioni. Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org