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Inseparabili di Alessandro Piperno. La spregiudicatezza della Finanza
Come ha osservato Giorgio Ficara, grande studioso di letteratura, nella sua recensione apparsa sulla Domenica del Sole 25 Ore, questo ultimo libro di Alessandro Piperno, intitolato Inseparabili ed edito dalla Mondadori, colpisce il lettore sia per la capacità dello scrittore di scolpire il profilo psicologico dei personaggi sia per la descrizione della società contemporanea e dello spirito del tempo presente.
Al centro della narrazione, condotta da Piperno con una scrittura elegante e raffinata in cui si colgono le influenze letterarie di Marcel Proust e di Philip Roth, vi è la storia della famiglia Pontecorvo, appartenente all'agiata borghesia ebraica romana. I Pontecorvo vivono in una elegante villa, situata nella zona residenziale di Roma, che si trova all’Olgiata.
Nel precedente libro intitolato Persecuzione, Piperno ha rappresentato il dramma di Leo Pontecorvo, un medico di fama internazionale, la cui vita viene devastata ed annientata da uno scandalo, provocato dall’accusa di avere abusato sessualmente di una minorenne, la fidanzata adolescente del figlio Samuel.
Per sfuggire alla vergogna ed incapace di opporsi alla violenza mediatica delle accuse, Leo Pontecorvo si rifugiò nella cantina della sua villa, dove morì poco dopo. Dalla tragedia sono trascorsi molti anni, ed i figli di Leo Pontecorvo sono divenuti adulti. In questo nuovo romanzo, che pur essendo autonomo rappresenta la continuazione del primo, viene raccontata in modo coinvolgente e assai penetrante la vicenda esistenziale di Filippo Pontecorvo e di Samuel Pontecorvo.
Filippo Pontecorvo, sotto la guida della mamma Rachel, diventa un medico e decide di partecipare alle attività umanitarie in Bangladesh in favore dei bambini poveri e vittime della violenza. Questa esperienza si rivelerà preziosa, poiché diventerà lo spunto di un film in forma di cartoni animati, con il quale Filippo denuncerà l’indifferenza del mondo rispetto al male di cui sono vittime i bambini, che diventano il simbolo dell'innocenza violata.
Per questa sua opera cinematografica Filippo diverrà un'icona nella quale tutti si riconosceranno. In questa parte della narrazione è straordinario il modo con cui Piperno descrive il meccanismo della società dello spettacolo, studiata dal filosofo situazionista Debord, capace, a seconda delle circostanze, di trasformare una persona in un mostro da additare alla pubblica vergogna, come era accaduto al padre Leo, oppure in un eroe in cui le masse si identificano per il valore morale delle sue creazioni artistiche, come avviene a Filippo.
Nella narrazione è sottile e sorprendente il modo con cui Piperno mostra il silenzio imbarazzato e reticente che avvolge la vicenda di Leo Pontecorvo, di cui in famiglia non parla più nessuno, né la moglie Rachel né i suoi due figli.
Samuel, diversamente dal fratello Filippo, ha studiato con grande profitto alla Bocconi ed è divenuto un manager di successo, che, nell’era della globalizzazione, si sposta e vaga per il mondo, sospinto dalla bramosia del guadagno e dal desiderio di accumulare ricchezze. E’ un uomo che ama Silvia, un avvocato di successo con cui dovrebbe sposarsi. Proprio la volontà di accumulare grandi guadagni in breve tempo, condurrà Samuel a commettere alcuni errori, che determineranno la fine della sua attività professionale.
Tutte e due le vicende esistenziali dei fratelli Pontecorvo, rappresentate con grande bravura dallo scrittore, rinviano a due questioni fondamentali del nostro tempo. La prima, quella di Filippo, al potere che ha nella nostra vita il sistema della comunicazione globale e alla difficoltà di capire la ragione della distanza che separa l’occidente ricco e sviluppato dal terzo mondo, immerso nella miseria e nella violenza, di cui sono vittime i bambini.
La seconda vicenda, quella incarnata nel destino di Samuel, alla ragione che ha generato nel 2008 la crisi economica nella quale è precipitato il mondo occidentale, a causa dell'avidità di guadagno di pochi spregiudicati esponenti della finanza mondiale.
Sono molto belle le pagine analitiche che mostrano le differenze di temperamento e di carattere tra i due fratelli, che hanno dovuto nella loro vita superare il trauma provocato dalla tragedia, da cui il loro padre è stato travolto.
Sarà proprio nello scantinato della villa, il rifugio di Leo Pontecorvo perseguitato dalle accuse ingiuste della magistratura e dai media responsabili di avere distrutto la sua immagine pubblica screditata, che i due fratelli avranno un drammatico confronto, durante il quale si rivolgeranno delle accuse veementi alla presenza della loro madre.
In seguito, Filippo, divenuto una star mondiale, dovrà accettare un programma di protezione perché verrà minacciato dai terroristi islamici, mentre Samuel, incapace di reagire al sua fallimento professionale, si rifugerà nella villa di famiglia. I due fratelli, dopo molti anni, si ritroveranno di nuovo insieme il giorno del funerale della loro madre.
Questo libro di Piperno dimostra che la letteratura riesce a descrivere il mondo contemporaneo con una capacità analitica preziosa ed essenziale, cogliendone le intime contraddizioni e le principali inquietudini.