Giornalismo on line e non profit vince il Pulitzer. ProPublica

Per la prima volta - e dopo un solo anno da quando il Premio Pulitzer viene conferito anche al giornalismo on line - il riconoscimento più ambito del giornalismo in termini assoluti, viene vinto per la sezione investigativa Investigative Reporting, la più impegnativa in termini di rischio, da un articolo di Sheri Fink pubblicato su un non profit journal come ProPublica in collaborazione col New York Times Magazine. L'articolo di 13.000 parole dedicato al disastro causato a New Orleans dall'uragano Katrin a e s'intitola The Deadly Choices of Memorial: ovvero che cosa successe quando l'ospedale per primo fu sommerso dalle acque ed i medici "decisero" quali pazienti salvare e quali no. Da qui nuove indagini a tutto campo.

L'articolo per intero è qui: The Deadly Choices of Memorial di Sheri Fink.

Altri premi che vanno al giornalismo on line sono al vignettista Mark Fiore che pubblica solo on line su SFGate.com. La rivoluzione non è solo dell'on line però ma anche del non profit, perché ProPublica, che recita "journalism in the public interest" rappresenta un giornalismo nel pubblico interesse, da qui il titolo Pro (per) Publica (per il pubblico), esattamente come dichiara Pulitzer nella sua conferenza del 1904 per la fondazione della Columbia University che oggi assegna il premio per lui: "il giornalismo come primo comandamento ha di informare l'opinione pubblica e la sua moralità è un dato imprescindibile e propedeutico" (pubblicato per le edizioni Il Saggiatore con il titolo Sul giornalismo).

ProPublica è supportata finanziariamente da istituzioni bancarie e Charities (enti per la solidarietà) ed ha soltanto 32 dipendenti. Il giornalismo è definitivamente ufficializzato come on line: in diretta.

ProPublica http://www.propublica.org/

Qui tutti i premi vinti (in inglese) sulla Associated Press

Livia Bidoli