Teatro Vascello. L'Inquisitore ed il suo Doppio

Articolo di: 
Livia Bidoli
Umberto Orsini

Uno dei capoalvori e monumenti all'essere umano in tutte le sue sfaccettature, I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, si sono rianimati al Teatro Vascello di Roma dal 10 al 22 ottobre attraverso Umberto Orsini ed il suo doppio, Ivan Karamazov, con Le memorie di Ivan Karamazov, con la regia di Luca Micheletti.

Uno scenario antico, diroccato, un vecchio tribunale dove tante volte è stato inscenato lo stesso, logorante processo per un parricidio, quello di Fëdor Pavlovič nella sua casa, materialmente ucciso dal figlio epilettico e "tonto" quanto "acanaglia" Smerdjakov, in realtà mano guidata da il manipolatore ed intellettuale Ivan, che vive a Mosca, lontano, e torna di tanto in tanto. E' lui il grande protagonista dostojevskiano, colui che "inventa" il poema del Grande Inquisitore, l'eretico maximo che demistifica l'uomo e fa assurgere Cristo al di sopra di quella umanità che voleva salvare.

La condanna del Grande Inquisitore dimostra l'incapacità dell'uomo di essere libero, di non poter fare a meno di credere al miracolo, al mistero ed all'autorità e di chiederne le prove a Cristo, tornato sulla Terra a salvarlo, come ripete Orsini in questa ammaliante scenografia creata dalla fervida mente architettonica di Giacomo Andrico, che compone un periglioso tribunale tutto rivolto verso l'alto come una chiesa gotica, ed una scala a chiocciola dove sostano oggetti di un tempo sospeso. Così l'Inquisitore si rivolge a Gesu':

"Vi sono tre forze, tre sole forze sulla Terra in grado di vincere e incatenare per sempre la coscienza di questi esseri miseri e ribelli, per garantire loro la felicità: il miracolo, il mistero e l’autorità. Tu rifiutasti la prima, la seconda e la terza, dando così l’esempio."

Gli uomini, d'altro canto, preferiscono essere soggiogati dall'autorità piuttosto che essere liberi, citiamo di nuovo dal libretto di Orsini e di Luca Micheletto tratto dai Karamazov, ed è il Grande Inquisitore che di nuovo parla a Cristo:

"Tu pretendevi di esaltare negli uomini l’indipendenza di giudizio, la libertà assoluta, il disprezzo di ogni vincolo che limitasse questa libertà! Ma non hai pensato alla loro infelicità? Davvero credevi che degli uomini liberi potessero essere felici? (...) Perché la domanda che più insistentemente l’uomo si pone su questa terra è, e tu lo sai, molto semplice: ‘Ditemi a chi genuflettermi, a chi affidare la mia coscienza e in che modo per non restare soli riunirci tutti quanti in un confortevole formicaio!’

La verità, la libertà, sono valori non riconosciuti dagli uomini, ed il nichilista Ivan lo sa bene, è così che è facilissimo convincere Smerdjakov il debole a fare quell'atto condannato dal fratello "angelo" Alexej, e che lo condurrà al suicidio: Ivan sa perfettamente che ciò cui aspirano gli uomini è solo il pane,che l'uomo è troppo fragile per aspirare ad altro ed è per questo che l'Inquisitore, come Ivan che lo ha creato, prova una completa sfiducia nell'umanità, e questo perchè coincidono, l'uno è il doppio dell'altro, anche sul gramofono del 1902 che piomba sul palcoscenico tra nugoli di polvere e fiocchi di neve. E quel "grande nemico", che è il "tempo", come chiosa Orsini al termine della pièce, è un "mietitore" che fa crescere anche dopo la dipartita, citando Nathalie Sarraute

La vera vita degli uomini e delle cose comincia soltanto dopo la loro scomparsa”.

Uno spettacolo che per tutta la sua durata ha giustamente meritato il tutto esaurito tra scrosci di applausi e l'alzarsi in piedi devoto di un pubblico che lo amerà sempre Umberto Orsini e che ha fatto coppia con un artista totale come Luca Micheletti alla regia e alla drammaturgia. Micheletti, oltre che regista è attore, ed è baritono, grandioso Escamillo nella Carmen al Teatro dell'Opera che abbiamo recensito un anno orsono come l'anno prima ne La Bohème pucciniana.

Pubblicato in: 
GN44 Anno XV 26 ottobre 2023
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Vascello - Roma

Dal 10 al 22 ottobre
dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
debutto martedì 10 ottobre h 21

LE MEMORIE DI IVAN KARAMAZOV
con Umberto Orsini
drammaturgia di Umberto Orsini e Luca Micheletti
dal romanzo di Fëdor M. Dostoevskij
regia LUCA MICHELETTI
scene Giacomo Andrico           
costumi Daniele Gelsi
suono Alessandro Saviozzi             
luci Carlo Pediani
assistente alla regia Francesco Martucci
produzione Compagnia Um
berto Orsini
Durata: 70’
Guarda la clip di ORSINI

Talitha Kum