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Cose di questo mondo al Palaexpo. Da Repoter agli Yes Man
Campeggia una scritta terrorrizante sull’ultima colonna di Nicholas Kristof sul New York Times: la guerra mondiale dell’Africa. È un titolo vero e sano, soprattutto da riconoscere, perché i 4 milioni di morti del Darfur non sono che questo. Una guerra mondiale, e chi ancora guarda soltanto alla prima e alla seconda è solo un cieco davanti all’inesorabile verità non troppo nascosta dietro al fallimento di quasi tutti gli enti umanitari devoluti a combattere la fame del mondo a cominciare dalla FAO. Si è aperto il 5 giugno 2010 con Reporter il Eric Daniel Metzgar la rassegna “Cose di questo mondo” nello spazio cinema del Palaexpo di Roma.
Fino al 19 giugno la rassegna presenterà una serie di documentari – tutte le sere alle 21 – a cura di Internazionale e CineAgenzia, che hanno aperto appunto con Repoter (2008, 90’) il 5 giugno e terminano con il controverso The Yes Men fix the world regia di Mike Bonanno, Andy Bichlbaum e Kurt Engfehr. USA, 2009 (85') , ovvero quanto il capitalismo sfrenato possa essere ridicolizzato da trovate e bluff massmediali.
Un altro film da segnalare – sottolineo però che sono tutti concernenti argomenti ed angolazioni proposti di rado nei canali del piccolo schermo, ora un po’ di più con l’offerta digitale – è The Cove, sullo sterminio dei delfini (regia di Louie Psihoyos, USA, 2009, 93') che ha ricevuto l’Oscar quest’anno come Miglior Documentario.
Encirclement: Neoliberlism ensnares Democracy (regia di Richard Brouillette. Canada, 2008, 160'), in anteprima italiana alla presenza del regista, è la storia di come la politica neoliberista abbia affidato completamente l’economia in mano alla finanza. Con il supporto di autori come Noam Chomsky, Ignacio Ramonet e Susan George.
Segnalo inoltre Rachel, dedicato a Rachel Corrie, la pacifista americana che, per evitare la distruzione di una casa sulla striscia di Gaza fu uccisa da un buldozzer dell’esercito israeliano nel 2003 (regia di Simone Bitton. Francia, Belgio, 2009 (100').
Tutte le proiezioni, che sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, sono in versione originale e sottotitolati in italiano.
Livia Bidoli