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Torino. L'Italia secondo la Magnum a Camera
Camera, il Centro italiano per la fotografia, a Torino in via delle Rosine 18 presenta due mostre fino al 21 maggio prossimo per raccontare aspetti catturati con l'obiettivo fotografico del passato e del presente del nostro Paese. Nel settantesimo anniversario della fondazione dell'agenzia fotografica è di scena sotto la Mole L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin, un omaggio a quella che è il più grande e autorevole ente che ha raccontato la Storia del mondo, a volte partendo dalle piccole cose.
Magnum è partner istituzionale di Camera e in mostra ci sono oltre duecento immagini, che raccontano, tra fotogiornalismo e arte, gli eventi, i personaggi e i luoghi dell’Italia dal dopoguerra a oggi, dalla morte di Togliatti alle riprese dei kolossal a Cinecittà, dall moda nella Milano da bere al turismo di massa, dalla ricostruzione del dopoguerra al boom economico.
La mostra illustra il lavoro in Italia di venti tra i più grandi maestri della fotografia di ieri e di oggi tra cui Robert Capa, David Seymour, Elliot Erwin, Herbert List, Ferdinando Scianna e Martin Parr ed è organizzata in percorsi tematici sui singoli decenni, dagli anni Quaranta all'oggi. Non è l'unico evento in Italia per raccontare i settant'anni della Magnum, dove sono in corso anche due altre mostre, una al Museo del Violino di Cremona sul fotogiornalismo con immagini di Eve Arnold, Werner Bischof, Henri Cartier-Bresson, Inge Morath, e l'altra a Brescia, con due esposizioni al complesso Santa Giulia e un approfondimento alla Camera di Commercio su foto delle Magnum su Brescia appunto.
Tornando a Torino, da Camera è di scena anche fino al 21 maggio la personale di Valerio Spada I am nothing che racconta l'attualità legata alla lotta alla mafia nel nostro Paese, con foto come quelle del covo dell'appena arrestato Bernardo Provenzano. Roberto Saviano ha elogiato il lavoro di Valerio Spada nel rappresentare la banalità del male di una delle organizzazioni purtroppo più pervasive sul nostro territori.
Elena Romanello