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Uno spettacolo di danza nello spirito del Cantiere internazionale d'Arte ha animato la Piazza Grande di Montepulciano, protagoniste le giovani allieve dell'Accademia Nazionale di Danza e dell'École de Ballet di Sinalunga. I riti sciamanici sono stati il fil rouge dello spettacolo, nella musica di Igor Stravinskij ispirata ai riti delle antiche popolazioni della Russia pagana e in quella di Davide Vannuccini; un evento nello spirito del "manifesto" di Henze che ha visto i giovani come protagonisti.

Le allieve dell’Accademia Nazionale di Danza all'ultimo anno del triennio hanno interpretato la coreografia de Le sacre du Printemps, creata da due allieve, sempre dell'Accademia, del secondo anno del biennio coreografico, Silvia Autorino e Giulia Bean, ultima prova prima della laurea, che ha aperto la serata. La versione originale per due pianoforti di Igor Stravinskij è un cimento impegnativo, e il Duo pianistico di Firenze, Sara Bartolucci e Rodolfo Alessandrini ha dato un'ottima prova di sé fornendo un'interpretazione che ha tenuto conto anche delle esigenze della coreografia.

La trasposizione coreografica del capolavoro di Stravinskij pone una serie di ardui problemi, non ultimo anche la durata e il soggetto, che la musica con grande espressività sottende. Dobbiamo confessare che siamo rimaste perplesse, che la coreografia si ispiri a grandi coreografi è comprensibile, infatti c'erano citazioni da quella originale, ricostruita, di Vaslav Nijinsky e dalle creazioni di Pina Bausch, ma è parsa ripetitiva e senza una chiara idea di cosa esprimere. Le allieve di danza si sono impegnate con entusiasmo e sono state giustamente applaudite. Ci siamo anche chieste se gli insegnanti abbiano valutato con attenzione il soggetto da coreografare, prima di assegnarlo alle due studentesse e successivamente di presentarlo in pubblico.

Diversa la situazione per la seconda parte dello spettacolo, Maria Stella Poggioni ha valutato nella sua coreografia con attenzione le giovani forze locali, della sua École de Ballet, permettendo a ciascuno di potersi mettere in luce in base alla sua preparazione e attitudine. La musica è nata da una commissione del Cantiere Internazionale d’Arte in collaborazione con l’Istituto di Musica H.W. Henze a Davide Vannuccini, ex allievo dell'Istituto, diplomatosi al Conservatorio di Musica Luigi Cherubini di Firenze e ora docente nello stesso Istituto dove era stato allievo.

È andata così in scena la prima assoluta "Nero Giallo Bianco" computer music basata su "live electronics’" con gli inserimenti musicali del contrabbasso di Maurizio Costantini, con il sax tenore di Eros Terzuoli e l’arpa di Eleonora Pellegrini, una composizione suggestiva ispirata allo sciamanesimo e in particolare a tre passaggi iniziatici dei giovani legati alla vita adulta: caduta, lotta e rinascita. La composizione è stata resa efficacemente dalla coreografia divisa in tre quadri, visivamente coinvolgente grazie anche a l'uso dei tre colori in successione, il giallo con l'impiego di un grande telo giallo acceso da cui uscivano i danzatori nella caduta, il nero della lotta e la rinascita in bianco, in una dimensione ascetica. Uno spettacolo ben curato che ha coinvolto il pubblico presente che ha lungamente applaudito tutti interpreti, ricordiamo anche i tre danzatori solisti: Sara De Melas, Gioele Del Santo, unico uomo in scena, e Martina Pizzi.