Aggressione in campidoglio alla Rete Romana per la Palestina

Pubblichiamo un comunicato di La Rete Romana per la Palestina sull'aggressione subita al Campidoglio del 24 giugno 2010.  La sera del 24 giugno scorso un gruppo di attivisti ed attiviste della Rete Romana di Solidarietà alla Palestina, quotidianamente impegnati nella difesa dei diritti della popolazione palestinese e del dritto internazionale, sono stati vittima di un attacco squadrista da parte di un gruppo di giovani che, armati di tirapugni, hanno aggredito la manifestazione pacifica e non violenta organizzata in Campidoglio, ferendo gravemente alcune persone, tra cui Yousef Salman, delegato in Italia della Mezzaluna Rossa Palestinese.

La manifestazione pacifica della Rete Romana di Solidarietà alla Palestina era stata organizzata in occasione dell’omaggio reso dalle istituzioni cittadine al soldato israeliano Gilad Shalit, per ricordare i tanti prigionieri palestinesi rinchiusi ingiustamente nelle carceri israeliane, le oltre 1400 vittime civili dell’attacco israeliano “Piombo Fuso” sulla Striscia di Gaza dell’inverno 2009, oltre ai 9 cittadini turchi uccisi il 31 maggio 2010 sulla nave Mavi Marmara – parte della Freedom Flottiglia – attaccata in acque internazionali dall’Esercito Israeliano mentre portava aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, sotto assedio in una grande prigione a cielo aperto.

Le donne e gli uomini che il 24 giugno hanno illuminato con centinaia di candele le scalinate del Campidoglio lanciavano un messaggio fondamentale: quello che senza la libertà della popolazione palestinese non saremo mai liberi, neanche noi. Hanno manifestato pacificamente, e sono stati brutalmente aggrediti senza che nessuno nelle Istituzioni, a partire dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, levasse una sola parola in loro difesa. Quello a cui abbiamo assistito nei giorni seguenti è stata anzi una campagna denigratoria e di informazione parziale e deviata, che ha trasformato una palese aggressione di parte in una “rissa” tra opposte fazioni. Tutto ciò mentre gli aggressori rientravano fieri e trionfanti sventolando le bandiere di Israele.
Chiediamo che gli aggressori non restino impuniti e che tutti i cittadini e le cittadine si impegnino affinchè cessino l’embargo di Gaza e l’occupazione militare israeliana, affinché il popolo palestinese possa finalmente vivere in libertà ed autodeterminazione con Gerusalemme capitale condivisa dei due popoli e due stati.
 

Rete Romana per la Palestina